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Fabbrica Europa Confindustria: una guida per un'Europa competitiva

31/05/2024

La sostenibilità ambientale, sociale ed economica: scopri tutti i punti del documento di Confindustria Fabbrica Europa

In un contesto in cui l'Europa si trova ad affrontare sfide sempre più complesse e dinamiche, emerge la centralità dell'industria come motore trainante per il futuro del continente.  

"Fabbrica Europa" è il documento elaborato da Confindustria, ed è una guida fondamentale per promuovere un'Europa competitiva e resiliente.  

Un'Europa che riveste un ruolo sempre più cruciale per le imprese italiane, e in cui il tessuto industriale, se adeguatamente competitivo, non solo può garantire prosperità economica, ma anche favorire il benessere sociale e contribuire alla stabilità del continente.  

Le raccomandazioni del documento convergono verso un obiettivo comune: porre l'industria al centro dell'agenda europea, attraverso lo sviluppo di una politica industriale solida che dovrebbe basarsi su tre pilastri cruciali: la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, supportata da un adeguato piano di investimenti.  

È necessario abbandonare approcci ideologici e concentrarsi su soluzioni concrete e realizzabili. "Fabbrica Europa" aspira proprio a questo: essere un catalizzatore per il rinnovamento industriale e la crescita europea.

Punti chiave del documento "Fabbrica Europa"

1. Essere competitivi col resto del mondo
  • Rafforzare ed ampliare la rete di accordi di libero scambio (FTAs) e assicurarne l’implementazione. Sarà necessario andare avanti sui negoziati da poco rilanciati, in particolare il MERCOSUR, e aprirne di nuovi per intensificare le relazioni bilaterali con i paesi e con i blocchi d’integrazione economica dell’Asia (in particolare i Paesi ASEAN), dell’Africa e dell’America Latina.
  • Assicurare parità di condizioni (level playing field) e tutelare gli interessi delle imprese europee.
  • Rafforzare la difesa comune europea e migliorare il coordinamento tra Ue e NATO.
2. Politiche europee per la competitività dell’industria nella transizione verde
  • Affiancare al Green Deal una politica industriale europea per restare al passo nella corsa globale alle tecnologie del futuro. È importante adottare un approccio di neutralità tecnologica, e istituire fondi europei che supportino e integrino gli investimenti nelle varie tecnologie e fonti energetiche.
  • Completare l’integrazione dei mercati dell'energia elettrica, creare un mercato unico del gas e sviluppare una strategia europea per l’energia nucleare. Il mercato elettrico europeo dovrà tendere ad una efficace integrazione delle fonti rinnovabili, disaccoppiandole dai mercati di breve termine e dal gas. Il nucleare sta riconquistando un ruolo importante e strategico nel mix energetico del futuro, con Paesi Ue ed extra-Ue che continueranno ad affidarsi a questa fonte energetica.
  • Riformare le regole ETS (Emission Trading Scheme) e rafforzare il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism).
  • Promuovere l’economia circolare e la simbiosi industriale nei modelli di business. Andrà definito e armonizzato un quadro regolatorio chiaro e completo che possa stimolare innovazioni per l’uso efficiente delle risorse produttive.
3. Politiche europee per la competitività dell’industria nella transizione digitale
  • Potenziare le competenze digitali nella formazione dei lavoratori in tutte le filiere. Urge migliorare il raggiungimento delle competenze digitali e affrontare la sostanziale carenza di professionisti qualificati nel campo della cybersecurity, diffondendo la cultura della cybersicurezza in azienda.
  • Regolamentare l’intelligenza artificiale per rendere l’Ue il continente ideale dove investire in questa tecnologia. L’applicazione dell’Artificial Intelligence Act e la futura legislazione in materia dovranno trovare una sintesi efficace tra gli interessi dei diversi settori economici per rendere l’Europa un importante attore nello sviluppo tecnologico e delle applicazioni legate all’IA.
  • Promuovere la transizione verso l’economia dei dati. Valorizzare il patrimonio informativo delle imprese e delle pubbliche amministrazioni europee. Promuovere la creazione di data space, come l’European Health Data Space, che mettano a disposizione dati di qualità e assicurino la tutela delle attività di ricerca e innovazione delle imprese.
4. Trasporti e infrastrutture
  • Completare tempestivamente la rete transeuropea di trasporto (TEN-T).
  • Garantire un percorso di transizione verso la mobilità green che prenda in considerazione molteplici soluzioni, in linea col principio della neutralità tecnologica.
  • Creare un quadro normativo sinergico tra legislazioni in materia di trasporti e in materia di ambiente. Tale quadro dovrà essere in grado di assicurare le condizioni di parità per il trasporto merci, con particolare attenzione allo sviluppo del trasporto intermodale e del trasporto combinato. Ciò deve includere una maggiore enfasi sull’integrazione dei vari settori economici e la rimozione degli ostacoli anche di tipo normativo.
 
