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Cos’è il DSCR e come calcolarlo per capire la solvibilità della tua impresa

27/09/2023

Cos’è il DSCR e come si calcola il DSCR

Mantenere e monitorare il livello di copertura dell'indebitamento delle aziende è una priorità fondamentale per la sostenibilità di un business.  
 
Per questo il Debt Service Coverage Ratio, o DSCR, offre alle aziende un prezioso strumento per comprendere quanto sia sostenibile la propria politica finanziaria in termini di copertura del debito.  

In altre parole, attraverso l'utilizzo di questa metrica si può capire se i flussi di cassa generati dall’azienda consentono la copertura dei propri obblighi finanziari in vista nella prossima annualità.  

Attraverso questo post andremo ad approfondire ed analizzare il DSCR nel dettaglio: scopriamo insieme come calcolarlo e perché rappresenta un parametro imprescindibile da considerare quando si tratta di valutare la performance economico-finanziaria dell'impresa! 

Cos’è il DSCR e perché è necessario calcolarlo

Il DSCR è un indicatore essenziale per la salute finanziaria di un'impresa. Questo rapporto misura la capacità di un’impresa di pagare i propri debiti basandosi sui flussi di cassa generati nell'esercizio dell'attività.  

Un valore elevato del DSCR indica una maggiore capacità di gestire e ripagare i suoi debiti. Pertanto, il DSCR è uno strumento prezioso per gli investitori e i creditori per valutare la solvibilità di un'impresa. 

Tuttavia, dal momento che molto dipende dal settore e dalle caratteristiche specifiche dell'impresa, non esiste un valore universale ottimale per il DSCR.  Inoltre, lo stesso DSCR può variare nel tempo, riflettendo sia il miglioramento che il deterioramento delle performance finanziarie di un’impresa.  

Pertanto, è importante monitorarlo regolarmente per valutare la sostenibilità finanziaria a lungo termine.

Che cosa consente di valutare il DSCR service coverage?

Il DSCR, dunque, misura la sostenibilità finanziaria del debito aziendale e permette di capire se i flussi di cassa consentono a un’impresa di onorare i propri debiti finanziari con scadenza a 12 mesi successivi all’analisi. Il DSCR fornisce quindi informazioni a medio-lungo termine ed è uno strumento essenziale per individuare preventivamente una crisi d’impresa. 

Garantisce infatti la possibilità di analizzare, in maniera dinamica e prospettica, la capacità dell’azienda di onorare il debito contratto. 

Come si calcola il DSCR e la capacità di rimborso?

 La tradizionale formula di calcolo dell’indice DSCR utilizza:

  • al numeratore il cash flow operativo-tax (flusso di cassa operativo – tasse)  
  • al denominatore il cash flow al servizio del debito (flusso finanziario al servizio del debito).

Per cash flow operativo – tax si intende il flusso di cassa prodotto dalla gestione caratteristica al netto del flusso fiscale relativo al pagamento delle imposte sul reddito d’esercizio. 

Per flusso finanziario a servizio del debito si fa riferimento al flusso finanziario per il pagamento degli interessi passivi nonché della quota capitale dei finanziamenti nel periodo considerato. 

Il DSCR può essere: 

  • Maggiore di 1: il cash flow operativo al netto delle imposte eccede il flusso finanziario a servizio del debito. In questo caso, l’impresa riesce a far fronte agli impegni nei confronti dei creditori finanziari; 
  • Uguale a 1: il cash flow operativo al netto delle imposte è totalmente assorbito dagli impegni nei confronti dei creditori finanziari. Ciò significa che l’impresa non ha altro denaro per gli investimenti o i dividendi; 
  • Minore di 1: il cash flow operativo al netto delle imposte non è sufficiente a coprire gli impegni nei confronti dei creditori finanziari ed evidenzia una tensione finanziaria con possibili difficoltà nel rimborso del debito.

Se l’indicatore è superiore a 1, l’impresa è solida. In genere, il valore minimo è compreso tra 1,20 e 1,30, tuttavia dipende principalmente dal profilo di rischio del progetto: maggiore è il rischio, più alto è il livello richiesto.      

Per il calcolo del DSCR sono previsti due approcci.

Primo approccio:

  • Al numeratore: cassa iniziale + tutte le entrate di cassa del periodo prospettato – tutte le uscite di banca del periodo prospettato escluse le somme dei debiti che fanno parte del denominatore; 
  • Al denominatore: tutte le uscite previste per il rimborso delle quote capitale dei debiti finanziari; 

Secondo approccio: 

  • Al numeratore: cassa iniziale + free cash flow prospettico, come definito da OIC 10, al lordo di pagamenti di debiti operativi (fisco, fornitori) arretrati e/o rateizzati + utilizzo di linee credito disponibili; 
  • Al denominatore: oneri debito finanziario (quota capitale + interessi) + pagamenti di debiti operativi (fisco, fornitori) arretrati e/o rateizzati.

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