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"Con l’intelligenza artificiale sviluppo e crescita per le imprese"

04/09/2024

Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor Bbs
Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor Bbs
Tiziana Ferrario con Alec Ross e Marino Benassi
Tiziana Ferrario con Alec Ross e Marino Benassi

Al termine dell’intervista con Emanuele Orsini, la giornalista Tiziana Ferrario ha chiamato sul palco di Farete Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor Bbs, per analizzare lo stato delle aree economiche trainanti nonché l’applicazione e gli sviluppi dell’Ai e dell’innovazione nell’industria. In buona sostanza, a parere di tutti i relatori, l’ausilio di questa nuova tecnologia è dirimente nello sviluppo delle opportunità di business e di crescita. L’intelligenza artificiale, è il sentiment comune fra gli imprenditori, va governata e non subita. Attraverso di lei è possibile far crescere e sviluppare le imprese.

È stato questo, il “Giro del mondo in 90 minuti”, uno dei momenti clou della giornata di apertura di Farete. Con Ross e Ferrario hanno dialogato Marino Benassi, Geschäftsführer di Marposs, Giorgio Medda, Ceo di Azimut Holding e Global Head of Asset Management & Fintech di Azimut, Paolo Bazzoni, vicepresidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, Stefano De Leo, ambasciatore italiano ad Abuja in Nigeria, Valeria Maria Fazio, Board Member di Italiacamp Emea - Dubai Hub for Made in Italy, e Claudio Maffioletti, Ceo e segretario generale della Camera di Commercio italiana in India.

“L’economia tedesca è in difficoltà”, ha esordito Benassi. “La sua crescita nel 2023 ha subito una dura battuta di arresto. Per una Germania che rallenta c’è una Europa che soffre e questo non è un bene. Come Marposs abbiamo un osservatorio privilegiato sul Paese e purtroppo quello che anche i nostri clienti ci dicono è che in questo momento domina l’incertezza”.

“Quello che sta accadendo in Germania è assai significativo e credo che ci si possa salvare in un solo modo: facendo squadra”, ha affermato Alec Ross. “Il campanile e l’entità statuale, considerati i 196 Paesi presenti sullo scacchiere internazionale, da sole non portano da nessuna parte. Ci si salva e ci si migliora in un’ottica di team… e i tedeschi lo sanno bene”.

“Ci sono quattro parole chiave per spiegare l’America e la sua economia oggi”, ha sottolineato Giorgio Medda. “Deglobalizzazione, intelligenza artificiale, redistribuzione della ricchezza e transizione energetica. In riposta alla pandemia gli Usa si sono dati una road map che consenta loro di continuare a competere a livello globale. Non sarà facile ma la scommessa è di capitale importanza anche in chiave geostrategica”.

“Anche negli States siamo all’inizio dell’Ai. L’impostazione americana è sempre la stessa: investire, investire, investire”, ha rimarcato Ross. “Poi arrivano le regole e le norme. In Usa, in questo momento, è importante iniettare investimenti e liquidità. In America l’Ai è pervasiva e trasversale a più settori industriali”.

A seguire sono intervenuti Paolo Bazzoni, Stefano De Leo e Claudio Maffioletti. Tutti e tre hanno sottolineato le grandi opportunità economiche, i tanti progetti e le possibilità di business rispettivamente di Cina, Nigeria e India. Tre Paesi diversi ma ognuno a modo suo economicamente vivace.

“In Cina è cambiato il patto sociale tra Stato e cittadini”, ha detto Bazzoni. “Pur con tutti i limiti di una forma statuale com’è quella cinese cittadini e consumatori hanno assunto rispetto al passato una maggiore importanza. E ovviamente per chi fa impresa questo dato non è propriamente inessenziale”.

“La cooperazione bilaterale e multilaterale della Nigeria è uno dei temi centrali del mio mandato”, ha sunteggiato l'ambasciatore De Leo. “La Nigeria è infatti ricca di risorse minerarie e petrolio, delle quali l’Italia è importatore per un totale di circa 500 milioni di euro annui, a fronte delle forniture italiane in Nigeria che ammontano a circa il 2% delle quote di mercato, rendendo l’Italia il 12esimo partner economico per la Nigeria”.

“Per le imprese italiane l’India rappresenta un mercato di sbocco validissimo”, ha evidenziato Maffioletti. “Basti dire che la manifattura e l’agricoltura insieme non arrivano a coprire il 30% del Pil interno: ciò significa che il paese è ancora fortemente ancorato all’interscambio. Oltretutto da parte delle imprese indiane rilevo un forte interesse a creare joint ventures con imprese italiane”.

In chiusura è arrivato l’intervento di Valeria Maria Fazio. “Investire negli Emirati Arabi è vantaggioso e lo è anche da un punto di vista fiscale. Tra i mercati emergenti, gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita si sono classificati rispettivamente al secondo e terzo posto, dietro alla Cina. A determinare il balzo degli investimenti vi sono elementi fondamentali come la trasparenza finanziaria, la cybersicurezza e la costante attenzione al benessere. Nel racconto che si fa di questi pezzi di mondo credo che sia necessario uscire dalla logora banalità. Quello che mi raccomando sempre è - e lo dico a una platea di imprenditori con cognizione di causa - venite e guardate con i vostri occhi”.

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