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Coronavirus, Aiop a disposizione del Servizio sanitario regionale

28/04/2020

"Siamo a tutti gli effetti attori del Servizio Sanitario Regionale e non vogliamo tirarci indietro. Al momento, nel Bolognese, siamo arrivati a offrire 805 posti letto per acuti, di cui 308 per i pazienti Covid positivi e complessivamente 29 letti di terapia intensiva". Parola di Averardo Orta, vicepresidente di Aiop Emilia-Romagna e amministratore delegato del consorzio ospedaliero Colibrì.

Un impegno notevole quello messo in campo.
"Certo, da una capacità complessiva di quasi 1.500 posti letto nell’area metropolitana di Bologna siamo scesi a 800 a causa delle trasformazioni, anche edilizie, necessarie per accogliere i pazienti Covid positivi in piena sicurezza. Ogni percorso è stato studiato in collaborazione con la task force del Dipartimento di Sanità Pubblica". 

Queste riduzioni avranno una conseguenza economica? 
"Sì, tuttavia non abbiamo messo nessun dipendente in cassa integrazione e non lo faremo. La Regione ha avuto un ruolo fondamentale, poiché ci ha consentito di partecipare fin da subito a questa battaglia, mantenendo le nostre aziende saldamente in campo. Anche con i rimborsi previsti, avremo ugualmente un danno rispetto allo scorso anno, ma pensiamo che sarà sopportabile e in ogni caso non è il momento di fare valutazioni economiche; di fronte a questa gravissima crisi bisogna solo rimboccarsi le maniche. Riusciremo a non tagliare i nostri organici e, anzi, stiamo valutando forme di incentivi per il nostro personale: medici, infermieri, ausiliari, tutti impegnati in un sforzo titanico" 

Come è nato l’accordo con la Regione Emilia-Romagna? 
"Grazie all’intuizione e alla prontezza dell’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini: ci ha convocato alla fine del mese di febbraio, ponendo le basi dell’intesa che ci ha consentito di entrare in campo. Ci ha chiesto se eravamo disponibili a mettere le nostre aziende completamente al servizio del Servizio Sanitario Regionale e noi abbiamo accettato senza condizioni o tentennamenti". 

Quali sono le strutture in prima linea? 
"Tutte le 13 strutture aderenti ad AIOP Bologna si sono impegnate completamente. Iniziamo da Villalba, l’unico ospedale che ospita sia pazienti positivi – con 25 letti di cui 7 di terapia intensiva – sia malati non Covid con altri 25 letti, di cui 4 di terapia intensiva. Lì sono riusciti a separare i due percorsi. Villa Laura ora è dedicata completamente all’assistenza medica ai pazienti Covid positivi, con 103 letti disponibili, come Villa Erbosa, con i suoi 120 letti, di cui 10 di terapia intensiva. E da mercoledì 22 aprile anche la Casa di cura Prof. Nobili di Castiglione dei Pepoli ha dedicato 30 letti esclusivamente pazienti Covid positivi, mantenendo comunque aperto di giorno il Punto di Primo Intervento nonostante questo abbia richiesto uno sforzo organizzativo davvero enorme". 

Dove accogliete i pazienti non colpiti dal Coronavirus? 
"A Villa Chiara di Casalecchio, che ha 124 posti di medicina, all’Ospedale Santa Viola che ne ha 97 di medicina e riabilitazione, a Villa Bellombra specializzata nella riabilitazione Intensiva, con 63 letti, a Villa Nigrisoli e Villa Regina che complessivamente ne stanno utilizzando 90". 

Avete dato spazio anche alla chirurgia? 
"Certo. Sono a disposizione del Sant’Orsola e dell’Ausl i blocchi ospedalieri di Villa Torri, con 98 posti letto, per la cardiochirurgia e per gli interventi di chirurgia vascolare, e di Villa Nigrisoli e Villa Regina per la chirurgia generale anche di alta complessità. Finora sono già stati eseguiti centinaia di interventi per i malati che non possono aspettare, la maggior parte oncologici, e la potenzialità è di oltre 300 interventi alla settimana, che probabilmente verrà superata con l’avvio della collaborazione con Villalba anche per l’attività chirurgica".

Un grande contributo a questa emergenza arriva anche da Modena e Ferrara. 
"Sì, gli ospedali di Modena e Ferrara, come avvenuto a Bologna, si sono messi a disposizione con tutti i loro mezzi e tutto il personale. A Villa Igea di Modena, struttura prevalentemente psichiatrica, è stato aperto un reparto con 20 posti letto per pazienti Covid post acuti. Si tratta di pazienti che sono positivi e che pertanto hanno ancora bisogno di cure e assistenza prima di tornare al domicilio. A Villa Pineta, Ospedale e Cra, sempre a Modena è stato attrezzato un reparto Covid aperto oltre che ai pazienti interni divenuti positivi al Covid anche pazienti inviati dagli ospedali di Pavullo e Sassuolo. Casa di Cura Fogliani, nel modenese, svolge l’attività di cura e tutela della salute mettendo a disposizione circa 60 posti letto come da accordo regionale con Aiop. La struttura assicura le prestazioni ambulatoriali urgenti per alcune specialità. 
A Ferrara la Casa di Cura Quisisana, si unisce al Servizio Sanitario Nazionale mettendo a disposizione personale medico e infermieristico e tutti i posti letto necessari, ordinari e di terapia intensiva, per pazienti Covid, oltre che quelli indispensabili per assicurare la piena funzionalità del Ssr. La disponibilità è di 74 posti letto. Anche l’Ospedale Privato Salus partecipa attivamente all’emergenza mettendo a disposizione 108 posti letto per pazienti No-Covid per decongestionare gli ospedali pubblici. Infine un ringraziamento va anche alle strutture psichiatriche: a Bologna l’Ospedale Privato Accreditato Ai Colli e Villa Baruzziana; a Modena Villa Rosa.

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