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Berardi Bullonerie tra passato, presente e futuro

16/06/2020

Oltre cento anni di bulloni e un continuo sviluppo della gamma di prodotti e servizi offerti, con una particolare attenzione allo sviluppo tecnologico della filiera. È la storia del Gruppo Berardi Bullonerie, realtà di Castel Guelfo, alle porte di Bologna, punto di riferimento nel settore del fastener e del fissaggio, che si è negli anni guadagnata di diritto un posto di prim’ordine nel campo della fornitura dei servizi logistici.
In questa intervista Francesca Golfarelli Berardi, responsabile estero dell’azienda (nella foto), racconta l’impatto dell’emergenza Covid-19 sui processi di lavoro e i progetti per il futuro dell’impresa, tra innovazione tecnologica e dimensione umana.

Qual è stato l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla Berardi Bullonerie?
Certamente siamo stati costretti a modificare il modo di interagire. Abbiamo sempre considerato l’innovazione un obiettivo da perseguire, ma non c’è dubbio che questa pandemia sia stata promotrice di cambiamenti immediati in azienda, coinvolgendo persone e processi. Basti pensare allo smart working: questa crisi ci ha insegnato a utilizzare degli strumenti nuovi, che in passato non avevamo mai utilizzato in un modo così intenso. E questo ci ha permesso di mettere a fuoco nuove potenzialità, facendo emergere vantaggi all’interno dei processi aziendali. In questo senso, stiamo sviluppando tutto ciò che può servire per lavorare a distanza: piattaforme web, app, training virtuali...sempre mirando a raggiungere il cliente nel modo più efficace.

Quali best practice avete introdotto per gestire al meglio l’emergenza in azienda?
Dal punto di vista sanitario, abbiamo immediatamente implementato le misure di distanziamento e turnazione e fornito attrezzature igienizzanti e DPI, schermi, nonché una formazione specifica. Per quanto riguarda i processi di lavoro, abbiamo sviluppato strumenti digitali per supportare il nostro team di vendita. Oggi il digitale rappresenta un fattore importante, che facilita i processi di vendita e lo scambio di conoscenze, essenziali per un modello di lavoro più efficiente. Stiamo sviluppando una nuova cultura gestionale all'interno delle nostre divisioni, basata su collaborazione, condivisione delle conoscenze, responsabilità individuale e acquisizione di competenze, per costruire solide basi per il nostro sviluppo. La chiave è senza dubbio l’Artificial Intelligence, in cui stiamo investendo da anni senza trascurare i processi più tradizionali. In particolare, vorremmo servircene nell’ambito della pianificazione dello stock per ottimizzare forniture e riassortimenti.

E come si mantiene il rapporto con i propri clienti?
Il rapporto con la tecnologia è fondamentale per individuare le strategie che ci traghetteranno nel futuro e noi vogliamo cogliere questa opportunità, senza però sacrificare l’aspetto “umano”. Visite virtuali, social media, innovazioni tecnologiche sui processi tecnici non possono sostituire l’empatia che nasce da una stretta di mano, gesto che auspichiamo torni presto ad essere parte del quotidiano. Certo, il distanziamento sociale rappresenta una sfida complessa per quanto riguarda i rapporti con clienti e fornitori, in particolare quando deve conciliarsi con richieste di consulenza tecnica. Anche il tema dei pagamenti puntuali è influenzato dalla criticità del periodo; noi abbiamo pagato regolarmente tutti i fornitori, cercando di sensibilizzare la clientela a fare altrettanto con noi per quanto possibile.

Come è cambiato il vostro ruolo di distributore negli ultimi 5-10 anni?
Facciamo parte di un’economia molto dinamica e flessibile, proprio per questo motivo Berardi ha adeguato la propria distribuzione alle necessità di una clientela sempre più esigente, arricchendo la propria gamma prodotti con numerosissime famiglie tramite il progetto Extracomponents. Questa strategia ci ha portato ad offrire un servizio sempre più ampio e completo.

Quale pensa che sarà il trend per l'industria dei dispositivi di fissaggio in futuro?
Le aziende evolute andranno sempre più verso una riduzione dei costi di gestione, preferendo partner performanti dal punto di vista logistico e gestionale e un’ampia gamma di articoli.

Come può la Berardi trarne vantaggio come distributore?
Abbiamo il difficile compito di adeguarci velocemente ai cambiamenti del mercato, pertanto continueremo a dare un servizio sempre più performante e completo. Inoltre preserveremo la flessibilità che ci contraddistingue da sempre e resteremo vicini ai nostri clienti, ascoltando con attenzione le loro necessità presenti e future.

Quali servizi a valore aggiunto siete in grado di offrire ai clienti?
Il nostro valore aggiunto è l’esperienza nell’offerta di servizi logistici “Lean” personalizzati, progettati e realizzati secondo l’analisi delle esigenze e delle caratteristiche del singolo cliente. La costante ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie fanno di noi un fornitore ideale per i componenti di assemblaggio anche nelle situazioni più complesse di sincronizzazione con la realtà produttiva del cliente.

Quali sono i vostri piani per ciò che resta del 2020 e per il futuro?
A causa della pandemia Covid-19 abbiamo vissuto una situazione straordinaria che non finirà certamente con l’abbassamento del picco virale. Pertanto stiamo concentrando tutti i nostri sforzi per tutelare la salute e il benessere dei nostri collaboratori, per garantire la continuità in regime di normalità dell’azienda, soddisfacendo pienamente le necessità dei clienti e superando le difficoltà di approvvigionamento grazie al reale valore aggiunto offerto dalle moderne tecnologie e da una logistica adeguata alle nuove necessità. Non dimentichiamo che sarà possibile contare sulla sicurezza sul lavoro e sulla tecnologia digitale solo se saremo in grado di acquisire le giuste competenze. Per guidare l’inevitabile evoluzione tecnologica con sensibilità umana, è necessario investire in formazione per i nostri collaboratori. Sta a noi imprenditori trasformare una difficoltà in una opportunità.

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