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Il Tecnopolo "Mario Veronesi" di Mirandola cresce e guarda al futuro

15/06/2018

Il Tecnopolo “Mario Veronesi” di Mirandola, nel modenese, cresce e punta, per il futuro, alla nuova frontiera della medicina personalizzata.

Realizzato dopo il sisma e inaugurato il 10 gennaio 2015, sarà ora oggetto di un ulteriore potenziamento e di un importante ampliamento che comprenderà due nuovi laboratori, uno chimico e l’altro funzionale ai test di sicurezza dei nuovi prodotti, spazidi co-workinge per la realizzazione di prototipi al servizio delle aziende. Di fatto, anche un nuovo incubatore per le start up, con uffici e laboratori dedicati.

L’investimento previsto è di 900mila euro, più della metà da fondi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Cofinanziatori anche il Comune di Mirandola e la Fondazione Democenter, cui si aggiungono i contributi di Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Confindustria Emilia e Camera di Commercio di Modena. Per la struttura, fino a oggi, sono stati investiti 4 milioni e 250mila euro, di cui 3 milioni e 828 mila euro di risorse da Fondi europei Por Fesr 2007-2013.

L’intervento garantisce il rafforzamento dell’offerta di attività e di servizi, anche grazie a un aumento significativo degli spazi, che passeranno da 600 a 1000 mq. L’avvio dei lavori è previsto entro il 31 dicembre 2018, con la prospettiva di terminarli nel 2019.

Il Biomedical Village. Un “Biomedical village” in grado di catalizzare investimenti e di rispondere al meglio alle esigenze di un sistema sanitario sempre più orientato alla medicina personalizzata e di precisione, all’interno di un cluster di imprese biomedicali tra i più rilevanti nel mondo. Una realtà nella quale, oltre al Tecnopolo, sono nati e si stanno sviluppando i nuovi corsi di formazione post diploma e post laurea, un primo master dell’Università di Modena e Reggio Emilia partirà nel 2019. L’infrastruttura e i servizi di accelerazione e facilitazione dei processi di innovazione, il collegamento alla Rete regionale dell’Alta tecnologia, le relazioni con network nazionali e internazionali porteranno a potenziare l’ecosistema locale in grado di accelerare le dinamiche di sviluppo. Le imprese, i laboratori e l’Università producono ricerca industriale applicata e, anche grazie al Tecnopolo, nel distretto biomedicale di Mirandola ora si realizza medicina rigenerativa.

“Con un moderno laboratorio di usability, un nuovo laboratorio chimico e gli ambienti per l’incubazione delle startup", afferma l'ad del Tecnopolo 'Mario Veronesi' Giuliana Gavioli, "assumiamo la veste di una struttura finalmente completa negli spazi e nell’offerta di servizi. Un nuovo punto di partenza saldamente ancorato ai risultati già ottenuti".

"Abbiamo voluto contribuire a questo importante progetto, finanziando il laboratorio di usability", sottolinea il presidente di Confindustria Emilia Alberto Vacchi. "Uno strumento a servizio tutte le aziende del tessuto imprenditoriale sul territorio dell'Area Nord di Modena che operano nel comparto biomedicale. Qui è molto diffusa la capacità di ideare e sviluppare nuove idee e quindi nuovi prodotti. Avere modo di testarli con la collaborazione di chi poi andrà ad usarli (il mondo del settore sanitario) rende più efficace il processo di sviluppo e più sicuro il prodotto. E ci consente di essere sempre più competitivi in un campo dove la competizione è davvero globale e gli human factor costituiscono già un requisito di market access".

“È un investimento che avrà ricadute immediate, che certamente offre garanzie di sviluppo a medio termine, ma soprattutto è sul lungo periodo che ci aspettiamo risultati significativi in termini di crescita generale", rimarca il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Giorgio Mari. "È il nostro compito, la conferma del ruolo propulsivo della Fondazione”.

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