Tre giorni
di conferenze, tavole rotonde e workshop, oltre 30 relatori per parlare di
sostenibilità, cambiamento climatico, diversità ed inclusione, innovazione ed
opportunità. Il 7 e l’8 maggio, al Laboratorio Aperto – Ex AEM, torna il festival dello Sviluppo sostenibile, che nell’edizione 2024 rifletterà su
cambiamento climatico, diversità ed inclusione. Il 22 maggio, invece al Museo della felicità di Carpi si affronterà il delicato tema della felicità in azienda.
“Sono onorata di
essere presidente dell’Associazione per la responsabilità sociale di impresa", ha detto Elena Salda, "una
consolidata realtà di oltre cinquanta imprese del territorio emiliano, che si
riconoscono in valori comuni quali etica, trasparenza, innovazione,
inclusività, equità, sostenibilità, innovazione e che, per il sesto anno
consecutivo, risponde alla chiamata di Asvis, l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile, organizzando a Modena un Festival a più anime: una tre giorni, due
dei quali a Modena e uno a Carpi, per confrontarsi e riflettere insieme a
relatori eccellenti sulle strade possibili da percorrere verso la sostenibilità
e con due iniziative partecipative in Piazza Grande e in Piazza Roma, per
coinvolgere e sensibilizzare i cittadini su questi importanti temi".
“Il cambiamento climatico è tra i temi più
urgenti e dibattuti in tutte le agende a livello planetario come ogni anno
l’Associazione per la Rsi e il braccio operativo green Mutina Arborea accolgono
la chiamata di Asvis e danno il proprio contributo per offrire un panel di
relatori ed esperienze che permettano a ciascuno di aumentare la propria
consapevolezza e poter prendere decisioni informate”, ha aggiunto Silvia Pini, coordinatrice del festival.
La
giornata del 7 maggio, in
particolare, si è aperta con una mattinata dedicata alle scuole ed alla
presentazione del progetto di educazione civica e sviluppo sostenibile. "Quando ho incontrato Andrea
Baldi per la prima volta", racconta Elisa
Stabellini, responsabile Risorse umane di Edilteco e coordinatrice delle
attività dei giochi di ruolo del Festival dello Sviluppo Sostenibile, "mi ha
parlato dello strumento En Roads sviluppato dal Mit Massachusetts Institute of
Technology, ed ho immediatamente riconosciuto il suo potenziale come strumento
ideale per sensibilizzare la comunità civile sulle sfaccettature che presenta
la gestione del problema del cambiamento climatico. In Edilteco crediamo di
avere un impegno verso le generazioni future: costruire una civiltà più
sostenibile".
A
partire dalle 16.30, si entra nel vivo della discussione sul cambiamento
climatico e sulle azioni necessarie ed urgenti per un futuro prospero insieme a
Luca Lombroso, Francesca Despini e Sofia Costanzini del Dipartimento di
Ingegneria “Enzo Ferrari di Unimore”, che racconteranno il clima di Modena tra
passato, presente e futuro. Elena Torri, moderatrice del sottogruppo Aree
interne e montane Asvis, e Fausto Giovanelli, presidente dell’Ente Parco
Nazionale Appennino Tosco-emiliano parleranno invece di città e comunità
sostenibili: ruolo, valorizzazione e pagamento dei servizi ecosistemici. Un
focus sulla riforestazione a Modena e provincia, invece, verrà fatto da
Marcella Minelli e Silvia Pini, di Mutina Arborea Consorzio Forestale Impresa
Sociale, mentre Andrea Ronchi, di CO2 Advisor, farà chiarezza sui crediti di
carbonio.
Alle
19.15 l’attesissima lectio magistralis del professor Carlo Ratti, architetto e
ingegnere, docente Mit e PoliMI, innovatore e designer di smart cities di fama
internazionale.
Il festival prosegue l’8 maggio. La mattinata
sarà organizzata da Mediamo in collaborazione con l’Associazione per la
Rsi e dedicata alle direttive europee Csrd, Csdd e
Green Claims, per investire in innovazione e sostenibilità in azienda.
