La realizzazione di un Centro di ricerca e lo sviluppo di progetti
innovativi in sinergia con le Università che consentiranno di aumentare la
competitività del territorio, con particolare riferimento alla filiera
dell’automotive. E, contestualmente, la rigenerazione di un rilevante comparto
esistente, la creazione di nuova occupazione e la formazione di profili professionali
qualificati.
Sono gli elementi principali del protocollo d’intesa, valido fino a giugno
2025, che Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna e Cpc hanno siglato questa
mattina, venerdì 5 agosto, nell’ambito di una iniziativa organizzata nella sede
dell’azienda in via del Tirassegno.
All’iniziativa di presentazione
dell’accordo, firmato dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli,
dall’assessore allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione
della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla e dall’amministratore delegato Cpc
group Franco Iorio, hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente della
Provincia Gian Domenico Tomei, il professore dell'Università di
Modena e Reggio Emilia Francesco Leali, il professore dell’Università di Bologna delegato per i Rapporti con le imprese e ricerca industriale
Claudio Melchiorri, Andrea Burchi di Unicredit, il presidente della Fondazione
Democenter Roberto Zani.
L’accordo, di fatto, ha come obiettivo attivare una collaborazione e una
convergenza di interessi rispetto alla proposta di ampliamento del comparto
industriale produttivo e di servizi Cpc.
L’ampliamento del comparto sarà
infatti l’occasione per la rigenerazione di un rilevante ambito cittadino
esistente, anche in termini di sostenibilità ambientale e sociale, ad esempio
attraverso la realizzazione di impianti per la produzione di energia e lo
sviluppo di tecnologie innovative nel settore del riciclo e riuso del carbonio.
Contestualmente, l’intervento porterà a un accrescimento della specializzazione
e, conseguentemente, allo sviluppo della competitività del sistema produttivo
regionale, in particolare della filiera dell’automotive. In particolare, con
l’intervento l’azienda prevede di creare 500 posti aggiuntivi nel 2023 per
arrivare a 800 una volta a regime.
L’azienda, nata negli anni ’50 e divenuta leader a livello mondiale nella
realizzazione di produzioni in cui sono lavorate parti in materiale composito
in abbinamento a parti meccaniche. Attraverso il protocollo si impegnerà a
investimenti industriali pari a 350 milioni di euro sul territorio comunale, di
cui 340 di investimento industriale sul sito produttivo e circa 10 milioni per
attività di ricerca industriale nel periodo 2023-2027.
L’ampliamento del
comparto produttivo e di servizi di Cpc, di circa 50 mila metri quadrati, sarà
infatti affiancato da attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
finalizzate alla validazione di un processo automatizzato sostenibile,
intelligente e ad alta efficienza produttiva di componenti automotive in
materiale composito per alleggerire i veicoli di nuova generazione. In
particolare, Cpc realizzerà un Centro di ricerca sulla progettazione integrata
per tecnologie di ricerca relativamente a innovazione dei materiali per l'alleggerimento
strutturale, applicazione di metodologie e tecnologie digitali legate in primo
luogo al riuso e riciclo del carbonio, automazione e digitalizzazione dei
processi produttivi e di controllo della qualità.
L’azienda ha già attivato
collaborazioni con le Università di Modena-Reggio Emilia e di
Bologna, per lo sviluppo della ricerca industriale e la formazione di profili
professionali qualificati nel settore automotive, oltre allo sviluppo di
progetti in grado di offrire soluzioni progettuali innovative alle aziende
della filiera dell’automotive.
Il Comune con il protocollo si impegna a dare attuazione ai necessari
procedimenti urbanistici ed edilizi funzionali a consentire la realizzazione
dell’intervento, mentre la Regione si impegna a dare attuazione ai propri
strumenti per sostenere interventi coerenti con le attività di ricerca e
sviluppo, nonché innovazione, previsti da Cpc.
Lo schema di accordo aveva ottenuto il via libera del Consiglio comunale a
fine giugno e a seguire della Giunta regionale e del Comune, che ha espresso
parere favorevole anche all’accordo procedimentale che definisce
l’organizzazione delle attività relative al progetto da parte degli uffici. Una
volta sviluppato e analizzato il progetto in sede di Conferenza dei servizi,
tra qualche mese il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sul progetto
urbanistico ed edilizio attraverso la votazione sull’Accordo di programma tra
Comune, Provincia e Cpc che comporterà variante urbanistica.