Al termine dell’intervista con Emanuele Orsini, la
giornalista Tiziana Ferrario ha chiamato sul palco di Farete Alec Ross,
Distinguished Adjunct Professor Bbs, per analizzare lo stato delle aree
economiche trainanti nonché l’applicazione e gli sviluppi dell’Ai e
dell’innovazione nell’industria. In buona sostanza, a parere di tutti i
relatori, l’ausilio di questa nuova tecnologia è dirimente nello sviluppo delle
opportunità di business e di crescita. L’intelligenza artificiale, è il
sentiment comune fra gli imprenditori, va governata e non subita. Attraverso di lei è possibile far crescere e sviluppare le imprese.
È stato questo, il “Giro del mondo in 90 minuti”, uno dei
momenti clou della giornata di apertura di Farete. Con Ross e Ferrario hanno dialogato
Marino Benassi, Geschäftsführer di Marposs, Giorgio Medda, Ceo di Azimut
Holding e Global Head of Asset Management & Fintech di Azimut, Paolo
Bazzoni, vicepresidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, Stefano De
Leo, ambasciatore italiano ad Abuja in Nigeria, Valeria Maria Fazio, Board
Member di Italiacamp Emea - Dubai Hub for Made in Italy, e Claudio Maffioletti,
Ceo e segretario generale della Camera di Commercio italiana in India.
“L’economia tedesca è in difficoltà”, ha esordito Benassi. “La
sua crescita nel 2023 ha subito una dura battuta di arresto. Per una Germania che
rallenta c’è una Europa che soffre e questo non è un bene. Come Marposs abbiamo
un osservatorio privilegiato sul Paese e purtroppo quello che anche i nostri
clienti ci dicono è che in questo momento domina l’incertezza”.
“Quello che sta accadendo in Germania è assai significativo
e credo che ci si possa salvare in un solo modo: facendo squadra”, ha affermato
Alec Ross. “Il campanile e l’entità statuale, considerati i 196 Paesi presenti sullo scacchiere internazionale,
da sole non portano da nessuna parte. Ci si salva e ci si migliora in un’ottica
di team… e i tedeschi lo sanno bene”.
“Ci sono quattro parole chiave per spiegare l’America e la
sua economia oggi”, ha sottolineato Giorgio Medda. “Deglobalizzazione,
intelligenza artificiale, redistribuzione della ricchezza e transizione
energetica. In riposta alla pandemia gli Usa si sono dati una road map che consenta
loro di continuare a competere a livello globale. Non sarà facile ma la scommessa
è di capitale importanza anche in chiave geostrategica”.
“Anche negli States siamo all’inizio dell’Ai. L’impostazione
americana è sempre la stessa: investire, investire, investire”, ha rimarcato
Ross. “Poi arrivano le regole e le norme. In Usa, in questo momento, è
importante iniettare investimenti e liquidità. In America l’Ai è pervasiva e
trasversale a più settori industriali”.
A seguire sono intervenuti Paolo Bazzoni, Stefano De Leo e Claudio
Maffioletti. Tutti e tre hanno sottolineato le grandi opportunità economiche, i
tanti progetti e le possibilità di business rispettivamente di Cina, Nigeria e
India. Tre Paesi diversi ma ognuno a modo suo economicamente vivace.
“In Cina è cambiato il patto sociale tra Stato e cittadini”,
ha detto Bazzoni. “Pur con tutti i limiti di una forma statuale com’è quella cinese
cittadini e consumatori hanno assunto rispetto al passato una maggiore
importanza. E ovviamente per chi fa impresa questo dato non è propriamente inessenziale”.
“La cooperazione bilaterale e multilaterale della Nigeria è uno
dei temi centrali del mio mandato”, ha sunteggiato l'ambasciatore De Leo. “La Nigeria è
infatti ricca di risorse minerarie e petrolio, delle quali l’Italia è
importatore per un totale di circa 500 milioni di euro annui, a fronte delle
forniture italiane in Nigeria che ammontano a circa il 2% delle quote di
mercato, rendendo l’Italia il 12esimo partner economico per la Nigeria”.
“Per le imprese italiane l’India rappresenta un mercato di
sbocco validissimo”, ha evidenziato Maffioletti. “Basti dire che la manifattura e
l’agricoltura insieme non arrivano a coprire il 30% del Pil interno: ciò significa
che il paese è ancora fortemente ancorato all’interscambio. Oltretutto da parte
delle imprese indiane rilevo un forte interesse a creare joint ventures con
imprese italiane”.
In chiusura è arrivato l’intervento di Valeria Maria Fazio. “Investire
negli Emirati Arabi è vantaggioso e lo è anche da un punto di vista fiscale. Tra
i mercati emergenti, gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita si sono classificati
rispettivamente al secondo e terzo posto, dietro alla Cina. A determinare il
balzo degli investimenti vi sono elementi fondamentali come la trasparenza
finanziaria, la cybersicurezza e la costante attenzione al benessere. Nel
racconto che si fa di questi pezzi di mondo credo che sia necessario uscire
dalla logora banalità. Quello che mi raccomando sempre è - e lo dico a una
platea di imprenditori con cognizione di causa - venite e guardate con i vostri
occhi”.