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Divieto di Importazione di Prodotti in Ferro o Acciaio Russi nell'UE

18/10/2023

Divieto all'importazione in Unione Europea di una vasta gamma di articoli in ferro o acciaio russi

Dal 23 febbraio 2022 si sono succeduti 11 pacchetti sanzionatori verso la Russia, che hanno portato a sempre maggiori restrizioni al commercio con il Paese, e l’ultimo – quello del 23 giugno 2023 – ha introdotto misure antielusive, con un impatto molto ampio anche sulle imprese che non hanno mai commercializzato con la Russia: il Regolamento 2023/1214, che introduce l’articolo 3-octies nell’originario Regolamento 833/2014, adottato per sanzionare la Russia ai tempi dell’annessione della Crimea, è divenuto molto noto alle imprese che importano prodotti in ferro o acciaio.  

In questo articolo, discuteremo delle implicazioni delle sanzioni contro la Russia, evidenziando come esse abbiano un impatto significativo non solo sulle entità che operano direttamente con la Russia, ma anche su altri soggetti.

Ecco le Misure del Regolamento 2023/1214

Il 30 settembre, il "Regolamento 2023/1214" ha messo in atto l'articolo 3-octies, che impone un divieto all'importazione in Unione Europea di una vasta gamma di articoli in ferro o acciaio russi.       

Questo divieto si estende a prodotti provenienti dalla Russia, prodotti di origine russa o prodotti ottenuti da materie prime di ferro o acciaio provenienti dalla Russia.      

Va notato però che non copre l'intera gamma di prodotti in ferro o acciaio, ma è specificamente mirato a quelli inclusi in un elenco dettagliato all'interno del Regolamento, noto come "Allegato XVII". Tra i prodotti colpiti vi sono fili e barre di ferro o acciaio, prodotti laminati, tubi o accessori, serbatoi, recipienti, viti e bulloni, e persino oggetti di uso domestico, tra altri.      

Il divieto si applica a una lista precisa di prodotti, ciascuno identificato tramite il suo codice doganale. Questi codici doganali sono compresi nell'Allegato XVII e spaziano dalla voce 7206 alla voce 7229, oltre a coprire l'intero capitolo 73. Queste misure restrittive hanno un impatto significativo sul commercio di tali articoli in ferro o acciaio nell'Unione Europea e rappresentano un passo importante nelle sanzioni adottate nei confronti della Russia.

Per le aziende importatrici di ferro e o acciaio è indispensabile definire i codici doganali dei prodotti

Nel linguaggio doganale i fili di ferro si chiamano 7217, gli accessori per tubi 7307, i serbatoi fino a 300 litri 7310: un primo problema per le imprese che lavorano con l’estero è definire i codici doganali dei loro prodotti. Anche se hanno sempre importato o esportato, diverse imprese non si sono mai interrogate fino in fondo sul corretto codice da dichiarare in dogana, fidandosi di quelli indicati dal fornitore, ma oggi questo è indispensabile. 

Ad esempio, un operatore potrebbe essere in difficoltà a capire se una molla fatta a disegno debba essere classificata 7318, oppure 8431 come “parte di macchine movimento terra” perché la fa realizzare sul suo disegno per montarla su questi macchinari: determinare il corretto codice doganale è indispensabile, perché da esso discendono gli adempimenti in dogana, sia che parliamo di dazio che di restrizioni o divieti.

Esempi di identificazione dei prodotti di ferro e o acciaio

Esempio 1: elementi di fissaggio (voce 7318) provenienti da un paese terzo (ad esempio Cina, India), fabbricati con vergella (ad esempio 7221) originaria della Russia destinata all'importazione nell'Unione. L'importazione in questo esempio sarebbe vietata poiché entrambi i codici NC 7318 e 7221 sono inclusi nell'allegato XVII e la vergella è originaria della Russia, a meno che non sia coperta da un'eccezione o deroga specifica.  

Esempio 2: un prodotto di origine russa che non è una merce elencata nell'allegato XVII quando lascia la Russia viene poi trasformato in un paese terzo, in modo tale che il prodotto diventi una merce elencata nell'allegato XVII. L'importazione di questo prodotto nell'Unione non è vietata, perché il prodotto che ora entra nell'Unione contiene fattori produttivi di origine russa che non figurano nell'allegato XVII. Ad esempio, parte della ghisa (HS 7201) o dei rottami di acciaio (HS 7204) lasciano la Russia ed entrano nel Paese X. Qui vengono trasformati in bramme (HS 7207), prima di essere importati nell'Unione. L'importazione in questo esempio non sarebbe vietata.

