Future Valley, a Palazzo di Varignana stamattina è andata in
scena l’eccellenza imprenditoriale dell’Emilia. In un mix di visione innovativa
e internazionale, la “manifattura delle competenze future”, come l’hanno
definita i giovani imprenditori di Confindustria Emilia, organizzatori del
convegno, si è dipanata attraverso 3 distinti panel moderati dalla giornalista
Veronica Gentili: “Digital, food e packaging”, “Big data e formazione” e “Motor”.
A rompere il ghiaccio è stato il presidente del Gruppo
Giovani, Michele Poggipolini, che ha ricordato come l’Emilia sia un ponte
naturale verso tutto ciò che è “innovazione intelligente. La nostra manifattura
non la scopriamo certo oggi, l’intelligenza artificiale sta poco alla volta
modificando la cultura di impresa del tessuto produttivo emiliano. Con queste
premesse credo che qui in Emilia siamo pronti come nessun altro al grande salto
nel futuro dell’impresa”.
Digital, food e packaging
“Gellify investe in startup che aiutino a fare innovazione digitale
le imprese”, ha sottolineato il presidente Fabio Nalucci. “Sono uno strenuo sostenitore
della creazione di una nuova economia digitale in Italia che sappia relazionarsi
fecondamente con l’economia tradizionale. Gli startupper, faccio mea culpa,
devono imparare a dialogare meglio con
le imprese tradizionali. Non dimentichiamo che sono loro ad aver costruito l’Italia
negli anni”.
“Da 96 anni ci occupiamo di food”, ha ricordato l’ad dell’azienda
di famiglia Nicola Pizzoli. “La nostra è un’azienda pioniera nel mondo della
trasformazione industriale delle patate. Il settore è presidiato da aziende global,
e noi possiamo competere solo in due modi: facendo innovazione e imparando a
essere sostenibili”.
“La mia è una voce fuori dal coro”, ha chiosato Maurizio Marchesini,
presidente di Marchesini Group e vicepresidente di Confindustria. “Normalmente
la finanza entra nelle startup presumendo il loro fallimento. Sono interessati
a un determinato prodotto e non investono in risorse umane. Le imprese
industriali, invece, hanno interesse alle persone, alla loro crescita e il
fallimento è pari a zero. Da un rapporto sano tra imprese tradizionali e imprese
innovative dipende il futuro di crescita del nostro Paese, questo lo capisco
molto bene”.
Alec Ross
Prima dell’inizio del secondo panel la platea degli
imprenditori ha potuto ascoltare l’intervento registrato dell’esperto di
politiche tecnologiche Alec Ross. “Ho fondato una startup a 28 anni e voglio
parlare con voi in modo molto diretto. Dobbiamo avere coraggio e audacia, l’omologazione
è il nemico dell’imprenditore e dell’innovazione, dobbiamo immaginare e
inventare il futuro ogni giorno. Cari imprenditori, imparate, nella vostra
routine e nel vostro business, ad avere un punto di vista eccentrico. Ho deciso
di venire a vivere in Italia perché siamo il centro di un nuovo umanesimo. Che
prima o poi farà la differenza”.
Big data e formazione
“Creare un ecosistema di collaborazione tra centri di ricerca,
università e imprese è la nostra mission. Qui in Emilia c’è una cultura
imprenditoriale particolare che rende tutto più facile” ha evidenziato Stefano Cattorini,
dg di BI-REX. “L’innovazione è a cascata. La grande impresa, il campione di
filiera, deve trascinare tutti gli altri. Non c’è alternativa. In questo modo
anche le pmi emiliane, secondo la nostra ricetta, possono far parte di questo
processo che crea valore”.
“Cineca è uno dei centri di supercalcolo più importanti d’Europa”,
ha segnalato Francesco Ubertini, presidente di Cineca nonché presidente della
filiera Digital di Confindustria Emilia. “Ci inseriamo nella strategia europea
che punta a fare del Vecchio Continente un attore rilevante nello scenario
internazionale dei big data. Ricordo che Cina e Usa stanno investimenti ingentissimi.
Il supercalcolatore Leonardo costa 240 milioni di euro: una metà è stata pagata
dall’Italia, l’altra metà dalla Ue. Il Pnrr incide in modo significativo sul nostro
Tecnopolo, in particolare col capitolo ad hoc della Trasformazione digitale”.
“La formazione oggi è un’esigenza condivisa da tutti. A
parole è così, nei fatti purtroppo la situazione è qualcosa di più sfaccettato”,
ha attaccato il consigliere delegato della BBS Massimo Bergami. “Nel 2030 si
prevede che mancheranno all’appello un milione e 400mila studenti. Pensate ciò
cosa vorrà dire per le imprese emiliane. In generale in Italia abbiamo una buona
formazione di base, quel che manca è un investimento vero sulle competenze
tecnologiche e digitali. La BBS in questo scenario non proprio confortante
vuole dare il suo contributo di miglioramento. Come? Aiutando le imprese a impostare
una cultura di internazionalizzazione e di formazione permanente”.
Motor
“Nelle nostre aziende i mestieri vanno imparati, non si
creano. Alla politica per poter fare appieno il nostro lavoro chiedo un po’ più
di stabilità”, ha argomentato Tommaso Trussardi, insieme al modenese Massimo
Bottura, nuovo ambasciatore della Terra dei Motori emiliano-romagnola e del Motor
Valley Fest. “Noi siamo governati dalle minoranze che creano crisi di governo a
ripetizione. Agli occhi di noi imprenditori la politica è diventata mero opportunismo
e non ci appassiona”.
“La grande opportunità che c’è nella motor valley emiliana è
il rafforzamento della competenza legata ai motori tradizionali”, ha raccontato
la ceo di Energica Livia Cevolini in collegamento da Modena. “Ma per metterci
al passo coi tempi dobbiamo accelerare sull’elettrico. Qui c’è una una supply
chain che va valorizzata di più, fatta crescere e orientata al mondo della transizione
elettrica”.
Le conclusioni di Riccardo Di Stefano
“Siamo nel bel mezzo di una crisi geopolitica, climatica ed
economica senza precedenti”, ha sintetizzato Riccardo Di Stefano, presidente dei
Giovani Imprenditori di Confindustria. “Dal nostro punto di vista, come ricordato da Tommaso Trussardi, la stabilità è il valore più importante in questo momento. Putroppo siamo alle prese con una nuova crisi di governo che scontenta tutti. Certamente non soddisfa noi imprenditori. Mi auguro si trovi una via d'uscita credibile per tutto il Sistema Paese".