Si è da poco conclusa la terza edizione della
scuola estiva Masterclass for STEAM, dopo un programma preliminare
online e una settimana di attività in presenza tra l'Opificio Golinelli e il
Liceo STEAM International di Bologna. Il percorso, promosso da Fondazione
Golinelli e Confindustria Emilia Area Centro, ha coinvolto 24
insegnanti provenienti dalle scuole secondarie di primo e secondo grado di
tutto il Paese. Selezionati tra oltre 150 candidati, hanno lavorato con
un approccio interdisciplinare, tipico della metodologia STEAM, su tecnologie e
strumenti integrabili nella quotidianità scolastica: intelligenza artificiale e
rapporto uomo macchina, le frontiere della realtà aumentata e virtuale, la
dimensione del gioco e la gamification, narrazione e linguaggi, co-progettazione
e progettazione empatica di esperienze, sostenibilità e open schooling,
inclusione e personalizzazione, dati e visualizzazione.
«Confindustria Emilia ha sostenuto con la
massima convinzione anche questa terza edizione di Masterclass for STEAM
insieme alla Fondazione Golinelli, un progetto il cui valore è confermato anno
dopo anno dagli ottimi risultati in termini di partecipazione e di
programmazione. Studiare le materie STEAM oggi significa essere preparati ad
unire creatività e conoscenza tecnica per affrontare le sfide del nostro tempo
e le opportunità dei mestieri di domani; in questo senso è di fondamentale
importanza riportare al centro il ruolo dell’insegnamento e dei suoi
professionisti, offrendo ai formatori valide occasioni di aggiornamento e confronto
su quella che sarà la didattica del futuro e gli strumenti metodologici per la
diffusione della cultura tecnico-scientifica e delle materie STEAM a livello
nazionale», ha dichiarato Tiziana Ferrari, direttore generale di
Confindustria Emilia Area Centro.
«Dare agli studenti gli strumenti per
immaginare e dare forma al proprio futuro in maniera innovativa è una sfida
quotidiana per i docenti di tutto il Paese. L’alleanza con Confindustria Emilia
Area Centro per Masterclass for STEAM si muove in questa direzione,
contribuendo allo sviluppo del sistema scolastico nel segno
dell'interdisciplinarietà e dell'innovazione. La partecipazione e i risultati
di questa terza edizione ci confermano l’importanza fondamentale di formare i
formatori, dare loro gli strumenti per fare proprio un approccio olistico alla
cultura. Diventeranno parte di quella rete di insegnanti che ha accolto gli
stimoli e gli strumenti metodologici appresi durante la Masterclass, avviando e
gestendo, nei propri contesti scolastici di riferimento, percorsi trasformativi
in grado di coinvolgere alunni e colleghi nella diffusione di un approccio
STEAM alla didattica» ha affermato Antonio Danieli, vicepresidente e
direttore generale di Fondazione Golinelli.
Ospiti internazionali ed esperti da tutta
Italia hanno accompagnato in diversi momenti i tutor di Fondazione Golinelli
durante le lezioni ispirazionali, i workshop tecnologici e i laboratori
condotti con un approccio esperienziale e coinvolgente.
Nel suo intervento di apertura Stéphan Vincent-Lancrin,
analista e vice direttore del Dipartimento per l’educazione e le competenze
dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico),
ha parlato di creatività e pensiero critico, soffermandosi su cosa significa
oggi nelle scuole allenare la capacità di applicare le conoscenze e creare
nuove connessioni, di immaginare nuove soluzioni e contribuire in modo
significativo alla comunità.
C'è stato spazio anche per il confronto su un
aspetto strettamente correlato alla sperimentazione e all'approcciarsi a
qualcosa di nuovo: il fallimento. «Nella società della competizione sfrenata e
del vincere ad ogni costo si valorizzano alcuni aspetti mentre limiti,
fragilità e vulnerabilità vengono considerati sempre in chiave negativa.
