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Mattia: "Giochiamo di sponda per battere il virus"

25/05/2020

Difese spondali, pali e opere portuali, porte vinciane e paratoie: dai lidi ferraresi al Delta del Po ci si difende dal Coronaviruscon la stessa determinazione che si mette nella costruzione di manufatti per la difesa idraulica. Ne sa qualcosa Mattia Bonetti, dell'ufficio Ricerca e sviluppo di Iperwood. 

Dal 4 maggio siamo entrati nella cosiddetta fase 2. Tutto semplice?
"La situazione straordinaria e di emergenza di questi ultimi tre mesi ha messo a dura prova i meccanismi aziendali e le capacità organizzative del gruppo di lavoro, non c'è dubbio. Ma non ci siamo fatti trovare impreparati. A partire dal 4 maggio, data della riapertura parziale di buona parte dei nostri clienti, abbiamo registrato un incremento considerevole delle richieste e un incoraggiante segnale di ripresa dell’indotto. Questa nuova realtà di convivenza con il virus, che verosimilmente ci accompagnerà nei mesi a venire, richiede grandi capacità di adattamento: anzitutto adattamento alle nuove procedure di sicurezza, che certamente limitano lo svolgimento del lavoro per come siamo stati per anni abituati a impostarlo. Detto ciò, la cosa migliore che possiamo fare è provare a usare questo periodo di impasse e disorientamento per immaginare una nuova normalità lavorativa. Giochiamo di sponda con il virus, sfruttiamolo per diventare più forti e competitivi".   

La relazione con i colleghi. Una bella novità.
"È una relazione per forza di cose diversa, ma non per questo meno buona. Anzi. I veri legami, alla prova del virus, sono usciti rinforzati. E se devo ragionare in un'ottica di squadra, posso dire che l'affiatamento tra di noi non ha subito alcuna ripercussione negativa. In questi momenti di difficoltà la comunicazione precisa e puntuale gioca una parte importante nel mantenimento del clima di lavoro ottimale, questo è abbastanza ovvio. Sin dalle prime riunioni generali relative all’emergenza, risalenti a gennaio, l’azienda ha capito che la creazione di un presidio informativo sarebbe stato fondamentale per la comunicazione dell'emergenza. La professionalità e la profonda devozione al lavoro dei colleghi hanno poi ovviamente fatto il resto. Ribadisco: se ben governata questa situazione può generare delle opportunità". 

Come è cambiato il tema della sicurezza in azienda? 
"Da due anni ricopro il ruolo di Rls in azienda. La sicurezza sul luogo di lavoro è dunque un tema che conosco da vicino. A gennaio abbiamo intensificato le procedure igienico-sanitarie fondamentali per la salvaguardia dalla salute di tutti noi. Da febbraio abbiamo introdotto l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento di almeno un metro tra i vari colleghi di reparto. Le visite ai clienti sono state ridotte e, dove possibile, sostituite dalle videoconferenze. In concomitanza con il Dpcm del 10 aprile, inoltre, è stato istituito un comitato speciale all’emergenza, di cui faccio parte, che ha deliberato, implementato e accertato la messa in atto delle nuove procedure obbligatorie come la misurazione della temperatura all’ingresso in azienda, l’igienizzazione quotidiana delle postazioni in aggiunta a tutti i presidi già in vigore".      

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