È
sulla Spagna che punta, per la sua prima sede estera, Areté, l’azienda italiana
leader nella modellistica per le previsioni sui mercati agroalimentari, che in
questi anni di turbolenza e altissima volatilità dei prezzi è diventata il
riferimento per molte tra le più importanti aziende del food.
Con
un fatturato in crescita di oltre il 20% annuo negli ultimi 4 anni, spinto
dalla forte crescita dell’area previsionale e di data analytics, e oltre
150 grandi aziende dell’agrifood all’attivo solo in Italia, Areté negli ultimi
dieci anni ha contribuito a rivoluzionare gli strumenti a disposizione dei
buyer per gestire volatilità e rischi legati ai prezzi delle commodity. Dai
cereali a zucchero, cacao e caffè, passando per latte e derivati, oli vegetali,
frutta secca e legumi, e ai più recenti allargamenti ad energia e materiali da
packaging, Areté fornisce previsioni e scenari su quasi 50 materie prime ad uso
dell’industria e della distribuzione alimentare, oltre a rilevazioni real
time su centinaia di altre referenze della filiera.
A guidare la nuova sede spagnola, localizzata nel
nuovissimo Parco Tecnologico di Malaga, Vicente Mateos, ingegnere ed Mba con
oltre 20 anni di esperienza negli acquisti e nella gestione della supply chain.
Grande conoscitore dei mercati agroalimentari, grazie alle esperienze come
consulente prima e come direttore acquisti di Morato Iberia poi, ha seguito a
lungo l’ottimizzazione degli acquisti per molte delle materie prime strategiche
– dai cereali, a zucchero e cacao, margarine, semi oleosi e molti altri.
"La Spagna è un territorio di straordinario
interesse per l’agroalimentare, con aziende altamente competitive, per le quali
il tema degli acquisti e della volatilità dei prezzi ha giocato e giocherà un
ruolo cruciale in questi anni", sottolinea Enrica Gentile, amministratore delegato di Areté. "Crediamo che l’esperienza maturata in Italia,
dove i nostri sistemi previsionali hanno rivoluzionato, per molti versi, gli
strumenti a disposizione dei buyer e le modalità di gestione del purchasing,
possa essere portata con successo anche presso le aziende spagnole".
I
mercati
La
diffusione degli strumenti previsionali si inserisce nel contesto di mercati
agricoli ed alimentari divenuti sempre più complessi e sempre più volatili
negli ultimi anni, per l’effetto congiunto di fattori che vanno dal meteo – che
ha flagellato, tra siccità ed eventi estremi, praticamente ogni area produttiva
del mondo, negli ultimi anni – alla logistica, a tensioni geopolitiche e
conflitti, fino agli sbalzi dei costi energetici e al ripristino di posizioni
protezionistiche anche in aree agricole di rilievo. Il risultato è che si è
assistito a oscillazioni di prezzi del tutto inedite per molti di questi
mercati: basti pensare alle impennate di molti oli vegetali, schizzati in alto
di oltre il 200% nei pochi mesi immediatamente successivi allo scoppio del
conflitto russo-ucraino; al + 260% registrato nel prezzo del cacao tra metà
2023 e 2024; al +130% del caffè nell’ultimo anno, e gli esempi sarebbero ancora
molti, dai cereali, allo zucchero, al latte. Ma non sono mancati neanche i
crolli repentini a spiazzare alcuni operatori dell’industria, segnando cali a
doppia cifra a fronte di approvvigionamenti fatti a prezzi altissimi per il
timore di ulteriori rincari.
L’agrifood
in Spagna
La
Spagna è la quarta potenza agroalimentare in Europa, con quasi 140 miliardi di
fatturato di settore (circa il 3% del Pil spagnolo), 70 miliardi di valore
dell’export - in crescita - e oltre 30mila imprese produttrici di alimenti e
bevande. I punti di contatto con l’agroalimentare italiano sono molti, in
particolare legati all’importanza dei prodotti mediterranei – dal grano duro,
all’olio d’oliva, ai pomodori da industria, all’ortofrutta – all’interno del
settore. Spiccano naturalmente tra i prodotti di esportazione – grano duro e
olio d’oliva in primis – ma anche tra molte materie prime di importazione,
cruciali per alimentare l’industria food del Paese – cacao, caffè, oli vegetali
ed altre – molte delle commodity che negli anni recenti sono state interessate
dai più significativi fenomeni di volatilità, con sbalzi che in alcuni casi, in
un solo anno, hanno sfiorato se non superato il 100% del prezzo.
Gli
strumenti previsionali
Ci
sono modellistica e intelligenza artificiale alla base dei sistemi previsionali
di Areté, ma anche analisti esperti, specializzati su ogni singolo mercato, in
grado di interpretare i numeri e l’enorme quantità di variabili che influenzano
i prezzi e di restituire alle aziende del settore previsioni e supporto
strategico per ottimizzare le scelte di acquisto e di vendita delle commodity.
Una
piattaforma online aggiornata in tempo reale consente di monitorare
costantemente l’andamento dei prezzi e delle principali variabili di mercato,
dagli stock, alle previsioni di resa, ai cambi, a tutti i fattori che
influiscono sui prezzi stessi, tenendo conto delle relazioni fra mercati
diversi, dei macroeconomics, dei fattori meteo, delle scelte di policy a molto
altro.
“I
modelli consentono di avere visibilità sugli andamenti dei prezzi delle
commodity fino a 18 mesi in avanti – spiega Enrica Gentile, amministratore delegato di Areté -.
Veniamo ormai da oltre quattro anni di mercati estremamente complessi e
volatili. Situazioni e motivazioni diverse che si sono andate sommando ed in
parte avvicendate tra loro – pandemia, tensioni geopolitiche, meteo, problemi
di logistica - che tuttavia stanno rendendo la volatilità una condizione
pressoché strutturale, con cui gli operatori del settore devono convivere
continuamente. Gli strumenti di monitoraggio e di previsione hanno consentito
alle nostre aziende di non farsi trovare impreparate, di anticipare gli
andamenti di mercato e di ridurre drasticamente l’impatto dei picchi di prezzo,
preservando marginalità ma anche agevolando il dialogo e la contrattazione ai
diversi livelli della filiera”.