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Valutazione-rivalutazione crediti, calano in Emilia-Romagna le richieste delle imprese

12/02/2018

Dopo un 2016 che aveva fatto segnare una performance positiva, con una crescita pari a +5,1% rispetto all’anno precedente, la rilevazione di Crif relativa all’intero 2017 mostra un ripiegamento del numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane, che fanno complessivamente segnare un -2,5% rispetto al 2016. Nello specifico, è proseguito anche nell’ultimo trimestre dell’anno il trend negativo già rilevato nei precedenti periodi di osservazione, con una contrazione in egual misura sia per il comparto delle società di capitali (-5%) sia per quello delle imprese individuali (-4,7%). Questa la principale evidenza contenuta che emerge dall’ultima analisi effettuata da Crif sulla base della banca dati di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie che raccoglie i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 9 milioni riconducibili a imprese.

La situazione in Emilia-Romagna.Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, nel 2017 il numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti da parte delle imprese ha subito una flessione pari a -5,3% rispetto al 2016, doppiando il dato rilevato a livello nazionale. Tuttavia, prendendo in considerazione il volume complessivo delle richieste, va sottolineato come la regione si posizioni al secondo posto nella classifica nazionale, come già anche nell’anno precedente, alle spalle della Lombardia.

A livello provinciale, si osserva un ridimensionamento generalizzato: Parma e Piacenza registrano le flessioni più accentuate, con variazioni rispettivamente pari a -9,9% e -8,7%, mentre Bologna fa segnare un più contenuto -4,8%. Unico segno positivo in regione è quello rilevato nella provincia di Reggio Emilia, che supera leggermente il numero di richieste presentate nell’anno precedente (+0,2%).

Per quanto riguarda l’importo medio richiesto dalle imprese, invece, con 65.714 euro l’Emilia-Romagna si colloca sotto la media nazionale (72.737 euro), con le singole province mostrano valori alquanto eterogenei. L’importo medio più alto si registra a Bologna, con 88.357 euro, seguita da Ferrara, con 84.799 euro, mentre gli importi medi più contenuti sono stati rilevati nelle province di Piacenza (32.784 euro) e di Parma (41.229 euro). Questa disomogeneità potrebbe derivare, oltre che dalla particolare struttura del tessuto imprenditoriale dei singoli territori, dall’accentuazione della tendenza a frazionare maggiormente le richieste di credito. Nel complesso, le dinamiche rilevate a livello di singoli territori potrebbero essere influenzate da molteplici fattori, che non sono stati oggetto di approfondimento nello studio.

«Il 2017 si è chiuso con una performance inferiore alle aspettative relativamente alle richieste di credito da parte delle imprese, nonostante gli stimoli introdotti per rafforzare il tessuto imprenditoriale del Paese e gli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0. Va però segnalato come, da analisi qualitative che abbiamo condotto, il risultato sembra essere influenzato prevalentemente dal ridimensionamento delle richieste di rivalutazione, non completamente compensate dalla maggiore vivacità delle richieste di nuovo credito», commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif. «Per l’anno corrente riteniamo che il progressivo consolidamento del quadro macro-economico, che si sta riflettendo positivamente anche sul miglioramento degli indicatori di rischiosità delle imprese, possa dare ulteriore slancio all’intero comparto».

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