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Young Innovators 2019, Michele Poggipolini premiato in BBS

28/05/2019

Nelle foto in alto: un momento della presentazione di Michele Poggipolini e la consegna del diploma alla presenza di Romano Prodi

Giovani e intraprendenti, con meno di 35 anni. Non ci può essere profilo più semplice e sintetico di questo per descrivere i 13 finalisti premiati alla Bologna Business School nell'ambito di "Young Innovators 2019", il premio istituito dall'edizione italiana della famosissima MIT Technology Review, la rivista più autorevole nel campo dell'innovazione sull'intero orbe terracqueo.

Tra questi 13 giovani che si sono distinti per la carica innovativa della loro proposta c'è anche Michele Poggipolini, responsabile Innovation dell’azienda di famiglia nonché, dallo scorso gennaio, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Emilia.

La sua tecnologia per sensori, denominata SENS-IN, consente di rendere intelligenti gli elementi di fissaggio e trasformarli in vere e proprie sentinelle in grado di trasmettere "just in time" informazioni sullo stato di usura di un elemento meccanico o di predire il ciclo di vita dell'elemento stesso. Ogni dispositivo di fissaggio, come un semplice bullone, grazie all'introduzione di questa tecnologia  può, se collegato per esempio alla CPU di un veicolo, monitorare i comportamenti tecnici di un complesso sistema meccanico. Alla faccia dunque di chi vive l'Internet delle cose ancora come una formula fumosa e poco concreta. La vera sfida per Poggipolini, a questo punto, è portare la produzione di questa tecnologia a un livello di crescente standardizzazione industriale. Tutto qui.

Gli altri progetti premiati. Le migliori idee e i migliori progetti innovativi di ricerca applicata sviluppati in Italia hanno tenuto banco per un'intera mattinata. Diamo una scorsa alle altre eccellenze premiate.

"Feed from food": fondata da Marta Castrica è una start up milanese in grado di introdurre innovazione tecnologica e ristrutturazione organizzativa nella gestione e nel recupero di eccedenze e sprechi alimentari nella filiera agroalimentare.

"Tech-Marketplace"
: è una piattaforma digitale lanciata nel 2016 da Maura Bertaglia che punta a ridurre la distanza tra aziende e start up, un luogo di incontro tra domanda e offerta di innovazione.

"Hannes"
: è un sistema protesico mioelettrico della mano e del polso, messo a punto da Niccolò Boccardo, e capace di recuperare il 90% delle funzionalità perse.

"Specchi micromeccanici per occhiali a realtà aumentata": Roberto Carminati ha adottato la tecnologia di attuazione piezoelettrica PZT a film sottile per costruire micro scanner applicati agli occhiali.

"Estrazione e purificazione del DNA"
: Davide Cucchi semplifica i costi dei test del DNA, integrando il sistema RT-PCR con un progetto relativo alla fase preliminare, all'estrazione e alla purificazione del DNA.

"Monitoraggio di strutture di ingegneria civile": Paola Darò studia sensori intelligenti da inserire dentro il cemento armato per diagnosticare l'integrità delle infrastrutture.

"Connettività intersatellitare": è un innovativo terminale di comunicazioni ottiche che consente la connettività intersatellitare tra nanosatelliti nello spazio. Questa tecnologia è stata messa a punto da Alessandro Golkar.

"Per una nuova immunoterapia": lo studio elaborato da Irene Mattiola mette in relazione il ruolo della molecola MS4A4A nel processo di attivazione della naturale difesa contro la crescita di metastasi in alcuni tipi di tumore.

"Insegnare ai root a riconoscere gli oggetti al volo": questo progetto afferente alla Robotica,messo in piedi da Giulia Pasquale, coniuga algoritmi di apprendimento automatico con tecniche di raccolta dati intelligenti.

"Waste to fuel": un approccio alternativo allo smaltimento dei rifiuti urbani e alla produzione di combustibile messo a punto da Angelo Poletto per ENI.

"Mindesk": l'interfaccia di realtà virtuale studiata da Gabriele Sorrento per software CAD specializzati nella modellazione 3D.

"CasaGIN": la start up di Daniela Prandini che usa filati ricavati da fibre naturali come eucalipto e faggio per una moda ecosostenibile.

Non un premio qualunque. Il Premio Young Innovators 2019, istituito dall’edizione italiana di MIT Technology Review, la rivista del MIT per l’innovazione, premia i migliori giovani innovatori del 2019, provenienti dal mondo della ricerca accademica e aziendale. L’Italia è stata il primo paese, dopo gli Stati Uniti, a realizzare questa iniziativa, presente oggi in 12 paesi del mondo. La nona edizione, organizzata in collaborazione con Bologna Business School, si è svolta a Villa Guastavillani il 27 e 28 maggio.

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