Durante le ore che ho passato con i docenti abbiamo lavorato su questi elementi
per valorizzarli e trasformarli in punti di forza. - ha dichiarato la tutor Francesca
Corrado, che si occupa di gioco educativo e dal 2017 è fondatrice di Scuola
di Fallimento - Ci siamo soffermati sulla percezione soggettiva
dell'errore e sulla sua analisi. Dico sempre che sbagliando non si impara. Non
è immediato l'apprendere qualcosa ma dobbiamo analizzare le nostre scelte. Non
fare lo stesso errore ma farne di migliori. Nelle STEAM tutto ciò che è pilota,
test, prototipo richiede sperimentazione e si sperimenta solo per prove ed
errori (test), per prove e apprendimenti (learn). Questo aspetto quando si
passa alla pratica non deve essere dimenticato o nascosto ma valorizzato come
parte del processo di innovazione».
A testimoniare il processo di formazione
continua Lorenzo Redaelli, insegnante dell'ITE Gallo di Aversa
(Provincia di Caserta), Google For Education Trainer e Innovator e fondatore
del blog Didattica Innovativa, che ha raccontato: «Ero uno dei partecipanti
dell'edizione 2022 e tra gli incontri, uno è stato dedicato al tema dell'IA. Io
avevo progettato un chatbot e l'ho perfezionato anche a seguito delle attività
svolte durante la Masterclass. Ho proposto una formazione con questo strumento
ai docenti e l'ho poi sperimentata in classe con gli studenti. Sono tornato a
Bologna nell'edizione 2023, in veste di formatore, per proporre ai partecipanti
un uso diverso di ChatGPT e di altre app relative alla creazione di immagini.
Abbiamo guardato l'IA sotto una nuova luce, rivolta allo sviluppo delle
competenze e della creatività negli alunni. Gli esempi che abbiamo fatto sono
molteplici. Tra questi la possibilità di lavorare in gruppo sulla stesura di un
racconto e chiedere all'applicazione cosa potrebbe essere migliorato, per poi
discuterne. Un altro valido esercizio è stato quello di far scrivere agli
studenti delle descrizioni da inserire in programmi che possano creare delle
illustrazioni. Si tratta di processi iterativi, in cui l'elaborazione da parte
dell'IA è solo l'ultimo dei passaggi in un più ampio lavoro sulle competenze
degli studenti».
Tra i partecipanti dell’edizione 2023 di
Masterclass for STEAM Ezio Catelli, insegnante di sostegno all’IST
Professionale di Ostiglia (provincia di Mantova) che sulla sua esperienza ha
detto: «Come docente sono molto legato all’utilizzo della tecnologia a scopi
didattici e la metodologia STEAM raccoglie più dimensioni utili allo sviluppo
degli alunni. Grazie all’ampio spettro di competenze e conoscenze tipiche di
questo approccio interdisciplinare il dialogo e la collaborazione risultano
fondamentali. Porterò questi spunti con me nel rapporto con gli studenti e in
quello con i colleghi, disseminando quanto appreso durante la Masterclass e
creando una rete di azioni concrete per i progetti del mio istituto».
Il percorso, infatti, non si esaurisce nella
scuola estiva e da settembre a dicembre i partecipanti, partendo
dal proprio contesto scolastico, supportati da strumenti specifici e dai
formatori, svilupperanno delle attività di formazione tra pari che coinvolgeranno
almeno altri 200 insegnanti in tutta Italia, e metteranno a punto progetti
sperimentali per gli studenti. Diventeranno così veri e propri
ambasciatori dell'innovazione e di un nuovo modo di fare didattica, promuovendo
la diffusione nelle scuole italiane dell’approccio STEAM come strumento per
favorire l’interdisciplinarietà, stimolare negli studenti creatività, pensiero
e spirito critico, capacità di gestire problemi complessi, intraprendenza e
autonomia.
A questa seconda fase del percorso pensa già
un’altra partecipante Arianna Pisapia, insegnante di inglese nella
scuola secondaria di primo grado di Cava de’Tirreni (Provincia di Salerno) che
ha affermato: «Abbiamo sperimentato un approccio fortemente esperienziale dove
è stato dato spazio non solo alle soft skills ma anche alle life
skills, al modo in cui le persone approcciano le cose, a quanto della
propria mentalità rientri nella rielaborazione di un problema complesso.
Porterò questo elemento nel dialogo con i miei studenti, in particolar modo nei
feedback a loro rivolti, un elemento che su di loro incide moltissimo».