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Bando internazionalizzazione 2023: per PMI, Consorzi e aggregazioni di PMI Emilia-Romagna

19/05/2023

Nuovo bando internazionalizzazione 2023 per le PMI dell'Emilia Romagna

L'internazionalizzazione è fondamentale per le piccole e medie imprese italiane (PMI). Grazie all'apertura ai mercati esteri, le PMI possono godere di enormi vantaggi come la possibilità di diversificare i loro prodotti e servizi, conoscere nuovi mercati, aumentare le opportunità di crescita e rafforzare la loro presenza globale. 

Per questo motivo, la Regione Emilia Romagna ha introdotto un bando specificamente progettato per sostenere le Micro e PMI e Consorzi nel processo di internazionalizzazione che prevede un finanziamento a fondo perduto nella misura del 50% delle spese ritenute ammissibili. 

Il team di Confindustria Emilia Area Centro è a tua disposizione per approfittare di questa occasione dedicata alle aziende emiliane, ma vediamo meglio i dettagli!.

Bando internazionalizzazione Emilia Romagna 2023: diventa un player globale

Il bando rappresenta un'opportunità preziosa per sviluppare la presenza internazionale, raggiungere nuovi mercati e consolidarsi come player globali.  

L’obiettivo è infatti da un lato quello di rafforzare la resilienza del sistema produttivo regionale, aiutando le imprese ad affrontare con successo le nuove sfide dopo la crisi pandemica, e dall’altro promuovere la diversificazione dei mercati e l'incremento dell'export, incentivando il Digital Export e il Multicanale.  

Per questo, saranno ammessi percorsi di internazionalizzazione:  

  • che hanno come obiettivo un'area geografica omogenea
  • che si avvalgono di consulenze
  • che includono partecipazioni a fiere o eventi promozionali nei paesi obiettivo
  • che portano avanti azioni di marketing digitale e realizzazione di materiale promozionale
A chi si rivolge?

Il bando internazionalizzazione si rivolge alle micro, piccole e medie imprese e ai Consorzi che intendono sviluppare la propria attività di esportazione verso mercati stranieri. 

Tutte le MPMI possono partecipare:

  • singolarmente
  • aggregate in associazioni temporanee di imprese o di scopo (ATI o ATS), in Reti di imprese o Consorzi

Ricordiamo che sono definite piccole e medie imprese le imprese che: 

  • hanno meno di 250 occupati; 
  • hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

Mentre per essere definita una piccola impresa deve:

  • avere meno di 50 occupati; 
  • un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.

Infine, una microimpresa:

  • ha meno di 10 occupati;
  • un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

Completano l'elenco le imprese femminili e le imprese giovanili.

L'impresa femminile deve naturalmente possedere i requisiti sottoscritti alla data di presentazione della domanda alla Regione fino alla data di esecutività dell'atto di concessione del contributo, nel particolare: 

  • le imprese individuali in cui il titolare è una donna;   
  • le società di persone o le società cooperative in cui la maggioranza dei soci è costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale è detenuta da donne;   
  • le società di capitali in cui la maggioranza dei componenti dell’organo di amministrazione è costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale è detenuta da donne;  
  • i consorzi composti dal 51% o più da imprese femminili come sopra definite.  

Le imprese giovanili dovranno rispettare i seguenti requisiti:

  • le imprese individuali con titolare di età non superiore a 40 anni;   
  • le società di persone o le società cooperative in cui almeno il 60% dei soci è costituito da persone fisiche di età non superiore a 40 anni o almeno il 60% delle quote di capitale è detenuto da persone fisiche di età non superiore a 40 anni;   
  • le società di capitali in cui almeno il 60% dei componenti dell’organo di amministrazione è costituito da persone fisiche di età non superiore a 40 anni o almeno il 60% delle quote di capitale è detenuto da persone fisiche di età non superiore a 40 anni;   
  • i consorzi composti dal 51% o più da imprese giovanili come sopra definite.  

Bandi internazionalizzazione a fondo perduto

Come abbiamo accennato in precedenza, il bando per l’internazionalizzazione delle MPMI e PMI emiliane prevede un contributo regionale a fondo perduto nella misura del 50% delle spese ritenute ammissibili che non potrà superare: 

  • il valore di € 60.000,00 per i partecipanti in forma singola; 
  • il valore di € 150.000,00 per ATI/ATS, Reti e per i Consorzi. 

Ai contributi di cui al presente bando si applica il Regolamento CE 1407/2013 del 18 dicembre 2013 in materia di aiuti “de minimis”. 

Presentazione domanda del Bando internazionalizzazione 2023 Emilia Romagna

Il team Internazionalizzazione di Confindustria Emilia è a disposizione per ogni chiarimento sul bando e per aiutare le imprese associate a sfruttare questa incredibile opportunità. 

Le domande possono essere inviate tramite Sfinge 2020 – solo ed esclusivamente da parte azienda – fino alle ore 16.00 del 21 giugno 2023 e ogni partecipante potrà presentare una sola domanda. 

Contattaci per altre informazioni! 

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