Il 90% delle imprese italiane non ha una strategia basata su criteri sostenibili. Un dato allarmante
per il nostro Paese e per ogni singola azienda italiana che vuole rimanere al
passo con i tempi e fruire delle agevolazioni
previste dal PNRR - Piano nazionale
di Ripresa e Resilienza, delle garanzie Sace e di altri bandi regionali e internazionali.
Confindustria Emilia Area Centro è in grado di supportare le imprese
attraverso una serie di servizi dell’Area Ricerca, Innovazione e Sostenibilità: dal reperimento di
fonti di finanziamento all’analisi e alla validazione di progetti per Horizon Europe; dal matching e scouting tra aziende e startup alla formazione dei dipendenti
sui temi della sostenibilità e ai progetti di ricerca e innovazione in
collaborazione con le principali Università italiane.
Partiamo dunque
dall’allarme lanciato da Giovanni
Lombardo – docente di metodi e tecniche di analisi dei dati e AD di spin
off dell'Università di Genova e del Politecnico di Milano – nell’ottobre 2022.
Secondo Lombardo, e altri
studiosi, “almeno il 90% delle imprese italiane non ha ancora sviluppato una
strategia di impatto o una gestione
basata volontariamente su criteri sostenibili”.
Un’indicazione che sembra
trovare conferma in un altro sondaggio realizzato su un campione di 42 piccole
e medie imprese italiane, sotto i
100 milioni di capitalizzazione, che hanno partecipato alla terza edizione di Next
Gems, la conferenza dedicata alle gemme di Piazza Affari, in cui è emerso che l’interesse verso le tematiche ESG
(Environmental, Social e Governance) è nullo e, per di più,
valutato come un “orizzonte ancora lontano”.
Eppure la questione della
sostenibilità ambientale non sembra essere così lontana. Considerato infatti
che la gestione dei fondi PNRR
richiede un percorso e il rispetto di indicatori in ambito ESG, la questione è
più cogente che mai.
Le aziende, perciò, devono
iniziare fin da subito ad analizzare
le proprie attività e valutarle in ottica di sostenibilità, impatto sociale, ambientale e in termini di economia circolare.
Oggi, in Italia, su un
totale di poco più di 5 milioni di aziende, le imprese sociali sono poco meno di 400mila, le società benefit circa 200mila (di cui
150 certificate) e quelle quotate in borsa – obbligate alla rendicontazione
socio ambientale - poco oltre 400.
Nei prossimi mesi sarà
quindi opportuno monitorare le fasi gestionali anche in ottica di risk management socio ambientale: sarà
infatti l’input necessario per misurare effettivamente gli effetti e gli
impatti della gestione aziendale e le performance migliori.
Non dimentichiamo infatti
che la riduzione del rischio, la
maggior facilità di accesso al credito, il confronto con i competitors e la
capacità di rispondere o anticipare le richieste dei clienti sono solo benefici
immediati dati dall'integrazione di una prospettiva di sostenibilità nella
gestione del proprio business.
La sostenibilità deve diventare un imperativo oltre che uno strumento
di crescita stessa dell'azienda.
Ogni impresa, come
sottolineato dallo stesso Lombardo, può introdurre “buone prassi” nei suoi
processi.
In particolare per quanto
riguarda la selezione dei fornitori,
l’efficientamento energetico e il calcolo delle emissioni, il miglioramento del
welfare aziendale e degli equilibri
di genere, la gestione della salute e la sicurezza dei posti di lavoro, la formazione dei dipendenti sui temi del risparmio energetico.
Tutti temi che Confindustria Emilia affronta
attraverso servizi e consulenze specialistiche dedicate alle imprese.
Tra questi il Desk Sostenibilità è uno strumento per aiutare a impostare la propria strategia di sostenibilità seguendo tre passaggi fondamentali:
1 - Capire cosa
significa applicare questi paradigmi nel concreto della propria realtà
aziendale
2- Effettuare una prima analisi che identifichi le priorità di intervento per singola
azienda
3- Impostare una strategia di sostenibilità
d'impresa
Un ulteriore strumento messo a disposizione da Confindustria è il servizio di
Orientamento alla Sostenibilità.
Un percorso, strutturato in due moduli, per condividere le principali
nozioni e terminologie legate al mondo della Sostenibilità.
L’obiettivo è di favorire così un dialogo efficace atto a formare i
referenti interni dell’azienda, che si desidera avviare al presidio di queste
tematiche, e sensibilizzare la propria catena
di fornitura allineando i propri obiettivi.
Le filiere
e le catene di fornitura stanno assumendo un ruolo sempre più importante
all’interno dell’economia circolare,
soprattutto per le imprese che hanno una catena di fornitura più lunga, con
materie prime distanti o che necessitano di autorizzazioni ambientali.
Albo Circular di Confindustria Emilia è un nuovo database che raccoglie le aziende presenti sul territorio
nazionale che offrono prodotti o servizi in ambito di Economia Circolare.
Attraverso questo strumento
gratuito, utile e veloce – le aziende
potranno:
● ricercare nuove opportunità di collaborazione
● individuare fornitori di servizi di riciclo degli scarti di produzione
● individuare fornitori di materie prime seconde
● individuare servizi legati
all’economia circolare
● pubblicare e consultare
annunci per vendere o acquistare materiali e scarti di produzione sulla bacheca
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