Viaggio di piacere o viaggio di
lavoro poco importa, il settore viaggi è assai provato. Lufthansa City Center
(LCC) ha condotto un sondaggio volto a interrogare i viaggiatori riguardo le
loro abitudini, per verificare se nella fase post Covid-19 ci saranno dei
cambiamenti. Il sondaggio è stato diviso in due aree, Corporate e Leisure, e ha
coinvolto due aree geografiche, Italia e mondo intero.
I risultati di questa ricerca sono
stati resi noti dalla storica Viaggi Salvadori di Bologna, l’agenzia IATA più
vecchia al mondo, aderente a LCC, che nel 2019 ha festeggiato i 90 anni di
attività.
LCC è un’organizzazione
internazionale composta da agenzie di viaggio, identificate dalla compagnia di
bandiera tedesca Lufthansa. In Italia sono un pool di agenzie, capillarmente
distribuite in tutta la penisola, che mette a disposizione uno staff di agenti
qualificati e costantemente aggiornati nel gestire e pianificare i viaggi
aziendali.
A livello corporate, è emerso che nonostante il grande
utilizzo di piattaforme online per svolgere video conferenze o call, i meeting
face-to-face non verranno sostituiti da questi incontri virtuali. I viaggi d’affari, quindi,
continuano ad essere di grande importanza. Anche in Italia solamente un 5%
afferma di poter lavorare tramite call, mentre per il restante rimane
fondamentale spostarsi e viaggiare. Sono risultati promettenti anche i piani di
viaggio post Covid-19, dove il 53% prevede di tornare a viaggiare entro 3 mesi,
il 34% entro 6 mesi e il restante entro 1 anno o più. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2020 ci sarà una riduzione
nel volume dei viaggi, mentre nel 2021 la maggior parte delle aziende prevede
di tornare a viaggiare.
Tra tutti gli intervistati, sia a
livello mondiale che nazionale, il
mezzo di trasporto principale rimane l’aereo, seguito dalla propria
auto. Per quanto riguarda le
travel policy, si prevede qualche cambiamento ma ancora c’è molta
incertezza a riguardo. Sicuramente ci sarà un focus maggiore per quanto
riguarda la sicurezza e le norme di igiene.
A livello leisure è emerso che la
voglia di viaggiare continua ad essere tanta e che la domanda aumenterà nei
prossimi 3-6 mesi, tuttavia
spendendo meno soldi rispetto all’anno scorso. La maggior parte sta
pianificando un viaggio nel 2020: in Italia circa il 67% prevede di restare
dentro i confini, mentre a livello mondiale solo il 34%, prediligendo viaggi
negli stati confinanti (il 48% avrà questa tendenza infatti). Solamente una
piccola parte prevede di fare viaggi intercontinentali e pochissimi non
viaggeranno affatto (11% nel mondo, 4% in Italia).
Molti degli intervistati non vede l’ora di viaggiare: il 36% ha
intenzione di partire entro 3 mesi, il 32% entro 6 mesi. Per quanto riguarda
l’Italia il 50% prevede di tornare a viaggiare entro 3 mesi, il restante
riprenderà tra 6 e 12 mesi. La tendenza generale sarà quella di prediligere vacanze
di circa una settimana. Rimane comunque
alto l’interesse per promozioni last minute. Le vacanze in spiaggia e in città
continuano ad essere molto popolari, seguite da vacanza in campagna e montagna.
Per quanto riguarda i mezzi di
trasporto, il 90% preferisce l’aereo alla propria auto. Sia a livello mondiale che
nazionale si prevede che in caso di vaccino i viaggi riprendano allo stesso
ritmo dell’anno scorso.
"Personalmente, interpretando
i risultati e vivendo giornalmente la realtà dell’ufficio", spiega Umberto
Sassatelli Salvadori, ad di Viaggi Salvadori, "posso aggiungere che la parte più difficile
al momento è la grande incertezza e continua mutevolezza delle condizioni di contorno.
Intendo dire che le norme di ingresso nei Paesi esteri continuano a cambiare e
a essere aggiornate quotidianamente, sia da un punto di vista amministrativo
che sanitario e organizzativo. È estremamente difficile riuscire a pianificare
a medio termine, più semplice invece pianificare a lungo termine grazie anche
all’introduzione di alcune garanzie assicurative che coprono in caso di fermo
amministrativo o negato accesso alla destinazione per motivi correlati al Covid".
La voglia di evadere (leisure) e la necessità di viaggiare
per lavoro (business travel) fanno percepire una domanda in crescita che
però viene bloccata per la difficoltà nel reperire informazioni, spesso
contrastanti tra loro. "Ritengo che dobbiamo tutti imparare a convivere
con questa nuova situazione presente a livello mondiale, consapevoli che il
modo di intendere il viaggio, sia esso per lavoro o per piacere, sarà
forzatamente diverso da come era prima", conclude Sassatelli Salvadori. "Non potremo più, nel breve, aspettarci
le frequenze e le disponibilità di posti in aereo, treno o in strutture
ricettive che esisteva prima del lockdown. L’offerta è senz’altro minore e
soprattutto è difficile riuscire a modularla sulla domanda che al momento
attuale è imprevedibile.
Sono convinto comunque che il ruolo dell’Agente di Viaggio
professionale non possa che risultare rivalutato da questa difficile
situazione. L’importante è continuare
ad investire, ancora più di prima in tecnologia e servizi al viaggiatore".