Portare dal 93,6% al 99,6% la percentuale delle corse
effettuate con treni elettrici in Emilia-Romagna, triplicare la quantità di energia fotovoltaica prodotta nell’impianto
di manutenzione dei nuovi regionali Rock e Pop a Bologna, realizzare un sistema di depurazione delle acque industriali che ne consenta lo stoccaggio e il riuso e utilizzare le acque piovane separando quelle di prima da
quelle di seconda pioggia.
Sono alcuni dei temi che Trenitalia Tper, la società cui fanno capo i treni regionali in Emilia-Romagna,
affronterà nel corso della seconda edizione di Economia Pulita, in
programma a Bologna il 12 e 13 maggio.
Al centro dell’intervento
di Alessandro Tullio, amministratore delegato della società, i progetti
per l’estensione del servizio effettuato con nuovi treni a basso consumo di
energia e quelli per rafforzare la svolta
“geen” dei propri processi manutentivi,
avviata a dicembre
2021 con l’attivazione dei nuovi capannoni presso il deposito di via del Lazzaretto. Lo scorso aprile Trenitalia Tper ha inoltre
affidato a RINA, società di certificazione internazionale leader in Italia, il Servizio
di Certificazione del proprio Sistema di Gestione Integrato Qualità, Ambiente,
Salute e Sicurezza sul Lavoro.
IL
TRENO, UNA SCELTA SOSTENIBILE
La flotta più giovane d’Italia - Grazie a un investimento
di circa 700 milioni di euro,
la flotta di Trenitalia Tper è oggi la più giovane d’Italia e può contare su 39 Rock doppio piano e 47 Pop mono piano, cui si
aggiungono 26 ETR 350. Altri 4 Rock, già
ordinati, verranno consegnati entro la fine del 2022.
Ulteriori 12
treni elettrici saranno acquistati con un finanziamento previsto dal PNRR.
Addio al diesel - Sono 146, su un totale
di 890, le corse oggi effettuate con treni diesel in Emilia-Romagna. Una volta
completata l’elettrificazione delle linee gestite da FER, intervento
attualmente in corso grazie anche a finanziamenti da PNRR, ne rimarranno solo
4.
Treni dai consumi ridotti e ad alta
riciclabilità
- Più confortevoli, accessibili ed ecologici, i nuovi Rock e Pop
consumano il 30% di energia elettrica in
meno rispetto a un treno tradizionale e sono riciclabili fino al 97%. Offrono
inoltre servizi aggiuntivi quali aree per bici al seguito con postazioni di
ricarica per quelle elettriche, prese al posto per ricarica device e usb e
sistemi di videosorveglianza live.
Mezzi di trasporto a confronto - La salvaguardia dell’ambiente dipende anche dai
nostri comportamenti quotidiani, che si viaggi per lavoro, studio o svago, su
lunghe o brevi percorrenze, il treno resta la scelta più sostenibile. Le
emissioni inquinanti conseguenti all’utilizzo delle diverse modalità di
trasporto passeggeri (treno, auto, aereo) sono misurabili con EcoPassenger, un sistema di
calcolo approvato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (European Environmental
Agency) e dalla Commissione Europea.
LA SOSTENIBILITA
NELL’IMPIANTO DI MANUTENZIONE DI VIA DEL LAZZARETTO A BOLOGNA
Energia fotovoltaica – Trenitalia Tper, in
partnership con un’importante azienda multi-serviziservizi, sta progettando di
triplicare la superficie di copertura dell’impianto riservata ai pannelli
fotovoltaici, passando da 700 a oltre 2000 mq. A regime saranno circa 1.300 i
pannelli solari in grado di soddisfare almeno il 20% del fabbisogno interno di
energia.
Riutilizzo delle acque industriali - Completato il progetto di fattibilità per il recupero e riutilizzo delle acque
reflue prodotte nell’impianto, pari a circa 10 mila metri cubi/anno. Già oggi
l’acqua utilizzata per la pulizia dell’esterno dei convogli viene usata per il
lavaggio sotto-cassa dei treni, per poi essere opportunamente trattata e
immessa in fognatura. Prossimamente
si passerà da un ciclo aperto a un ciclo chiuso dell’acqua
attraverso un processo di depurazione, clorazione, trattamento UV e stoccaggio
di tutte le acque reflue. Tali acque potranno così essere riutilizzate sia
negli impianti di lavaggio (fabbisogno circa 7 mila metri cubi/anno), sia per
il rifornimento delle toilette dei treni (2 mila metri cubi/anno), sia infine
per l’irrigazione delle aree verdi presenti nell’area del deposito di via del
Lazzaretto (mille metri cubi/anno) dove, in collaborazione con la Regione
Emilia Romagna, si sta valutando la possibilità di mettere a dimora oltre 500
piante ed alberi. Nel complesso, una gestione sostenibile delle risorse idriche
che produrrà anche un risparmio economico.
Raccolta e impiego delle
acque piovane
- Non solo riutilizzo delle acque industriali, ma anche
impiego di quelle piovane. Un ulteriore progetto prevede la separazione delle reti miste (civile, industriali e meteoriche)
e la cosiddetta “regimazione delle acque di prima e seconda pioggia” ovvero la
separazione delle acque piovane cadute nei primi minuti, da inviare
direttamente a depurazione e poi in fognatura, da quelle cadute in fase
successiva da inviare, dopo un passaggio nelle vasche di laminazione, al vicino
canale Ghisiliera per riutilizzo in ambito agricolo.