Dalle
elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di
Informazioni Creditizie di CRIF - emerge un quadro non confortante
relativamente all’andamento delle
richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese
italiane. Nello specifico, dopo un 2018 che si era concluso in crescita
grazie alla performance positiva all’ultimo trimestre (che aveva fatto segnare
un +4,1%), i dati relativi ai primi 6 mesi dell’anno in corso evidenziano una
inversione di tendenza che si concretizza in un calo del -3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a cui si
accompagna anche una flessione dell’importo
medio richiesto (-1,2%).
La situazione in Emilia-Romagna. Per quanto riguarda
nello specifico l’Emilia-Romagna, nel I semestre dell’anno il numero delle
richieste di valutazione e rivalutazione degli affidamenti presentate dalle
imprese è diminuito del -4,9% rispetto al 2018. Prendendo in considerazione il
volume complessivo delle interrogazioni, va sottolineato come la regione si
posizioni al 2° posto nella classifica nazionale alle spalle solamente della Lombardia.
Nel complesso, le
dinamiche rilevate a livello locale potrebbero essere influenzate da molteplici
fattori, che non sono stati oggetto di approfondimento nello studio.
In Regione si osserva un andamento estremamente disomogeneo: tra le province
che segnano una contrazione, Piacenza
spicca per la flessione più accentuata, pari a -13,8%, seguita da Reggio
Emilia, con -13,1%, e
Ferrara, con -10,7%. Nel
semestre di osservazione a Bologna la
flessione è risultata pari a -9,3%. Tra
quelle in cui si segnala una crescita, invece, Rimini fa registrare un +27,9%,
seguita da Ravenna, con +12,9%, e Forlì-Cesena, con +11,6%.
Per quanto riguarda l’importo medio
delle interrogazioni, con 63.454 Euro l’Emilia-Romagna si colloca leggermente al di sotto della media
nazionale.
Il valore più elevato si registra a Bologna, con 99.589 Euro, seguita da Reggio nell’Emilia, con 69.959
Euro, e da Ferrara, con 68.672 Euro.
“In questa prima metà
dell’anno si evidenzia un rallentamento del numero delle richieste di
valutazione e rivalutazione degli affidamenti presentate dalle imprese
emiliano-romagnole, seppur con una dinamica fortemente disomogenea. Sulla
dinamica in atto pesa anche l’incertezza sull’evoluzione del quadro
macroeconomico, che potrebbe aver indotto le imprese, soprattutto quelle di
piccola e media dimensione, ad adottare un atteggiamento attendista e a rinviare
gli investimenti a momenti più favorevoli”, commenta Simone Capecchi, Executive Director
di CRIF.
“Sul fronte dell’offerta va
sottolineato come il mercato del credito alle imprese stia vivendo una fase di
forte cambiamento, accelerata dall’avvento di nuove normative e nuove
tecnologie guidate da logiche di Big Data e Machine Learning. Nello specifico,
si sta assistendo non solo a una innovazione nei processi di valutazione del merito di
creditizio, ma anche alla ridefinizione della relazione tra imprese e aziende
di credito, in uno scenario sempre più competitivo. In questo contesto, l’affermarsi
dei paradigmi dell’Open Banking, con la diffusione di soluzioni Business
Financial Management (BFM), consentirà alle aziende di credito di raggiungere
le imprese in real-time e di comporre nuove offerte a valore aggiunto, ad
esempio soluzioni per la gestione del credito commerciale o l’anticipo fatture”, conclude Capecchi.