Esempio 3: un prodotto di origine russa che è un bene elencato nell'allegato XVII quando lascia la Russia viene utilizzato come componente in un paese terzo, in modo tale che il prodotto finale diventi quindi un bene non elencato nell'allegato XVII. L'importazione di questo prodotto nell'Unione non è vietata, perché il prodotto che ora entra nell'Unione non è elencato nell'allegato XVII. 

Questi esempi sono tratti dalle FAQs della Commissione europea.


Importare prodotti di ferro o acciaio: gli step per le imprese emiliane

Step 1 per le imprese

Verificare l'accuratezza dell'assegnazione del codice doganale ai prodotti per determinare l'applicabilità del divieto di importazione da o con origine russa. 

Dopo avere trovato il corretto codice doganale l’azienda può trovarsi nella situazione in cui: 

a. il prodotto non è compreso tra quelli vietati, quindi non deve chiedere nulla al fornitore 

b. è compreso tra quelli vietati, quindi avrà bisogno dell’aiuto del fornitore 

Step 2 per le imprese

Accertarsi che il prodotto che si vuole importare non sia vietato. Se lo si importa da un fabbricante turco, questo deve dichiarare che lo ha fabbricato in Turchia, e non ha utilizzato ferro o acciaio russi.

Mill Test Certificate: le verifiche della Commissione europea

La Commissione europea e le autorità doganali dei vari Paesi hanno fornito indicazioni agli operatori su quali prove devono essere presentate alle dogane per poter importare la merce: in assenza di queste prove la merce non può entrare nel territorio dell’Unione, viene confiscata e il legale rappresentante dell’azienda ne risponde penalmente. 

Tra queste prove viene spesso citato il Mill Test Certificate, un documento che generalmente contiene il numero della colata da cui deriva il metallo, e che va sempre completato con il codice doganale e l’origine del metallo per essere compliant con le richieste della Commissione; se poi l’oggetto in metallo ha subito delle lavorazioni (laminazione, rivestimento, fresatura, saldatura, ecc.) occorre conoscere anche in quali paesi sono state eseguite. 

Ma oltre al Mill Test Certificate, si possono esibire dichiarazioni, fatture, documenti di consegna, corrispondenza commerciale, e tutto quello utile a dimostrare che il prodotto che si vuole importare non è di origine russa e nemmeno lo sono i suoi fattori produttivi.

Caccia al Modulo per le importazioni di ferro e acciaio

In tale contesto, in cui le aziende si trovano a navigare in acque incerte, l'obiettivo diventa trovare il modo migliore per gestire le importazioni senza incorrere in sanzioni.  

Ma qui sorge un'importante considerazione: non esiste un modulo standard da proporre al fornitore. E la ragione è semplice: ogni situazione è unica, e le richieste da rivolgere dipendono da vari fattori, tra cui il tipo di prodotto, il processo produttivo e il fornitore coinvolto. 

L’unica soluzione è avere una conoscenza approfondita della supply chain, disporre di contratti di acquisto ben strutturati e avere solidi rapporti con i fornitori. Questi elementi sono fondamentali per la raccolta delle informazioni necessarie e la pianificazione accurata delle importazioni.  

Inoltre, è importante notare che, sebbene i fornitori possano avere in magazzino materiali come acciaio e ferro provenienti dalla Russia, devono garantire l'utilizzo di materiale diverso come fattore produttivo per i prodotti destinati all'Unione Europea.

Servizi di Internazionalizzazione di Confindustria Emilia

Sappiamo bene che tutto questo richiede una gestione oculata e un adattamento agile alle sfide che le sanzioni pongono sul tavolo delle imprese. 

Per questo il team dell’area Internazionalizzazione di Confindustria Emilia può supportare le imprese per:

  • Classificare i prodotti nel corretto codice doganale 
  • Analizzare l’esistenza di divieti e restrizioni, nonché il dazio 
  • Verificare le prove di origine raccolte prima di presentare la merce in dogana 
  • Adeguare i contratti di acquisto alle nuove norme cogenti

Divieto di Importazione di Ferro o Acciaio Russi nell'UE

L'articolo 3-octies impone un divieto all'importazione in Unione Europea di una vasta gamma di articoli in ferro o acciaio russi.

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