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Piani Welfare Aziendali: come cambiano in base alla generazione

21/10/2022

Boomer, X, Millennials e Z. Cambiano le generazioni e cambiano anche l’approccio e le esigenze al lavoro. Rispetto al passato, e soprattutto a due anni dalla pandemia, c’è una maggiore attenzione verso la wellbeing culture, come la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, la formazione personale, la condivisione di temi importanti.

Tuttavia sembra che le aziende fatichino ancora a mettere in atto una valida People Strategy, finendo da un lato a non riuscire più a soddisfare le richieste dei boomer, dall’altro a non attrarre giovani risorse.

Confindustria Emilia, in quest'ottica, aiuta le imprese nell'individuazione dei piani welfare, al fine di ottenere i massimi risultati, definendo con precisione gli obiettivi da raggiungere e pianificando in modo adeguato gli strumenti e i servizi da realizzare o da innovare.

Welfare aziendale: cos’è e perché è utile

È del 2022 lo studio di Gallup secondo cui la percentuale di lavoratori che crede che la propria azienda tenga al benessere organizzativo è precipitata ai livelli pre-Covid19.

La ricerca coinvolge naturalmente i lavoratori degli Stati Uniti, ma ci pone comunque una questione di merito:  quali misure tangibili possiamo garantire ai dipendenti affinché il loro benessere in azienda sia tutelato e curato?

Fare welfare aziendale significa infatti proprio questo: creare benessere per generare valore. In altre parole, quanto meglio stanno i dipendenti, tanto più l’azienda sarà in salute.

Con lo scopo quindi di migliorare la qualità di vita dei lavoratori, attraverso la definizione di un percorso welfare è possibile attivare benefits e prestazioni non monetarie, in modo da aumentare il potere d’acquisto senza incrementare il reddito imponibile e il peso erario sul datore di lavoro.

I vantaggi sono numerosi: dalla riduzione del turnover all’aumento della motivazione e della soddisfazione, fino al miglioramento della capacità di attrarre nuovi talenti.

People Strategy: generazioni diverse, esigenze differenti

Se in linea generale applicare anche forme basilari di welfare funziona e dà il senso di un primo orientamento dell’azienda verso questi temi, non bisogna però dimenticare che ci troviamo spesso davanti a una popolazione lavorativa che necessita di accorgimenti mirati per ritrovare fiducia e soddisfazione sul luogo di lavoro.

Secondo molte ricerche, le esigenze mutano da generazione a generazione, e anche il concetto di benessere aziendale diventa relativo all’età.  

Ad esempio:  

I BOOMER. Nati tra il 1950 e 1965, è una generazione ancora molto attiva e le proiezioni stimano una loro crescita del 30% nella partecipazione al lavoro. In base al sondaggio di Business Wire, sono alla ricerca di un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale e sono molto attenti a tutti i benefici relativi alla cura della salute (con al primo posto il controllo regolare della vista).    

GEN X
:  Nati tra il 1965 e 1980, sono la classe di età più rappresentata nella forza lavoro italiana. Nel documento dell’Employer Brand Research di Randstad, emerge come anche per questa generazione  sia fondamentale il rispetto del work-life balance che si ottiene però lavorando in autonomia e rispettando delle tempistiche personali. Anche l’opportunità di apprendimento e di formazione continua è un fattore determinante: i corsi di formazione sono sempre apprezzati dai singoli collaboratori per apprendere nuove skill operative.

MILLENNIALS: Nati tra il 1981 e 1996, è la generazione che, rispetto alle precedenti, è più attenta ai valori aziendali soprattutto in termini di benessere della comunità, ma pone altrettanta attenzione alla retribuzione. Secondo Standard Media sono molto attenti ai rapporti personali e professionali e necessitano di essere coinvolti in vari progetti.   

GEN Z
: Nati tra 1997 e la fine del 2000, è la generazione attenta ai temi della diversità e dell’inclusione. Secondo il Time, la cultura aziendale, la socializzazione con i colleghi e la presenza di “mentore” sono i driver che reputano importanti per la loro crescita professionale.

Confindustria Emilia e piani welfare aziendali personalizzati

Rispondere ai bisogni e alle necessità di ogni lavoratore può essere complesso, per questo Confindustria Emilia sostiene le imprese aiutandole nella gestione dei piani welfare attraverso l’introduzione di accordi aziendali che prevedano la conversione del premio di produzione in servizi di flexible benefit e supportando le associate nella definizione di piani welfare on top.

Una volta definito il piano di welfare aziendale che identifica fonti, servizi, ruoli, strumenti e metodi del programma di welfare in azienda, sulla piattaforma di welfare si può seguire un iter di attuazione che prevede:

· fase di consulenza che prevede l’analisi demografica (età, genere, numero di figli ecc.); analisi sociologica, per far emergere le singole esigenze; analisi retributiva.
· supporto alla comunicazione per facilitare il cambiamento, valorizzare i risultati raggiunti presso dipendenti e collaboratori e per migliorare l'immagine dell'impresa creando un consenso diffuso.
· delivery operativo tramite strumenti digitali con la gestione multicanale del supporto alle richieste di rimborso da parte delle persone e gestione della piattaforma informatica.  

Le aree di intervento possono riguardare diversi aspetti: l'assistenza sanitaria integrativa, la previdenza complementare, il sostegno all'istruzione e all'educazione dei figli (rette degli asili nido, libri di testo, ludoteche e doposcuola), le attività ricreative, culturali e sportive (palestre, stadio, abbonamenti a teatro), l'assistenza sociale ai familiari del dipendente (badanti, infermiere, babysitter), il sostegno al potere d'acquisto (carrello della spesa), la mobilità.

Oggi è essenziale diventare una comunità anche nel luogo di lavoro. In tale ottica la nuova cultura aziendale incentrata sul welfare può diventare lo strumento adatto per rafforzare il senso di appartenenza delle persone alla realtà in cui lavorano e trovare un cardine per la crescita.

Per avere maggiore informazioni sui servizi welfare di Confindustria Emilia, contatta la nostra Area Relazioni Industriali e Lavoro. 

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