Da settembre
2019 Confindustria Emilia ha attivato percorsi di Apprendistato di I°
livello che durano due anni e il cui inizio e
fine coincidono con la durata dell’anno scolastico. Questo servizio è stato
possibile grazie al coinvolgimento di diverse imprese del settore
meccanico e collaborando con gli Istituti Professionali Fermo Corni di Modena,
il Fratelli Taddia di Cento, in provincia di Ferrara, e il Belluzzi-Fioravanti
di Bologna.
COS’È E A CHI SI RIVOLGE
L’Apprendistato
di I livello è un contratto a tempo indeterminato che consente ai giovani di
età compresa tra i 15 e i 25 anni di dedicarsi contemporaneamente a un percorso
formativo e a una attività lavorativa. Per attivarlo occorre sottoscrivere una
convenzione e definire il piano formativo individuale tra la scuola, da un
lato, e l’azienda che decide di assumere lo studente, dall’altro.
Le imprese
assumono uno studente frequentante la classe IV che prosegue il percorso
formativo anche l’anno successivo fino al conseguimento del diploma di
istruzione secondaria superiore. Prevedono una organizzazione didattica
articolata in formazione “esterna”, cioè a scuola, e in formazione “interna”,
cioè presso l’azienda. La formazione esterna dura 686 ore e si svolge nel
periodo compreso tra settembre e giugno, senza nessun onere da parte dell’impresa.
Anche la formazione interna si svolge durante l’anno scolastico e dura 370 ore.
La formazione continua anche nei mesi estivi e lo studente viene assunto, per
un minimo di cinque settimane, con orario part-time. L’Istituto scolastico e l’impresa
individuano, rispettivamente, un tutor didattico e uno aziendale con il compito
di seguire l’apprendista nel corso del biennio. Al termine dei due anni il
datore di lavoro e l’apprendista possono recedere dal contratto con preavviso
oppure decidere di proseguire il rapporto di lavoro, che si trasforma in
rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Attivare
percorsi di apprendistato comporta vantaggi sia per gli studenti sia per le
imprese: i giovani, pur continuando a studiare, hanno infatti la possibilità di
approcciarsi al mondo del lavoro mediante una formazione professionale, anche
contestuale agli studi; le aziende hanno la possibilità di formare una risorsa
che al termine del biennio potrebbe diventare parte dell’organico.
COSA FA L’ASSOCIAZIONE?
Confindustria
Emilia affianca le imprese nel processo di selezione degli apprendisti e nella
preparazione della documentazione necessaria all’attivazione.
Dal 2019 ad
oggi si sono già conclusi un biennio presso l’Istituto Corni, uno presso il
Fratelli Taddia e quest’anno si chiuderà un secondo biennio al Corni. Sono
oltre 30 le aziende delle tre province che dal 2019 ospitano studenti in
apprendistato, la metà dei quali è stata assunta alla fine dei due anni.
A settembre
2022 sono in partenza nuovo percorsi di apprendistato presso gli istituti
professionali Belluzzi- Fioravanti, Fratelli Taddia e Fermo Corni.
COME FACCIO SE MI INTERESSA?
Le imprese
interessate a conoscere più nel dettaglio i percorsi di apprendistato possono
contattare l’Area Formazione e Scuola, inviando una e-mail a formazione@confindustriaemilia.it.
L’ESPERIENZA
DI EMILBRONZO
Emilbronzo, azienda con sede a Modena, è
specializzata nella realizzazione di prodotti semilavorati in leghe non
metalliche di bronzo, alluminio, ottone e rame. È una delle imprese che ha
aderito al primo percorso di apprendistato, attivato a settembre 2019 con
studenti del Professionale Fermo Corni di Modena, e che al termine del biennio
ha deciso di assumere il proprio apprendista.
A proposito
di questo progetto Chiara Cotti, titolare dell’azienda, afferma: “Personalmente
lo ritengo molto utile sia per i ragazzi sia per noi aziende, perché ci
permette di osservare lo studente proprio durante lo svolgimento di mansioni
lavorative. Inoltre, un percorso della durata di due anni rappresenta un tempo
adeguato che consente all’impresa di formare l’apprendista, tenendo conto di
quelle che sono le esigenze specifiche di ogni singola azienda”.
L’imprenditrice sottolinea inoltre il valore delle scuole tecniche e in
particolare proprio degli Istituti Professionali: “Le aziende hanno evidenti
difficoltà nel reperire personale specializzato da inserire in produzione. Gli
Istituti Professionali sono scuole valide, dove i ragazzi imparano proprio le
basi per poi poter essere inseriti in produzione e si specializzano in ambiti
che sono fortemente richiesti dalle imprese del territorio. Costruire un
progetto che, in sede di orientamento, dimostri ai genitori che esiste uno
stretto rapporto tra scuola e mondo del lavoro aiuterebbe sicuramente le
famiglie ad effettuare scelte più consapevoli per i loro figli”.