Confindustria
Emilia-Romagna lancia, in vista delle elezioni regionali del gennaio 2020, il
progetto TRAIETTORIA 2030 > Lo sviluppo dell’Emilia-Romagna, con
l’obiettivo di definire le priorità nel medio e lungo termine per rendere
l’Emilia-Romagna una regione sempre più competitiva.
TRAIETTORIA
2030, promosso insieme a tutte le Associazioni Industriali
dell’Emilia-Romagna, parte da un lavoro di analisi rigoroso realizzato con la
collaborazione scientifica di Prometeia, fondato sui numeri e sul confronto con
le regioni italiane ed europee più avanzate.
«Il nostro progetto − ha
dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari
– va oltre la contingenza della competizione elettorale e ambisce a
diventare uno strumento di supporto al dibattito per contribuire alla
definizione delle strategie e delle politiche regionali per i prossimi
anni. Come primo passo abbiamo deciso di analizzare lo scenario al
2030, individuando i principali driver che avranno un impatto diretto sulla nostra
società, sulla vita delle imprese e delle persone».
I
driver su cui ci dovremo confrontare sono: l’andamento demografico non
favorevole, che rischia di penalizzare sempre di più le aree più avanzate
d’Europa; il commercio internazionale, influenzato da un contesto
geopolitico in cui regnano incertezza, dazi e guerre commerciali, con un
impatto forte in un territorio vocato all’export come quello emiliano-romagnolo;
l’evoluzione tecnologica che, rivoluzionando la società, le imprese e i
modelli di consumo, richiede investimenti adeguati e capitale umano competente;
la sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico, che avranno un
impatto capillare sull’economia e impongono obiettivi ambiziosi e nuove sfide
al nostro sistema produttivo.
«Partendo da questi fattori chiave − ha illustrato il Presidente Ferrari − abbiamo individuato alcune
priorità per lo sviluppo sui quali la
Regione potrà giocare un ruolo determinante: benessere e qualità della vita,
capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali. Abbiamo
deciso di approfondire queste aree per comprendere dove siamo oggi e qual è la
distanza delle regioni leader nel confronto nazionale ed europeo».
I
dati, individuati insieme a Prometeia, indicano una regione con fondamentali
economico-produttivi solidi. Il Pil
dell’Emilia-Romagna dovrebbe continuare ad avere un trend di crescita annua
media positivo al 2030, dell’1,2%, maggiore rispetto alla prospettiva italiana
che dovrebbe assestarsi sullo 0,9%, in linea con la media europea
dell’1,3%. Si tratta ovviamente di un dato previsionale che dovrà tener
conto di numerosi fattori di incertezza. La produzione industriale
in Emilia-Romagna dal 2005 al 2017 è aumentata in media del 4,2%, più del
doppio del dato nazionale (1,9%). L’export pro capite regionale è
primo nel Paese e il 10% delle imprese italiane che esportano sono in
Emilia-Romagna.
«Se da un lato dobbiamo continuare a guardare al
futuro con un approccio positivo − ha aggiunto il Presidente Ferrari – dall’altro
dobbiamo porci obiettivi sempre più elevati. È necessario mettere in campo
politiche che tendano verso obiettivi di crescita a medio-lungo termine e
miglioramento rispetto ai benchmark più virtuosi nel panorama
europeo. In questa ottica l’analisi ha individuato alcuni fattori di
competitività sui quali possiamo e dobbiamo fare meglio per raggiungere
le regioni più sviluppate d’Europa».
In particolare, negli ultimi dieci anni l’evoluzione del Pil per
abitante risulta più debole rispetto alle regioni europee più
dinamiche. Il tasso di attività è inferiore a quello del Baden
Württemberg, della Catalogna e del Rhône-Alpes, così come la percentuale dei
giovani laureati. La spesa per ricerca e sviluppo, pur essendo la
più elevata d’Italia, è meno della metà del Baden Württemberg in rapporto al
PIL. Il peso dei nuovi mercati è inferiore rispetto ai benchmark
europei: tra i primi dieci mercati di destinazione dell’Emilia-Romagna la Cina
rappresenta solo il 3,1%, mentre nel Baden Württemberg è il 7,8%.
«Per ognuno di questi temi − ha concluso il Presidente Ferrari − stiamo delineando una serie di proposte di intervento che
presenteremo ai candidati alle elezioni regionali nel mese di gennaio. Tutte le proposte avranno un fondamento scientifico e saranno legate ad indicatori
quantitativi misurabili che intendiamo verificare con continuità a partire
dal 2021. Non possiamo permetterci di avere una prospettiva di breve termine. Dobbiamo essere consapevoli che le politiche e le azioni che avviamo oggi per
affrontare questi temi daranno risultati concreti tra 5, 10 o 20 anni. Abbiamo bisogno di obiettivi condivisi di medio-lungo termine e di
un lavoro continuo e coerente da parte delle imprese e delle Istituzioni. Su di essi chiederemo condivisione e determinazione al futuro governo della
Regione».
Il
progetto TRAIETTORIA 2030 è accompagnato da un articolato piano di
comunicazione. Nelle prossime settimane Confindustria Emilia-Romagna
pubblicherà video e approfondimenti tematici sul sito www.confind.emr.it e sul web. Clicca qui per vedere il primo video "Scenario al 2030"