Quest’anno
il Premio Estense celebra il sessantesimo anniversario e con l’occasione
riviviamo i suoi 60 anni di storia attraverso un ciclo di articoli scritti con
la collaborazione di due studenti del master in giornalismo dell’Università di
Bologna, Chiara Putignano e Giuseppe Nuzzi. Vi presentiamo il decimo e ultimo
articolo che descrive il legame tra il Premio Estense e gli anni Duemilaventi,
iniziati con un anno, il 2020, destinato sin dal suo principio a segnare e
stravolgere per sempre molteplici aspetti della vita quotidiana del mondo
intero.
Il
Duemilaventi è un anno che sin dal suo principio è destinato a segnare e
stravolgere per sempre molteplici aspetti della vita quotidiana. Qualcosa
cambia anche per quanto riguarda il Premio Estense: sono stati due infatti i
vincitori della 56esima edizione. Un parimerito arrivato alla sesta votazione
con 20 preferenze ciascuno. E a ricevere l’Aquila d’Oro sono stati Pablo
Trincia con Veleno e Concetto Vecchio con Cacciateli. Se il primo racconta di
una vicenda giudiziaria che ha visto protagonista la Bassa Modenese e diverse
famiglie della zona; il secondo si concentra sulla vicenda dei migranti
italiani in Svizzera a fine anni Sessanta.
Nel 2021,
quando ancora le restrizioni per il Covid imponevano zone gialle, rosse e
verdi, ad aggiudicarsi il Premio è stata Francesca Nava con Il focolaio. Da
Bergamo al contagio nazionale. Un libro in cui la giornalista indaga sulla
pandemia partendo proprio dal primo caso. E ripercorre tutti i passaggi, le
testimonianze, i documenti riservati e le responsabilità politiche che hanno
determinato la crisi sanitaria che ha attraversato l’Italia in quel periodo.
Sempre di
crisi si parla, ma questa volta politica, nell’opera vincitrice del 2022: Capi
senza Stato. I Presidenti della Grande Crisi Italiana di Marzio Breda. In
questo libro le vicende e le storie degli ultimi cinque inquilini del Colle
vengono messe in fila, indagando le trasformazioni che hanno caratterizzato il
passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica. Fino a una Terza, che ancora
deve nascere.
Nel 2023
vince il Premio Estense Gaia Tortora con Testa alta, e avanti. Un racconto
autobiografico ma che non riguarda solo il vissuto dell’autrice, ma tutte le
persone innocenti che finiscono in carcere per errore. E così, condividendo un
dolore personale e mettendolo nero su bianco, Tortora ha trovato il modo di
combattere con l’ingiustizia e «andare avanti, a testa alta».