In questo articolo di approfondimento parleremo di regimi doganali, in particolare del traffico di perfezionamento attivo e perfezionamento passivo, evidenziando per il 2025 i vantaggi, le condizioni di utilizzo e le opportunità per le imprese manifatturiere che operano su scala internazionale.
Come vedremo, per le aziende con processi produttivi articolati e relazioni consolidate con fornitori esteri, i regimi di perfezionamento offrono uno strumento potente per ottimizzare costi, tempi e gestione della supply chain. Tuttavia, la loro efficacia dipende dalla corretta impostazione doganale e contrattuale dell’operazione; per questo Confindustria Emilia supporta gratuitamente le pmi associate, perché per noi “fare rete” è prima di tutto permettere alle aziende del territorio emiliano di aumentare la loro presenza sul mercato estero. Unisciti a noi.
I regimi doganali del traffico di perfezionamento attivo e perfezionamento passivo consentono alle imprese di ottimizzare costi, processi e competitività nelle lavorazioni transfrontaliere, anche in subfornitura.
Questi regimi doganali rappresentano una leva strategica per le imprese che operano a livello internazionale, in particolare nei settori ad alta incidenza di lavorazione o trasformazione e permettono di movimentare beni verso o da Paesi terzi per eseguire operazioni specifiche, beneficiando di sospensioni o esenzioni dai dazi.
Hai bisogno di un recap sulle principali tipologie dei regimi doganali speciali e i rispettivi ambiti di applicazione? Eccolo: Regimi doganali speciali: Carnet ATA, perfezionamento attivo e passivo, reintroduzione in franchigia
Il perfezionamento attivo consente di importare temporaneamente merci extra-UE per sottoporle a trasformazioni all’interno dell’Unione europea, con sospensione di dazi, IVA e misure di politica commerciale. I beni trasformati possono poi essere riesportati oppure immessi in libera pratica.
Il perfezionamento passivo consente di esportare temporaneamente merci unionali per sottoporle a trasformazioni in Paesi terzi, con reimportazione dei prodotti finiti beneficiando dell’esonero totale/parziale dei dazi sul valore della merce originaria esportata.
Un’impresa italiana invia in Marocco semilavorati del valore di 10.000 euro per sottoporli a una lavorazione tecnica (ad esempio, trattamento termico) del costo di 3.000 euro. Il prodotto finito viene reimportato in Italia con un codice doganale che prevede un dazio del 5%.
È necessaria una dichiarazione doganale dettagliata al momento dell’uscita e del rientro delle merci, con identificazione precisa dei beni e indicazione del tipo di lavorazione.
Le imprese che intendono operare in regime di perfezionamento attivo o passivo devono essere preventivamente autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La procedura di richiesta avviene attraverso il sistema digitale EU Customs Trader Portal.
In particolare:
Il portale consente inoltre di monitorare lo stato della richiesta e ricevere comunicazioni da parte dell’Ufficio doganale competente.
È consigliabile predisporre la documentazione con il supporto di un esperto doganale, per assicurare la coerenza con i requisiti normativi e ridurre i tempi di rilascio.
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“Commento di Giovanni Ferrari, spedizioniere doganalista di SDM”:
Lo scopo del regime di perfezionamento attivo è incrementare l’attività di trasformazione all’interno dell’Unione e quindi lo sviluppo delle imprese, con la valorizzazione delle aziende e l’incremento dell’occupazione. Il regime di TPA risulta vantaggioso per le imprese che si riforniscono all’estero di materie utilizzate per essere assemblate e trasformate in beni destinati alla riesportazione in un paese terzo. Non ultimo, le riparazioni di autoveicoli e servizi di packaging per materie alimentari, cosmetiche, farmaceutiche. Sia l’autorizzazione di TPA che di TPP hanno una validità di 5 anni dalla data di emissione, mentre il vincolo al regime ha, di norma, una validità di 12 mesi. Il regime di perfezionamento passivo/attivo deve essere autorizzato dall’ufficio doganale competente sul luogo ove è tenuta la contabilità ai fini doganali dell’operatore e dove vengono svolte parte delle attività oggetto dell’autorizzazione (art. 22 del Reg.to UE n.952/2013). |
Confindustria Emilia supporta le imprese associate con Assesment Doganali personalizzati, affiancamento nella richiesta di autorizzazioni e consulenza tecnica in fase di pianificazione e gestione operativa.
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