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Welfare aziendale, responsabilità sociale e civica dell'impresa

13/06/2019

L’impresa, come ogni altro prodotto dell'ingegno umano, deve misurarsi con la realtà del suo tempo, non può chiamarsi fuori. Un'impresa è particolarmente illuminata quando è in grado di anticipare le tendenze della società in cui agisce. Da questo punto di vista, affrontare il tema del welfare in azienda, è sicuramente un atto più facile per quelle realtà imprenditoriali particolarmente illuminate e virtuose. 

Si è aperto così, a metà tra l'approccio filosofico e la dottrina sociale della Chiesa, un franco dibattito sul tema "Welfare aziendale: responsabilità sociale e civile dell’impresa" che ha visto protagonisti, tra gli altri, anche il presidente di Unindustria Reggio Emilia, Fabio Storchi, per l'occasione nei panni di socio della sezione Ucid reggiana. 

L’incontro è stato promosso da Ucid in collaborazione con Confindustria Emilia e l’Associazione Rsi (Responsabilità sociale d'impresa) giovedì 13 giugno presso l'auditorium Fini di via Bellinzona. I temi della responsabilità dell’imprenditore, e dell’impresa nei confronti dell’ambiente “sociale” in cui l’impresa opera, sono stati al centro di tutti gli interventi quasi per definizione

Dopo l'apertura dei lavori da parte di Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia, e l'intervento di Fabio Storchi, hanno preso la parola ClaudioTesti, amministratore unico Socfeder e vicepresidente dell'Associazione Rsi, Elena Lancellotti, amministratore delegato di Tellure Rôta, e Alessandro Mattioli, responsabile Marketing di Chimar. I relatori, stimolati dalle domande di Claudio Galli nella duplice veste di direttore Risorse umane di Kohler-Lombardini e di moderatore, hanno illustrato i risultati ottenuti nelle loro aziende con l’applicazione dei sistemi di welfare.

"La parola chiave del nostro fare impresa deve essere impegno", ha ricordato Fabio Storchi. "Di impegno silente, profondo e perlopiù sottotraccia ne mettiamo tanto tutti i giorni nelle nostre aziende, ma non basta. Dobbiamo diventare, noi per primi, portatori di un nuovo Umanesimo industriale fatto di partecipazione, inclusione e collaborazione. L'impresa non è soltanto una comunità di interessi ma anche e soprattutto una comunità fatta di valori umani".

In sintonia con l'intervento di Storchi anche Claudio Testi: "Il benessere in azienda è fondamentale per avere successi economici. Oserei dire che la felicità sul posto di lavoro è un ingrediente di cui proprio non se ne può fare a meno. Porto la testimonianza, oltre che da imprenditore, da vicepresidente dell'Associazione Rsi che quest'anno festeggia 10 anni di vita. Dopo questo lasso di tempo posso dire che la nostra attività non è stata inutile ma ha avuto un riverbero importante su tutta la provincia modenese. Fare Rsi, oggi, è qualcosa che accomuna circa 40 aziende del territorio".

"Sono 17 anni che redigiamo internamente un Bilancio di Sostenibilità", ha rimarcato Elena Lancellotti. "Siamo tutti molto orgogliosi di questo perché non lo intendiamo come uno strumento di marketing ma piuttosto come un modo per rendere familiare e trasparente la nostra azienda agli occhi dei nostri collaboratori". L'elenco delle iniziative di Rsi in Tellure Rôta è lungo: dagli eventi aziendali aperti a dipendenti a politiche di sostegno al reddito, dall'educazione finanziaria all'attivazione di convenzione con banche e assicurazione, fino alla libera e incondizionata fruizione del Tfr da parte del collaboratore.

Lo stesso approccio di grande buon senso e concretezza lo si ritrova anche nella Chimar della famiglia Arletti. "Giovanni Arletti", ha sottolineato Alessandro Mattioli, "più che presidente dell'azienda ama definirsi il custode. Lui e la seconda generazione di Chimar, rappresentata da Marco Arletti, sono da sempre attenti al benessere dei propri collaboratori. In Chimar ci sono circa 17 nazionalità diverse che lavorano gomito a gomito. Rsi per noi è l'unico modo possibile di concepire il lavoro e l'impegno in azienda. Abbiamo un orto a disposizione di tutti i dipendenti, una piccola biblioteca, una convenzione con una scuola d'infanzia e, di recente, abbiamo messo in piedi un servizio di consulenza legale sugli aspetti della vita extralavorativa dei nostri collaboratori".

Ucid in breve. Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti è un’associazione di persone che dal 1947 accoglie quanti, con ruolo di responsabilità, intendono impegnarsi a testimoniare con coerenza il messaggio evangelico e la dottrina sociale della Chiesa. La struttura dell’Ucid è di tipo federativo e si articola in Gruppi Regionali e Sezioni Provinciali. I Gruppi Regionali e le Sezioni assicurano sul territorio la realizzazione delle finalità dell’Unione. L’Ucid nazionale, i gruppi e le sezioni operano secondo propri Statuti coordinati tra loro. Gian Carlo Vezzalini è il presidente della sezione Ucid di Modena.

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