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Itally, la startup che valorizza il sapere artigiano

04/05/2020

Dare unavoce agli artigiani, ai creativi e alle piccole imprese della filieraModa&Lusso: in estrema sintesi è questa la mission di Itally. La ricerca deicandidati parte dall'Emilia-Romagna ma lo scouting non ha confini geograficirigidi. Il progetto originario e i cambiamenti resi necessaridal Coronavirus ce li spiega il fondatore e Ceo della startup, Emanuele Tabellini

Come ènato il marchio e il nome Itally? 
"Tre anni facercavamo una parola che richiamasse the italian way, il modo italianodi fare le cose. Ci siamo basati sull'artificio grammaticale con cui, nella linguainglese, si trasforma un aggettivo in avverbio, ma il principio l’abbiamovolutamente applicato in maniera errata, aggiungendo il suffisso -ly al sostantivoItaly. La nostra startup, Itally, è nata dallo stravolgimento delle regoleconsacrate".

Qual è ildetonatore di questa avventura?
"Alla basedel nostro progetto c'è la scoperta e il racconto di tante Pmi italiane cheportano avanti il made in Italy, aziende nella stragrande maggioranza dei casi chesono poco conosciute perché non godono di visibilità propria. Queste aziende lavoranoper i grandi player dell’industria moda, ma spesso non hanno un marchio proprioe le loro creazioni, i loro talenti e la loro creatività, non sono conosciutidal vasto pubblico. Itally vuole essere la voce di artigiani e creativiitaliani che, ancora oggi, una voce non ce l’hanno o stentano ad averla". 

C'era unavolta il fashion truck...
"Sì, inizialmenteil progetto avrebbe dovuto girare il mondo a bordo di un camioncino carico delleesperienze e dei prodotti dei nostri artigiani. Oggi, a causa dell’emergenzaCovid-19, il fashion truck è temporaneamente fermo e abbiamo allestito un sitodi e-commerce tramite cui artigiani e Pmi, senza nessun vincolo economico diingresso, potranno entrare e avere tutta la visibilità che meritano". 

Il madein Italy, che tanto sostenete, non rischia di essere annacquato in questa riconversioneprogettualefiglia dell'emergenza Coronavirus?
"Itally, anche se ristrutturato alla luce dell'emergenza Coronavirus, nonabbandona per strada la sua filosofia. A noi interessa puntare su una qualità sostenibile,che rispetti l’ambiente produttivo e la comunità di riferimento. La piattaformadi e-commerce, da questo punto di vista, può essere uno stimolo in più percominciare a fare sintesi, una sintesi di qualità, di tutte quelle realtàimprenditoriali che oggi sono in grado di offrire una qualità 100% italiana,con materie prime che derivano da una filiera produttiva sostenibile, nelrispetto dell’ambiente, della sicurezza sul lavoro, della riduzione degliscarti, supportando quindi le logichedell'economia circolare". 

Il puntonave all'oggi. A che punto siete?
"Ci stiamoconcentrando sulla fase di scouting e ricerca. Voglio ricordare una volta dipiù che, per sostenere a pieno l’economia della filiera, data la grave crisieconomica, Itally non prevede nessuna fee e nessun vincolo per i partnerche entreranno a far parte della nostra community. Chi fosse interessato apromuovere il proprio brand, costruendo con Itally un solido rapporto dicollaborazione anche dopo l'emergenza sanitaria, deve sapere che la nostra portaè sempre aperta. Chiunque avesse voglia di saperne di più può scrivere a info@ital.ly".

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