Nelle operazioni di import ed export, non è raro incappare in imprevisti che possono rallentare lo sblocco delle spedizioni internazionali. Questo può comportare spese di sosta, addebitate sotto nomi diversi a seconda della loro natura, come storage, demurrage e detention.
Confindustria Emilia, grazie alla sua area dedicata all'internazionalizzazione, supporta le aziende associate in questo percorso, aiutandole a gestire queste situazioni e a cogliere al meglio le opportunità del commercio globale.
Nell’ambito dei trasporti internazionali FCL, gli spazi logistici e i container rivestono un’importanza fondamentale per tutti gli attori coinvolti: dalle compagnie di navigazione ai porti.
La velocità con cui si libera lo spazio, che le merci stanno occupando, determina l’insorgere o meno di costi che si ripercuotono sui mittenti e sui destinatari.
Quando un container viene scaricato da una nave viene collocato in un terminal all'interno del porto, in attesa che le formalità doganali vengano completate e che il destinatario organizzi il ritiro.
I porti consentono al destinatario di lasciare gratuitamente il container all’interno del terminal per un determinato numero di giorni, a seguito dei quali ogni giorno aggiuntivo verrà fatturato come sosta a pagamento. I giorni di franchigia gratuita vengono chiamati port free days, mentre i giorni aggiuntivi sono normalmente definiti port storage o storage. Il motivo per il quale i porti addebitino i costi di sosta è intuibile: lo spazio all’interno dei terminal è limitato e la sua occupazione prolungata può creare un congestionamento delle attività del porto stesso. Il numero dei port free days e l’importo delle soste a pagamento varia in base al porto utilizzato.
Anche le compagnie di navigazione accordano al destinatario un numero massimo di giorni gratuiti per ritirare il container dal terminal, liberando lo spazio che esso occupa. Il conteggio dei giorni parte, anche in questo caso, dal momento in cui il container viene scaricato. Se tale periodo viene sforato, si applicano dei costi che sono chiamati demurrage.
Il metodo di calcolo quindi è identico a quello dei costi di storage: ciò significa che nel momento in cui il container viene scaricato e posizionato nel terminal, partono i conteggi sia di storage che di demurrage e, nel caso si sforassero anche i giorni gratuiti concessi dalla compagnia di navigazione oltre a quelli concessi dal porto, i due costi si sommerebbero.
Quando il carico avrà completato le formalità doganali e sarà pronto per essere ritirato, il destinatario potrà prelevarlo e portarlo nei propri magazzini, dove lo svuoterà del contenuto e ne predisporrà la restituzione.
La compagnia di navigazione concede al destinatario un numero massimo di giorni gratuiti per svuotare e restituire il container, che si calcolano dal momento dell’uscita dal porto. Se tale periodo viene superato, sorgono i costi denominati detention.
Un container viene scaricato in porto il 1 ottobre, viene ritirato il 10 ottobre e il container vuoto viene restituito il 22 ottobre.
In questo caso l’azienda dovrà pagare 7 giorni di storage (4-10 ottobre), 3 giorni di demurrage (8-10 ottobre) e 2 giorni di detention (21-22 ottobre).
Fino a questo punto l’analisi si è concentrata sulle operazioni di importazione. È però possibile incorrere in spese di storage, demurrage e detention anche in caso di esportazione, seppur in ordine diverso.
Ad esempio, un’azienda che deve effettuare un’esportazione preleverà un container vuoto che dovrà riempire e consegnare pieno presso un terminal entro una data prestabilita. Se tale data non verrà rispettata, scatteranno i costi di detention. Una volta che il container sarà stato introdotto nel terminal e, per motivi imprevisti, non potrà essere caricato sulla nave entro i giorni di sosta gratuita garantiti dalla compagnia di navigazione e dal porto, scatteranno i costi di port storage e demurrage, analogamente a quanto accade con le operazioni di import.
In sintesi:
Confindustria Emilia, attraverso la sua area dedicata all'internazionalizzazione, offre un supporto completo alle aziende associate che desiderano espandere il proprio business all'estero. Dallo sviluppo commerciale sui mercati esteri, alla ricerca di nuovi clienti e fornitori, fino all'organizzazione di fiere e viaggi d'affari con agende d'incontri B2B, Confindustria Emilia affianca le imprese in ogni fase del percorso di internazionalizzazione. Inoltre, offre consulenza specializzata sul commercio estero, occupandosi di temi cruciali come l'origine preferenziale delle merci, le certificazioni obbligatorie, le barriere all'ingresso nei mercati internazionali e molto altro. Grazie a questi servizi, le aziende possono contare su un partner affidabile per cogliere al meglio le opportunità globali e navigare con sicurezza nel complesso mondo del commercio internazionale.
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