5. Rafforzare il mercato interno per la competitività delle imprese
  • Garantire l’uniformità nell’applicazione del diritto Ue. È necessario che gli Stati membri implementino il diritto dell'Ue in modo uniforme e coerente, così da evitare il fenomeno del "gold plating", che comporta l'aggiunta di requisiti nazionali eccessivi oltre quanto stabilito dalle normative dell’Unione.
6. Equilibrio di bilancio, politica di coesione e investimenti a sostegno della competitività
  • Rilanciare la Capital Markets Union. Nei prossimi anni sarà necessario dare un nuovo impulso allo sviluppo e all’integrazione dei mercati finanziari europei così da attrarre capitali pazienti da parte degli investitori istituzionali e facilitare l’accesso al mercato dei capitali in particolare da parte delle PMI.
  • Creare un nuovo safe asset di debito comune europeo sul modello di Next-Generation Eu. Sono necessari nuovi strumenti finanziari per sostenere gli investimenti ed affrontare l’impatto della doppia transizione - verde e digitale - sulla produzione e sul lavoro.
  • Assicurare che la regolamentazione del sistema bancario consenta realmente alle banche di supportare lo sviluppo delle imprese. Andrà dunque implementata con gradualità la riforma di Basilea 3, favorendo la rinegoziazione di prestiti e supportando i finanziamenti alle imprese finalizzati alla transizione sostenibile e digitale.
  • Assicurare che nella nuova programmazione del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) vengano preservate le risorse della coesione e si tenga debitamente conto delle esigenze del mondo delle imprese, sia in termini di merito che di metodo.
7. Un modello sociale europeo inclusivo, sostenibile e competitivo
 
 
  • Promuovere l’adozione di strumenti adeguati a gestire le transizioni occupazionali, rilanciare le politiche attive del lavoro e favorire l’occupabilità.
  • Promuovere la formazione continua dei lavoratori (lifelong learning).

8. Regole di concorrenza, concentrazioni e aiuti di Stato

  • Ridefinire gli strumenti esistenti in materia di aiuti di Stato, affinché siano più adeguati alle specifiche esigenze delle imprese. È indispensabile prevedere misure agevolative per midcap e small midcap, adeguare i criteri di definizione di PMI sulla base dell’inflazione, eliminare vincoli eccessivi per agevolare le grandi imprese e semplificare e velocizzare le procedure IPCEI (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo).
  • Prevedere risorse comuni a tutti gli Stati membri per agevolare grandi progetti produttivi, al fine di ridurre i rischi di frammentazione e sperequazione legati alle differenti capacità di bilancio e garantire una crescita uniforme nel contesto del mercato unico.

9. Ricerca, Innovazione e Proprietà Intellettuale

  • Preservare la centralità del sistema brevetti e l'attrattiva per gli investimenti.
  • Assicurare il supporto agli investimenti in ricerca e innovazione garantendo una maggiore coerenza e migliori sinergie tra Programmi Ue e iniziative nazionali, con particolare attenzione all’impatto e ai risultati concreti dei progetti finanziati. Allineare le politiche dell'Ue con i programmi di finanziamento, facilitando l'attuazione di progetti industriali trasformativi. Promuovere una maggiore partecipazione dell’industria ai programmi europei, strutturandoli (in particolare Horizon Europe) secondo una maggiore flessibilità, al fine di rafforzare i piani europei di sviluppo, incluso il Piano Industriale per il Green Deal.
  • Perseguire una maggiore autonomia e contribuire al rafforzamento della posizione europea nella produzione e fornitura di beni e servizi sanitari.
10. Legiferare meglio per sostenere la competitività delle imprese
  • Rafforzare il controllo di competitività. È fondamentale potenziare la valutazione della competitività in ogni decisione politica, compresi documenti strategici, misure fiscali e accordi internazionali. Questo implica un'analisi approfondita delle opzioni normative, inclusa l'autoregolamentazione e l'adozione di codici di condotta.
  • Riformare il ricorso agli Atti Delegati e promuovere la trasparenza nell’affidamento delle valutazioni d’impatto.
  • Garantire maggiore armonizzazione e coerenza nel contesto dell’industrial permitting europeo.

Puoi trovare il documento completo in Fabbrica Europa Confindustria.

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