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Renner Italia, un murale di Laika per celebrare il progetto aziendale di welfare abitativo

18/12/2024

Insieme al team Laika, Carlo Caleffi, direttore del Cnos-Fap Opera Salesiana di Castel de Britti, e Lindo Aldrovandi, amministratore delegato di Renner Italia
Insieme al team Laika, Carlo Caleffi, direttore del Cnos-Fap Opera Salesiana di Castel de Britti, e Lindo Aldrovandi, amministratore delegato di Renner Italia

La fredda nebbia della pianura martedì 17 dicembre non ha sbiadito il sole sul wall che Laika ha impresso sullo stabilimento di Renner Italia.
Una nuova alba: questo il titolo del murale monumentale più grande (18 x 10 metri) che la street artist abbia mai realizzato. È un omaggio a quanti mettono a rischio la propria vita sulle rotte migratorie per cercare un futuro migliore. Ma perché Laika ha scelto di lasciare il segno proprio su un’impresa che produce vernici industriali nel cuore dell’Emilia-Romagna? Perché Renner, d’intesa con i Salesiani della vicina Castel de Britti, ha varato un nuovo progetto di welfare abitativo. Può essere riassunto così: contratto a tempo indeterminato e alloggi per giovani rifugiati provenienti dal Cnos-Fap.

«Un progetto che è un faro che illumina questo paese – ha chiarito Laika durante l’inaugurazione del murale -. Welfare abitativo e integrazione sociale e lavorativa per i rifugiati è la nuova alba per chi fugge rischiando la vita e spesso perdendola nel Mediterraneo, sopportando prigionia e torture per sognare una nuova vita, un nuovo futuro lontano da fame, guerre e violazioni dei diritti umani. Sono stati giorni bellissimi e durissimi: il freddo di Minerbio e la pioggia hanno rallentato i lavori, sottoponendo il nostro team a turni massacranti pur di terminare quest’opera. Ma siamo grati: pensiamo a quanto sono fredde le acque del Mediterraneo ora, per chi scappa e non sa nuotare. Credo in un’Italia accogliente, antirazzista e inclusiva. Questa è l’Italia che mi rappresentaNon avrei mai immaginato di trovarmi qui: strade apparentemente molto diverse e lontane tra loro si incontrano: il risultato è potentissimo». L’opera raffigura un uomo e una donna in mare aperto, indossando giubbotti di salvataggio, mentre alle loro spalle sorge il sole, simbolo di un’alba di speranza. In alto, campeggiano i versi struggenti del poeta marocchino Tahar Ben Jelloun, tratti dalla poesia All’alba il dolore è stanco.

L’amministratore delegato di Renner Italia, Lindo Aldrovandi, ha ringraziato Laika perché «ha deciso di lasciare il segno qui, con la speranza che sempre più aziende seguano il nostro modello di integrazione del nostro nuovo welfare abitativo. Come saprete – ha riferito Aldrovandi - abbiamo deciso di garantire un alloggio sostenibile ai giovani rifugiati che entreranno a far parte del team Renner Italia attraverso un innovativo progetto di formazione e sicurezza stilato insieme ai Salesiani. Un progetto reso possibile proprio grazie all’indispensabile supporto dell’Opera Salesiana di Castel De Britti e del suo direttore, Carlo Caleffi. Lo abbiamo fatto, badate bene, non per impostazione ideologica. Lo abbiamo fatto per puro realismo. Renner, come il 60% delle imprese di questo Paese, da mesi fatica ad assumere operai nonostante da noi le condizioni siano più vantaggiose di quelle previste dal contratto nazionale della chimica. A questo scenario fanno da controcampo le persone che fuggono da guerre e povertà. È gente che chiede la possibilità di lavorare. È oltretutto evidente che l’emergenza abitativa nella provincia di Bologna abbia raggiunto livelli insostenibili. Bologna – ha concluso Aldrovandi - svetta in cima alla classifica delle città europee con il maggior incremento dei canoni in un solo anno: +20,2% rispetto al 2023 per l’affitto di una stanza. Sono dati Nomisma. Non è soltanto un problema economico. Gli alloggi in affitto sono pressoché irreperibili in tutta la provincia. Lo abbiamo testato direttamente. E allora, se questo è il dato di fatto, occorre rimboccarsi le maniche e dare risposte. Questa è la nostra».

Sono otto gli alloggi attualmente previsti da Renner Italia per i giovani migranti. Il primo abitante di Casa Renner è un rifugiato gambiano, assunto a luglio 2024. Si tratta di un percorso concreto di formazione e integrazione lavorativa per rifugiati. Oltre a contratti di apprendistato con prospettive di stabilità lavorativa, il progetto garantisce soluzioni abitative dignitose, promuovendo una vera inclusione sociale.

«Quando Renner ci ha chiesto di collaborare a un progetto di inserimento professionale, abbiamo portato l’attenzione sul tema abitativo, che nel nostro territorio è un'emergenza – ha spiegato il direttore del Cnos-Fap Opera Salesiana di Castel de Britti, Carlo Caleffi -. Molti dei nostri studenti sono adolescenti migranti che hanno rischiato la vita per attraversare mezzo mondo. Vogliono costruirsi un futuro, hanno voglia di lavorare e si impegnano per diventare buoni cittadini e bravi tecnici. Abbiamo proposto un progetto di transizione abitativa per migranti neo maggiorenni che escono dalle strutture di accoglienza. Contestualmente al contratto di lavoro, ciascun ragazzo avrà un alloggio per tre anni, così da avere il tempo di crearsi delle basi solide per costruire la propria autonomia. Come Salesiani Cnos-Fap abbiamo a cuore la formazione umana e professionale dei giovani, perché possano realizzare progetti di vita e diventare adulti felici. Disegnare Una nuova alba significa per noi un nuovo inizio, proporre un nuovo modello di inclusione lavorativa e sociale».

Laika ha infine salutato tutti citando Ghali: «Non siate indifferenti: lottate per far sì che “casa mia, casa tua, che differenza c’è… dal cielo è uguale».

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