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Marco Righini: "In sicurezza e mai fermi durante il lockdown"

20/07/2020

Marco Righini è il direttore Finanza, amministrazione e controllo di Modena Funghi. L'azienda di Cavezzo, in virtù della sua appartenenza alla filiera agroalimentare, non si è mai fermata. E, pur nella sfortunata situazione generale, ha trovato la forza e gli stimoli per continuare a lavorare sodo e rispondere alla forte domanda dei suoi prodotti.

L'8 marzo? Un'altra dimensione per il lavoro... 
"Allo shock iniziale del blocco delle attività produttive e della mobilità personale è subito seguito un sospiro di sollievo perché le attività agroalimentari avevano un codice Ateco che permetteva la prosecuzione della produzione: sia Modena Funghi sia Società Agricola Rinaldi potevano continuare a lavorare. La famiglia Rinaldi, titolare di entrambe le attività, di primissimo mattino si è subito attivata per reperire i dispositivi di protezione individuale per i nostri oltre 50 collaboratori. Quella mattina, al mio arrivo in azienda, era già attiva una prima procedura di sanificazione degli ambienti e di protezione dei collaboratori. Dopo pochissimi giorni, Confindustria Emilia ci ha comunicato le linee guida sulle procedure da seguire per contrastare il Covid. È stato molto utile".   

E con l’inizio della cosiddetta ‘fase 3’? 
"La cessazione dei vincoli per gli spostamenti individuali e la riapertura delle altre attività produttive ha portato altri buoni frutti al settore agroalimentare che, insieme al biomedicale e al farmaceutico, è stato oggetto di un surplus di domanda di prodotti alimentari "Made in Italy". All'inizio della fase 3 i buyer alimentari, in particolare quelli esteri, si sono attivati per testare i prodotti alimentari italiani ed oggi assistiamo già ad alcuni concreti inserimenti a listino. La recente pandemia Covid-19, infatti, ha ulteriormente aumentato la domanda di prodotti vegetali italiani coltivati in modo sano e certificato.
Questa situazione ha permesso sia a Modena Funghi srl sia alla collegata Società Agricola Rinaldi di non richiedere alcuna moratoria dei mutui e finanziamenti in essere, in linea con la maggior parte delle aziende del settore".   

Le relazioni professionali e sociali al tempo del Coronavirus. 
"Dobbiamo riconoscere che gli italiani in generale e gli emiliani in particolare si sono comportati con grande serietà ed affidabilità per proteggere sé stessi e gli altri durante le relazioni professionali che si sono svolte durante la fase acuta del Coronavirus; nella nostra esperienza posso riferire che non è mai capitato di dover richiamare all'ordine i nostri collaboratori o i nostri consulenti, anzi. Tutte le persone che hanno frequentato e frequentano le nostre aziende si sono sottoposti tranquillamente alla prova della temperatura all'ingresso, all'uso del gel sanificante e della mascherina, alla registrazione dei dati richiesti dalla legge".   

Che cosa dirai, tra qualche tempo, quando dovrai raccontare il senso di questa esperienza? 
"Siamo un grande popolo, molto generoso e molto serio quando si tratta di cose serie. La serenità che abbiamo visto sui volti dei nostri collaboratori, perché l'attività aziendale continuava e continua nella massima sicurezza, ci ripaga dei tanti sforzi fatti e delle spese che l'azienda ha sostenuto per rispettare le prescrizioni di legge".  

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