Gianfranco Dondarini, amministratore delegato dell'azienda Viro e presidente dell'Associazione Asspect, un acronimo che sta per Associazione per la promozione della cultura tecnica, racconta a Farenews l'importanza della cultura tecnica. E di come sia fondamentale crescere le giovani generazioni con questa consapevolezza.
Che cosa è Asspect e quali sono i suoi obiettivi?
"Asspect è una associazione
apartitica, apolitica e senza scopo di lucro che intende riaffermare il valore
primario della cultura tecnica, promuoverne il riconoscimento e la diffusione. stata costituita in maggio 2012. La rivalorizzazione delle funzioni tecniche è in corso un po' in tutto il
mondo: basti pensare al modello STEM (Science, Technology, Engineering and
Mathematics) che si sta diffondendo ed è già molto diffuso negli Usa. Le finalità dell’associazione Asspect sono le seguenti: diffondere l’interesse nelle
discipline tecnico-scientifiche; facilitare l’inserimento nel mondo
dell’industria dei tecnici neodiplomati e neolaureati; migliorare l’interscambio fra
Università e Industria. La diffusione delle discipline tecniche è fondamentale
per lo sviluppo della nostra industria che è alla base del nostro benessere. L’Italia, Paese privo di risorse naturali,
basa gran parte del suo bilancio sull’esportazione dei prodotti delle proprie industrie
manifatturiere. In valore occupa dal 6° all’8° posto al mondo, ma è certamente
al secondo posto tra i Paesi europei, dopo la Germania, come tasso di
esportazione".
Chi compone l'associazione?
"I soci
fondatori di Asspect sono 9 e tra questi anche c'è anche il sottoscritto. Ogni socio
fondatore ha percorsi formativi importanti e carriere professionali di tutto
rispetto. Il Consiglio Direttivo ha la facoltà di accettare altri membri. A oggi i componenti dell’associazione sono 14".
In che modo fate breccia tra i giovani?
"Siamo stati coinvolti nel "Festival della Cultura Tecnica". Operiamo in modo
sporadico anche nelle scuole medie inferiori, rivolgendoci agli studenti. Questa attività ha un successo limitato perché dovremmo riuscire a coinvolgere più
propriamente i genitori, come stiamo cercando di fare attraverso convegni e
conferenze. Dobbiamo avere il coraggio di prendere per mano i nostri figli,
aiutarli, consigliarli senza ipocrisia e pregiudizi. La scuola tecnica, vista
da certuni con spocchiosa sufficienza e un po' di alterigia, è ancora una
strada maestra per trovare una propria dimensione e avere uno sbocco certo
nell'intricato mondo del lavoro".
Qualche iniziativa messa in campo concretamente?
"Fin dal 2012
collaboriamo con il Liceo Fermi e il Liceo Galvani nel promuovere le iniziative
di orientamento professionale. Stiamo esaminando la possibilità di svolgere
tali iniziative anche con i licei Minghetti e Righi.
Per quanto
concerne l’Università, stiamo approntando, per il quarto anno consecutivo, la
realizzazione del programma Employability. In accordo con l'Università di
Bologna, questo programma è stato incluso tra gli insegnamenti della Scuola di
Ingegneria con la costituzione di un corso di circa 30 ore, con esame finale,
che aiuti i laureandi a capire di più del mondo produttivo che li accoglierà al
termine della laurea. In questo corso scendiamo molto nel pratico e, fra
l’altro, spieghiamo come compilare in modo efficace un curriculum, come
ragionano i recruiter e di quali aree di attività si compone l’azienda-impresa
come produttore di valore".