Prosegue senza sosta la staffetta
di aiuti destinata ai profughi ucraini e che vede coinvolta la rete di partner
di Rise Against Hunger Italia. Un primo grande carico di pacchi contenenti un
kit di prodotti a lunga conservazione, assieme ad altri beni frutto di
donazioni dei cittadini è giunto in Romania, affidato ad un partner storico di
Rise, l’associazione Feed the Hungry. Ben 33 bancali contenenti 1040 kit e
prodotti ad uso alimentare, l’equivalente di tonnellate di cibo che andranno a
soddisfare una prima richiesta, a cui faranno seguito altre importanti
donazioni.
Simone Albieri, Program Manager
di Rise Against Hunger Italia, spiega i passaggi che hanno consentito la
partenza di un primo grande carico di aiuti e speranza: "Riempire un camion di
scatole e prodotti è frutto di un processo molto più ampio fatto di donazioni
non solo economiche; in quegli aiuti c’è il tempo, il sacrificio ed i servizi
messi a disposizione da tante persone e tante aziende. Un grande risultato
raggiunto anche dalla risonanza che abbiamo ricevuto da Confindustria Emilia,
un prezioso alleato che non ci stancheremo mai di ringraziare. Per noi tutto questo
è fondamentale, senza lo spirito di solidarietà i nostri camion resterebbero
vuoti e non riusciremmo ad aiutare tantissime persone, tantissime famiglie che
nel caso del conflitto in corso, hanno purtroppo dovuto affrontare il problema
di dover fuggire al fine di sopravvivere".
Sono trascorsi due mesi e mezzo
dall’inizio delle ostilità in Ucraina, e le immagini che oramai siamo abituati
a vedere, ci mostrano città rase al suolo e scenari di morte e distruzione.
Sono migliaia gli sfollati che anche a fine guerra, non potranno rientrare in
patria perché hanno perso tutto. "Siamo determinati a garantire un aiuto
continuo", spiega Simone Albieri, "perché al termine del conflitto il calvario
di queste persone continuerà. Vogliamo che queste famiglie possano affrontare
il futuro con speranza e una motivazione diversa, fatta di consapevolezza che
non saranno lasciati soli".
Simone Albieri segue con grande
attenzione i progetti umanitari portati avanti da Rise Against Hunger Italia e
spiega: "Spesso accade, noi ne siamo testimoni, che con il passare del tempo si
desensibilizzi la percezione di gravità di un evento catastrofico come la
guerra. L’opinione pubblica tende a dimenticare o a ridimensionare
un’emergenza, a considerarla lontana dalla propria esperienza di vita. Ecco
perché bisogna mantenere viva l’attenzione sul dramma epocale che si sta
consumando in questi giorni. Dobbiamo continuare a garantire aiuti, dobbiamo
quantomeno provare ad alleviare le sofferenze di un popolo che non ha scelto la
guerra".
Albieri, che ha curato
personalmente tutte le fasi di carico degli aiuti, rivolge un appello a persone
e aziende che intendano supportare il programma umanitario di Rise Against
Hunger: "È fondamentale che l’aiuto sia costante affinché non si interrompa la
staffetta. Ognuno può prendere in mano il testimone e fare la sua parte in
questa gara di solidarietà. E come ogni bel gioco di squadra, si può vincere
solo restando uniti. Tante grandi aziende ci stanno contattando per essere
coinvolte nel programma di aiuti destinato alle famiglie in fuga dalla guerra
in Ucraina. Ci auguriamo che le aziende
donatrici possano essere sempre più numerose perché ognuna di loro ci
consentirà di proseguire la nostra missione; quella di garantire un futuro a
chi è in grave difficoltà".