Il Fondo di Garanzia per le PMI è uno strumento pubblico istituito dal Ministero delle Imprese (gestito da MedioCredito Centrale) per facilitare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI) e dei professionisti.
In pratica lo Stato copre una parte del rischio sui prestiti bancari, permettendo – anche a startup, agenzie di servizi o piccole imprese artigiane – di ottenere finanziamenti senza dover offrire garanzie reali.
Questo è particolarmente importante per l’Emilia-Romagna che ha stanziato 5 milioni di euro in un proprio fondo di garanzia regionale (cofinanziato con fondi UE), coprendo fino al 90% del finanziamento già garantito da altri enti. Grazie a tali strumenti, molte imprese emiliano-romagnole hanno potuto finanziare impianti, attrezzature o progetti innovativi restando competitive sul mercato.
Il Fondo di Garanzia non eroga prestiti direttamente, ma fornisce garanzie pubbliche che riducono il rischio per le banche. In base alle regole 2025, le principali coperture sono:
Per accedere al Fondo di Garanzia le imprese devono innanzitutto essere PMI secondo la definizione UE (meno di 250 dipendenti e determinati limiti di fatturato/bilancio).
Devono inoltre essere iscritte al Registro delle Imprese, non trovarsi in stato di crisi o procedure concorsuali, e avere una situazione economico-finanziaria sostenibile (verificata dal rating MCC).
Vai al nostro articolo di approfondimento Rating MCC e Garanzia MCC
Le nuove disposizioni 2025 estendono l’accesso anche alle “mid cap” sotto i 499 dipendenti. In pratica, l’impresa prepara il business plan dell’investimento o del fabbisogno di liquidità e raccoglie la documentazione societaria e contabile (bilanci, modelli fiscali, prospetti di investimenti, DURC ecc.).
La domanda viene presentata alla banca o al Confidi convenzionato (o anche direttamente al confidi che agisce da garante).
Sarà poi l’istituto finanziatore o il soggetto garante a inoltrare telematicamente la richiesta di garanzia al Fondo tramite la piattaforma online dedicata.
In sostanza, il processo è simile a un normale finanziamento bancario: la banca valuta il merito creditizio (anche con il rating MCC) e chiede la garanzia allo Stato.
Si consiglia di preparare dossier completi: business plan dettagliati, prospetti finanziari, eventuali piani di sviluppo dell’azienda. Grazie al servizio online del Fondo, l’impresa può valutare in anticipo la propria convenienza: alcuni intermediari permettono di inserire i dati di bilancio per calcolare subito l’ammissibilità della garanzia e ridurre i tempi di istruttoria.
Confindustria supporta le imprese associate, offrendo consulenza specializzata su finanza agevolata e accesso al credito.
L’area finanza di impresa simula su richiesta dell’azienda associata, lo scoring del fondo di garanzia, affianca le aziende sui temi del business plan, analisi della struttura finanziaria e della centrale rischi della Banca d’Italia.
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