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Traffico di perfezionamento attivo e perfezionamento passivo: guida 2025

16/07/2025

Regime doganale: Traffico di perfezionamento attivo e perfezionamento passivo: guida 2025

In questo articolo di approfondimento parleremo di regimi doganali, in particolare del traffico di perfezionamento attivo e perfezionamento passivo, evidenziando per il 2025 i vantaggi, le condizioni di utilizzo e le opportunità per le imprese manifatturiere che operano su scala internazionale.

Come vedremo, per le aziende con processi produttivi articolati e relazioni consolidate con fornitori esteri, i regimi di perfezionamento offrono uno strumento potente per ottimizzare costi, tempi e gestione della supply chain. Tuttavia, la loro efficacia dipende dalla corretta impostazione doganale e contrattuale dell’operazione; per questo Confindustria Emilia supporta gratuitamente le pmi associate, perché per noi “fare rete” è prima di tutto permettere alle aziende del territorio emiliano di aumentare la loro presenza sul mercato estero. Unisciti a noi

Che cos’è il traffico di perfezionamento attivo e perfezionamento passivo e a cosa servono?

I regimi doganali del traffico di perfezionamento attivo e perfezionamento passivo consentono alle imprese di ottimizzare costi, processi e competitività nelle lavorazioni transfrontaliere, anche in subfornitura.

Questi regimi doganali rappresentano una leva strategica per le imprese che operano a livello internazionale, in particolare nei settori ad alta incidenza di lavorazione o trasformazione e permettono di movimentare beni verso o da Paesi terzi per eseguire operazioni specifiche, beneficiando di sospensioni o esenzioni dai dazi.

Hai bisogno di un recap sulle principali tipologie dei regimi doganali speciali e i rispettivi ambiti di applicazione? Eccolo: Regimi doganali speciali: Carnet ATA, perfezionamento attivo e passivo, reintroduzione in franchigia

Perfezionamento Attivo: lavorazioni in UE su merci estere

Il perfezionamento attivo consente di importare temporaneamente merci extra-UE per sottoporle a trasformazioni all’interno dell’Unione europea, con sospensione di dazi, IVA e misure di politica commerciale. I beni trasformati possono poi essere riesportati oppure immessi in libera pratica.

Vantaggi principali

  • Riduzione del costo fiscale sulla componente di materia prima extra-UE.
  • Flessibilità nelle lavorazioni, incluse subforniture in outsourcing.
  • Possibilità di cumulo con altri regimi (es. transito).

Quando viene utilizzato il Traffico di Perfezionamento Attivo?

  • Assemblaggi, trattamenti galvanici, verniciature, lavorazioni meccaniche.
  • Operazioni su beni propri o di terzi (con contratto di subfornitura).
  • Produzione per conto di committenti esteri.

Perfezionamento passivo: lavorazioni all’estero su merci UE

Il perfezionamento passivo consente di esportare temporaneamente merci unionali per sottoporle a trasformazioni in Paesi terzi, con reimportazione dei prodotti finiti beneficiando dell’esonero totale/parziale dei dazi sul valore della merce originaria esportata.

Vantaggi principali

  • Competitività nei costi di trasformazione in Paesi terzi.
  • Evitare la doppia imposizione doganale: grazie al regime di perfezionamento passivo, l’impresa non è tenuta a pagare i dazi all’esportazione delle merci verso il Paese terzo né a versare nuovamente i dazi all’importazione sull’intero valore del prodotto finito al rientro. I dazi vengono applicati solo sul valore aggiunto (costo della lavorazione), evitando quindi che la stessa merce sia tassata due volte nel ciclo di uscita e rientro.
  • Adatto anche a riparazioni e lavorazioni tecniche specialistiche.

Quando viene utilizzato il Traffico di Perfezionamento Passivo?

  • Subfornitura internazionale di componenti.
  • Operazioni ad alta intensità di manodopera esterna.
  • Lavorazioni non disponibili o antieconomiche in Italia.

Calcolo dazi doganali in reimportazione: esempio

Un’impresa italiana invia in Marocco semilavorati del valore di 10.000 euro per sottoporli a una lavorazione tecnica (ad esempio, trattamento termico) del costo di 3.000 euro. Il prodotto finito viene reimportato in Italia con un codice doganale che prevede un dazio del 5%.

  • Senza utilizzo del regime di perfezionamento passivo, il dazio verrebbe calcolato sull’intero valore della merce al rientro:
  • Base imponibile = 10.000 + 3.000 = 13.000 euro
  • Dazio = 5% di 13.000 = 650 euro
  • Con utilizzo del perfezionamento passivo, il dazio è calcolato solo sul valore aggiunto:
  • Base imponibile = 3.000 euro
  • Dazio = 5% di 3.000 = 150 euro

Come richiedere l'autorizzazione doganale

È necessaria una dichiarazione doganale dettagliata al momento dell’uscita e del rientro delle merci, con identificazione precisa dei beni e indicazione del tipo di lavorazione.

Le imprese che intendono operare in regime di perfezionamento attivo o passivo devono essere preventivamente autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La procedura di richiesta avviene attraverso il sistema digitale EU Customs Trader Portal.

In particolare:

  • È necessario accedere al portale tramite le credenziali SPID, CNS o CIE.
  • Occorre compilare il modulo di richiesta per l’autorizzazione al regime doganale speciale (indicando il tipo di regime richiesto: 51 per il perfezionamento attivo o 21 per il passivo).
  • Nella domanda devono essere specificate le modalità operative, i codici doganali delle merci, la tipologia delle lavorazioni e i luoghi in cui queste avvengono.
  • L’istanza deve essere corredata da documentazione tecnica e contrattuale giustificativa dell’operazione.

Il portale consente inoltre di monitorare lo stato della richiesta e ricevere comunicazioni da parte dell’Ufficio doganale competente. 

È consigliabile predisporre la documentazione con il supporto di un esperto doganale, per assicurare la coerenza con i requisiti normativi e ridurre i tempi di rilascio.
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“Commento di Giovanni Ferrari, spedizioniere doganalista di SDM”:

Lo scopo del regime di perfezionamento attivo è incrementare l’attività di trasformazione all’interno dell’Unione e quindi lo sviluppo delle imprese, con la valorizzazione delle aziende e l’incremento dell’occupazione.

Il regime di TPA risulta vantaggioso per le imprese che si riforniscono all’estero di materie utilizzate per essere assemblate e trasformate in beni destinati alla riesportazione in un paese terzo.

Non ultimo, le riparazioni di autoveicoli e servizi di packaging per materie alimentari, cosmetiche, farmaceutiche.

Sia l’autorizzazione di TPA che di TPP hanno una validità di 5 anni dalla data di emissione, mentre il vincolo al regime ha, di norma, una validità di 12 mesi.

Il regime di perfezionamento passivo/attivo deve essere autorizzato dall’ufficio doganale competente sul luogo ove è tenuta la contabilità ai fini doganali dell’operatore e dove vengono svolte parte delle attività oggetto dell’autorizzazione (art. 22 del Reg.to UE n.952/2013).

Confindustria Emilia supporto gratuito per autorizzazione doganale

Confindustria Emilia supporta le imprese associate con Assesment Doganali personalizzati, affiancamento nella richiesta di autorizzazioni e consulenza tecnica in fase di pianificazione e gestione operativa.  

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