I giorni che stiamo vivendo sono giorni di grandi e
concitate riflessioni intorno ai modelli di sviluppo delle filiere industriali.
Come sarà il post pandemia? Quali saranno i modelli da applicare? Con quali
prospettive? Si interrogano i grandi player e, a cascata, tutti gli anelli delle
diverse filiere produttive. A questo schema di ragionamento non si sottrae ovviamente
la filiera agroalimentare.
Con l'evento in streaming "Agrifood, progettare il
nuovo futuro. I giorni del cambiamento e i nuovi approcci per il dopo
Covid-19", in programma mercoledì 29 aprile alle ore 17, Areté, in
collaborazione con Largo Consumo, intende riflettere su quanto sta accadendo
nella filiera e sugli impatti che questa emergenza porterà nelle scelte e nelle
strategie delle aziende.
È possibile seguire la diretta registrandosi attraverso
questo link: https://www.areteonline.net/richiesta/.
Intervengono Enrica Gentile, ceo di Areté Srl, Alberto
Balocco, presidente e Ad di Balocco Spa, Giampiero Calzolari, presidente di Granarolo
Spa, Mauro Fanin, presidente di Cereal Docks Spa, Giancarlo Paola, direttore
commerciale di Selex Unicomm, e Massimiliano Rossi, direttore di Grocery food
Conad. Modera Armando Garosci, direttore di Largo Consumo.
Areté è un'azienda bolognese di ricerca applicata e consulenza, sul
mercato da 17 anni, specializzata nel settore agroalimentare di cui studia
policy, player, mercati e andamenti, tanto in Europa quanto nel resto del
mondo.
"La filiera agroalimentare", sottolinea Enrica Gentile (prima foto in alto),
"ha avuto impatti molto minori rispetto ad altre filiere. Basti pensare che
nemmeno in piena pandemia, per il suo carattere essenziale così come stabilito
dal Dpcm del 22 marzo, non si è mai fermata completamente. Tuttavia, le
situazioni sono ampiamente differenziate da una filiera all’altra e a volte
anche all’interno delle stesse filiere, in funzione soprattutto
dell’esposizione dell’azienda sui mercati internazionali o su alcune materie
prime".
Che cosa è accaduto in questi mesi a livello di filiera?
"Sui mercati delle materie prime, per cominciare con un
esempio, ci sono stati dei contraccolpi legati al crollo del petrolio e a
problemi logistici e di import-export tra Paesi. Ripercussioni ci sono state anche
sulla domanda e sui mercati a valle. Nella grande distribuzione, ancora per esemplificare,
ognuno di noi ha potuto constatare una forte virata dal fresco verso prodotti
confezionati e a lunga conservazione, o picchi di acquisti di materie prime da
destinare alla preparazione di prodotti fatti in casa".
Che cosa accadrà quando l'emergenza sarà passata?
"Mi aspetto che cambino le strategie di approvvigionamento e
di distribuzione che erano considerate efficaci e vincenti solo qualche mese fa.
Queste strategie andranno riviste e ripensate. A medio termine la pandemia avrà
riflessi sul Pil e sulla capacità di spesa, sulle relazioni commerciali tra
Paesi, ma anche sulla fiducia e sulle preferenze dei consumatori, sulla
necessità di contenere il livello di dipendenza dall’estero, in import ed in
export".
Alcuni di questi fenomeni potranno essere riassorbiti?
"Al ripristinarsi di condizioni di 'normalità' post emergenza
alcune dinamiche possono riassorbirsi, è indubbio. Di sicuro, però, le strategie degli operatori
lungo l’intera filiera, dalla distribuzione fino alle aziende agricole,
dovranno darsi un nuovo modello. Le imprese in filiera hanno fatto il possibile
per gestire queste settimane di 'rivoluzione', ma tutti si stanno preparando a
un futuro almeno in parte diverso".