Transizione energetica ed economia circolare sono
legate a doppio filo. Secondo il Circularity
Gap Report 2021 – che misura la circolarità dell'economia mondiale –,
raddoppiando l'attuale tasso di circolarità dall'8,6%* al 17%
possiamo ridurre i consumi di materia
fino a 79 gigatonnellate (dalle
attuali 100) e tagliare le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno.
Una sfida che vede l’Italia in testa tra le
cinque principali economie dell’Unione Europea nel confronto sulla circolarità. Un obiettivo che Confindustria Emilia Area Centro da
sempre sostiene attraverso servizi dedicati alle imprese associate sui temi di green economy e sostenibilità,
come l’Albo Circular.
Arrivare a emissioni zero nel 2050: questo prevede l’accordo di Parigi del
2015. Tuttavia l’aumento della domanda
sempre più consistente, l'aggravarsi della crisi
climatica, la pandemia e i
relativi lockdown, e in ultimo il conflitto
in Ucraina hanno reso ancora più fragile la capacità energetica
dell’Europa, facendo schizzare in alto i costi delle materie prime.
L’economia
circolare può rappresentare sicuramente un forte propulsore di innovazione
e sviluppo, ma siamo ancora molto indietro.
Secondo il 4° rapporto sull’Economia Circolare
in Italia 2022, redatto dalla CEN-Circular
Economy Network, il tasso di
circolarità mondiale è sceso dal 9,1% all’8,6% tra il 2018 e il 2020.
Negli ultimi cinque anni mentre i consumi sono cresciuti di oltre l’8%
(superando i 100 miliardi di tonnellate di materia prima utilizzata in un anno)
l’incremento del riutilizzo è stato di
appena il 3% (da 8,4 a 8,65 miliardi di tonnellate).
Dati deludenti che coinvolgono anche
l’Italia. Malgrado il nostro Paese sia in testa tra le cinque economie europee
per gli indicatori di circolarità
(l’Italia è sul podio con la Francia, seguiti da Spagna, Polonia e Germania)
siamo ancora molto lontani dall’obiettivo del disaccoppiamento tra prosperità economica e consumo delle risorse e
i due parametri stanno tornando agli stessi livelli precedenti alla pandemia.
Guardiamo i numeri. 13 tonnellate pro capite è la media dei materiali che sono stati
consumati in Europa nel 2020.
L’Italia raggiunge i 7,4 tonnellate per
abitante, la Francia a 8,1, la Spagna a 10,3, la Germania 13,4, la Polonia
17,5. Per quanto riguarda il tasso di
utilizzo di materia proveniente dal riciclo, durante il 2020 nell’UE, è
stato pari al 12,8% mentre in Italia, sempre nello stesso anno, ha raggiunto il
21,6%.
Anche sul fronte rifiuti, inoltre, l’Italia
supera gli altri paesi. La percentuale nazionale di riciclo di tutti i rifiuti
raggiunge quasi il 68%. Non bisogna infatti dimenticare che nel 2018 l’Italia
ha avviato a riciclo circa il 75% di rifiuti
speciali (quelli provenienti da industrie e aziende). Inoltre si posiziona
al secondo posto per la gestione dei rifiuti urbani.
Meno bene nella gestione del suolo e nell’ecoinnovazione.
Nel 2018, nella UE a 27 Paesi, il
territorio coperto da superficie
artificiale risultava il 4,2%: e se la Polonia era al 3,6%, l’Italia era a
quota 7,1%. Male anche per quanto riguarda l’ecoinnovazione: nel 2021 l’Italia appare al 13° posto nell’UE
con un indice di 79, dato che la pone agli ultimi posti dal punto di vista
degli investimenti in questo settore.
Altra nota dolente è la riparazione dei beni, in cui abbiamo
perso circa il 20% delle aziende. In Italia infatti nel 2019 oltre 23.000
aziende lavoravano alla riparazione di beni elettronici e di altri beni
personali (vestiario, calzature, orologi, gioielli, mobilia ecc.). Un risultato
tutt'altro che soddisfacente e che ci pone dietro alla Francia, che registra
oltre 33.700 imprese, e alla Spagna, con poco più di 28.300.
Per andare avanti nella sfida dell’economia
circolare che ci vede tutti protagonisti, è necessario lavorare insieme e
mettere al centro le competenze di tutti.
Solo così le intelligenze di comunità, che condividono la conoscenza lungo
la filiera e che condividono il benessere
della società come obiettivo comune a tutti gli imprenditori, potranno
diventare testimoni di un comportamento che pone al centro il valore del lavoro e il nostro futuro.
Dobbiamo infatti essere consapevoli della situazione attuale e dare il
via a comportamenti attenti all’ambiente,
all’utilizzo delle risorse e alle
evoluzioni del nostro ciclo produttivo.
Per questo Confindustria Emilia sostiene ogni
giorno le aziende associate con servizi
dedicati al:
●
Reperimento Fonti di finanziamento per progetti di innovazione aziendale
(Nazionali ed Europei)
●
Analisi e validazione per progetti di innovazione adatti a Horizon
Europe (9° Programma Quadro EU per la Ricerca e Innovazione - 2021-2027)
●
Favorire l’incontro e la collaborazione tra Startup e Imprese attraverso
scouting dedicati
●
Supportare e avviare le imprese al tema della Sostenibilità attraverso
formazione e report personalizzati
●
Facilitare il contatto tra le principali università italiane e le
imprese per progetti di ricerca e innovazione particolarmente strutturati che
necessitano di competenze tecniche specifiche
Tra i vari progetti portati avanti
da Confindustria Emilia, e dedicati
alla sostenibilità e alla circolarità,
c’è la piattaforma Albo Circular.
Partendo dall’idea alla base dell’economia circolare – ovvero la
condivisione, il riutilizzo, il ricondizionamento e la riparizione al fine di
estendere il ciclo di vita dei prodotti riducendo il consumo, le risorse e la
produzione dei rifiuti – Albo Circular
nasce con lo scopo di mettere in contatto le aziende che producono scarti
funzionali all'economia circolare (e quindi al loro riutilizzo) con imprese che
possano effettivamente trattarli per ridurre
l'impatto ambientale dei processi produttivi.
Albo
Circular è infatti una piattaforma digitale gratuita, sicura e di rapida consultazione, ma
è soprattutto un punto di contatto, dove poter trovare e individuare le aziende
– su tutto il territorio nazionale –
che offrono e/o stanno cercando soluzioni e prodotti in ambito di economia
circolare: in particolare fornitori di servizi di riciclo degli scarti di
produzione, fornitori di materie prime secondarie e nuove opportunità di
collaborazione.
Contattaci per avere ulteriori informazioni o aderisci all’albo andando sul
sito Albo Circular.