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Il Club Imprenditori & Ceo di Confindustria Emilia ospite di Cms

10/02/2023

Stefano Zamagni ed Elena Salda
Stefano Zamagni ed Elena Salda
La visita aziendale agli stabilimenti di produzione e assemblaggio di Cms
La visita aziendale agli stabilimenti di produzione e assemblaggio di Cms

Un’ottantina di appartenenti al Club Imprenditori & Ceo ha partecipato, nella seconda metà di gennaio, all’evento organizzato da Confindustria Emilia nella sede di Cms, l’azienda modenese specializzata nella progettazione e produzione meccanica per conto terzi.

Dopo la visita aziendale agli stabilimenti di produzione e assemblaggio di Cms, è toccato all’amministratore delegato Elena Salda e al direttore generale Marco Marinoni raccontare la storia aziendale tra successi, difficoltà e valori.

Il clou dell’incontro è sicuramente stato l’intervento di Stefano Zamagni, professore di Economia Politica all'Università di Bologna e di International Political Economy alla Johns Hopkins University, che ha parlato di temi attinenti alla sostenibilità in azienda.

“C'è chi sostiene che adottare misure correttive caso per caso, man mano che si verificano gli impatti dei cambiamenti climatici, sia economicamente più efficiente che intraprendere azioni di adattamento per stabilizzare il clima ”, ha sottolineato il professore. “Nel brevissimo termine, e da un punto di vista puramente finanziario, questo può essere vero, poiché, a causa dell'inerzia del sistema climatico, i principali benefici climatici derivanti dalle azioni di mitigazione e adattamento non avranno effetto che nel futuro”.

Tuttavia, questo approccio non è compatibile con lo sviluppo sostenibile, né è eticamente accettabile. “Le vite umane perse nei disastri indotti dal clima, o le specie animali e vegetali che siestinguono”, ha rincarato Zamagni, “non possono essere ripristinate quale che sia la quantità di denaro messa adisposizione. Ancora più importante è il fatto che l'inazione oggi renderà quasi certamente impossibile evitare il superamento di punti di svolta climatici”.

L'inazione, è stata la tesi conclusiva del professore di origini romagnole, è imperdonabile “perché le azioni necessarie non richiedono sacrifici inaccettabili da parte del mondo industrializzato. Al contrario, richiedono cambiamenti strutturali accessibili e nuove pratiche di vita, che possono essere visti come una straordinaria opportunità di tornare ai veri valori della vita. La scelta non è quindi tra lotta per il clima e lotta alla povertà e alle malattie, come talvolta si sostiene. È vero il contrario: la protezione del clima è un contributo essenziale alla lotta alla malnutrizione, alle malattie e alla povertà”.

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