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Bilancio di sostenibilità obbligatorio: cosa cambia nel 2025 e come prepararsi con Confindustria Emilia

18/07/2025

Bilancio di sostenibilità 2025: normative e il desk di confindustria emilia che ti aiuta a essere preparato

Stai navigando sul web per capire se per la tua azienda il bilancio di sostenibilità è obbligatorio?

Fai bene, perché già a partire dal 2025, la normativa europea – in materia di bilancio di sostenibilità – ha introdotto importanti cambiamenti.

Niente panico: abbiamo introdotto il Desk Sostenibilità, un servizio dedicato alle aziende del territorio emiliano che vogliono affrontare con sicurezza e “visione” il cambiamento in atto. Non dimentichiamolo, è un cambiamento importante, e tra poco vedremo perché.

Il Desk Sostenibilità: la regia strategica per la tua transizione ESG

Confindustria Emilia, tramite il suo Desk Sostenibilità, offre una serie di servizi per affrontare questa sfida e cogliere le opportunità legate alla sostenibilità.

Si tratta di un modo per supportare le aziende nel:

  • definire e implementare una strategia ESG personalizzata
  • comprendere le normative in arrivo
  • impostare un percorso di crescita sostenibile basato su dati, obiettivi concreti e strumenti internazionali di riferimento (quest’ultimo punto è fondamentale!)

Il nostro Desk Sostenibilità non si limita però al solo supporto tecnico: vogliamo, con le aziende coinvolte, generare valore, coinvolgendo la governance, la supply chain e i processi operativi. Ma facciamo un passo indietro e vediamo a che punto siamo arrivati.

Pacchetto Omnibus 2025: meno burocrazia, più competitività e sostenibilità

La Commissione europea ha presentato un pacchetto di riforme legislative per:

  • ridurre gli oneri amministrativi del 25% (e del 35% per le PMI).
  • stimolare la competitività e gli investimenti (fino a 50 miliardi di euro mobilitati).
  • semplificare le norme UE in ambiti chiave: finanza sostenibile, CSRD, tassonomia, dovere di diligenza e carbon border adjustment.

Attraverso le modifiche alla rendicontazione di sostenibilità (CSRD e tassonomia) si vuole:

1. escludere l'80% delle imprese dalla CSRD: l’obbligo resta per le grandi aziende.
2. uno slittamento di 2 anni: gli obblighi previsti per il 2026-2027 sono rinviati al 2028.
3. una tassonomia semplificata:

  • Obbligo solo per le grandi imprese.
  • Informativa volontaria per le altre.
  • Introduzione di soglie di rilevanza finanziaria.
  • Riduzione del 70% dei modelli da compilare.
  • Possibilità di riportare attività “parzialmente allineate” per facilitare la transizione.

4. Criteri DNSH (do not significant harm) semplificati.
5. e una Green Asset Ratio (GAR): le banche potranno escludere dal calcolo le imprese non soggette alla CSRD.

Bilancio di sostenibilità obbligatorio e le novità normative del 2025

Riprendiamo le principali modifiche che riguardano:

1. Restrizione del campo di applicazione della CSRD

Gli obblighi di rendicontazione si applicheranno solo alle grandi imprese con più di 1.000 dipendenti, mantenendo i limiti di fatturato superiore a 50 milioni di euro o un attivo di bilancio superiore a 25 milioni di euro.

Le PMI quotate saranno escluse dall'obbligo.

2. Slittamento dell'entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione

La Commissione ha proposto un rinvio di due anni per l'entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione per:

  • le grandi imprese non enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, ora obbligate a presentare il bilancio di sostenibilità nel 2026 con riferimento all'esercizio 2025.
  • le PMI quotate, ora obbligate a presentare il bilancio di sostenibilità nel 2027 con riferimento all'esercizio 2026.

L'obiettivo è evitare che alcune imprese siano obbligate a rendicontare per l'anno finanziario 2025 o 2026, per poi essere successivamente esonerate da tale obbligo, e consentire agli Stati membri di raggiungere un accordo che garantisca chiarezza giuridica.

Alleggerimento dei contenuti di informativa obbligatoria

È previsto anche un intervento di modifica, riguardante i principi ESRS, al fine di snellire i contenuti di informativa obbligatoria.

Inoltre, per le aziende con meno di 1.000 dipendenti, si intende adottare uno standard di rendicontazione volontaria basato sullo standard per le PMI (VSME) elaborato dall'EFRAG .

Il bilancio di sostenibilità obbligatorio: forse non è una cattiva idea

Abbiamo visto le novità, tuttavia è fondamentale non sottovalutare la portata trasformativa della rendicontazione ESG.

In primis perché anche le imprese non obbligate per legge dovranno comunque rispondere alle richieste dei clienti, delle filiere produttive o degli investitori. In molti casi, infatti, è proprio la catena del valore a richiedere trasparenza e impegni chiari su temi ambientali e sociali.

Problemi con il bilancio di sostenibilità: ecco i servizi chiave del Desk Sostenibilità di Confindustria Emilia

Qui entra in gioco il Desk Sostenibilità che, come abbiamo detto all’inizio, vuole essere un supporto per chi vuole costruire un vantaggio competitivo duraturo. Scopriamo adesso i nostri servizi (piaceranno anche a te!).

CSRD Gap Analysis

Un’analisi dettagliata per capire quanto sei pronto rispetto agli obblighi previsti dalla CSRD. Il servizio restituisce un report completo per ciascuna categoria di indicatori richiesti, evidenziando le aree su cui intervenire.

Assessment Sostenibilità

Un check-up su misura per valutare la maturità ESG dell’impresa, definire le priorità e impostare una roadmap concreta verso la sostenibilità integrata.

Orientamento alla Sostenibilità

Due moduli formativi (da 3 ore ciascuno) che formano il team interno, allineano il management e sensibilizzano fornitori e partner. Si parla di decarbonizzazione, economia circolare, DEI, rendicontazione, materialità e stakeholder engagement.

Percorsi per PMI

Anche le piccole e medie imprese possono accedere a percorsi su misura per avvicinarsi alla rendicontazione ESG con consapevolezza, metodo e strumenti calibrati.

Perché iniziare oggi, anche se l’obbligo slitta

Il vero vantaggio competitivo oggi si gioca sulla capacità di anticipare i trend, non di subirli e le aziende che inizieranno fin da ora a strutturare una governance ESG robusta saranno le prime a beneficiare di:

  • accesso agevolato a fondi e finanziamenti
  • maggiore attrattività per talenti e stakeholder
  • migliori relazioni con clienti e partner strategici
  • resilienza di fronte ai cambiamenti normativi

Sei pronto a trasformare l’obbligo del bilancio di sostenibilità in una leva per crescere? Compila subito il form di contatto e scopri come Confindustria Emilia può guidarti passo dopo passo!

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