“Oggi la sostenibilità è diventata un tema
strategico non solo per le aziende ma anche per i cittadini, sempre più attenti
agli impatti sociali e ambientali di ogni singola scelta o prodotto acquistato.
Vanno coinvolti e responsabilizzati tutti i soggetti. E’ una sfida complessa:
si tratta di modificare i nostri stili di vita alla radice e dobbiamo farlo
subito perché non c’è più tempo” ha detto Andrea
Cavallini di MediaMo, referente della mattinata dell’8 maggio.
Nel
pomeriggio, i lavori ripartono alle 15.15 e ruoteranno attorno ai temi della
diversità e dell’inclusione: nuove opportunità per generare valore. Erica
Coppelli, presidente dell’Associazione APS Il Tortellante, e Fabiola Casarini,
Dottoressa in psicologia dell’educazione e fondatrice di Associazione Errepiù,
parleranno di autismo e multidisabilità, mentre Ad Communications con il format
AD Maiora storie di vita e di impresa, dove il coraggio e la determinazione
aiutano a resistere alle intemperie, presenterà un progetto no profit di
cinematografia sociale e digital serie. Alfredo Perna, responsabile del centro
di smistamento di Amazon a Spilamberto, sarà invece al centro di una tavola
rotonda nel corso della quale verrà presentato un reportage di come un
ostacolo, la sordità, possa diventare un valore ed un arricchimento.
Anche
il fumetto può diventare uno strumento di inclusione, come racconterà Alex
Bertani, direttore di Mercato Italia Panini e di Topolino, insieme allo
sceneggiatore Roberto Gagnor, ed al disegnatore Claudio Sciarrone. Per imparare
a guardare oltre, sentiremo poi le testimonianze di Michele Landolfi, esperto
di accessibilità che collabora da anni con i team degli Accessibility Days e
Daniele Cassioli, sciatore nautico e dirigente sportivo italiano, cieco dalla
nascita, che si è guadagnato 28 titoli mondiali, 27 europei e 45 italiani.
Alle
18.30, la lectio magistralis di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e
scrittori, fondatori di Tlon, il progetto di divulgazione culturale che mette
in connessione l’ambiente accademico con il mondo pop.
“Siamo orgogliosi di aver condiviso, in
questa seconda giornata, un’idea di accessibilità e inclusione che è un
interrogarsi costante su come la pratica quotidiana all’interno delle aziende
può cambiare la nostra società. Dobbiamo capire che non
esistono persone disabili ma persone, sempre e solo persone, messe in
difficoltà da un contesto che non è progettato con e per loro. Crediamo che questo approccio arricchisca l'intera comunità
e sia un passo cruciale verso un futuro più inclusivo” hanno aggiunto Serena Manfredini e Marco Montanari, di Proxima, agenzia di
comunicazione che ha pensato il pomeriggio dell’8 maggio.
Il festival si concluderà il 22 maggio
al Museo della Felicità di Carpi. Alle 16 è prevista una visita al museo
dopodichè, con il professore Fabio Demaria, di Unimore, si parlerà di felicità
in azienda e come misurarla. Seguirà una tavola rotonda con imprenditrici ed
imprenditori del territorio. Insieme a Giovanni Arletti, presidente di Chimar, Gabriele Carboni, Co-fondatore Weevo, Claudio Giusti, Ceo di Acetaia Giusti,
e Gloria Trevisan, titolare di Crea Sì, si confronteranno Nicola Marino della
Fondazione Casa del Volontariato di Modena e Giorgio Sgarbi, direttore del
personale e consulente del lavoro di Coopattiva Cooperativa Sociale Onlus.
L’iniziativa
gode del patrocinio del Comune di Modena, dell’Università di Modena
e Reggio Emilia e dell’Ordine degli Architetti ed è organizzata
dall’Associazione per la Rsi, che aderisce ad Asvis e partecipa alle 17
giornate dei goal dell’Agenda 2030.