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Assemblea Generale, sul palco dodici storie di innovazione d’impresa

06/09/2023

I dodici imprenditori di Confindustria Emilia che hanno raccontato "l'innovazione"
I dodici imprenditori di Confindustria Emilia che hanno raccontato "l'innovazione"

Dopo gli interventi del presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi e del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, l'Assemblea Generale è proseguita con l'intervista del giornalista Giampaolo Colletti a dodici imprenditori che hanno raccontato le trasformazioni, gli investimenti, la ricerca alla base della declinazione del concetto di innovazione delle proprie imprese. Un esempio del capitale umano e industriale di Confindustria Emilia Area Centro.

Federico Ponti - Presidente MET
L’ozono è una forma dell’ossigeno ed è il più potente battericida e funghicida in ambito naturale; ha due caratteristiche, che deve essere usato al momento, non può essere stoccato, e che una volta usato torna ossigeno. Per ogni cliente c’è una soluzione, pensata attraverso l’ascolto delle singole esigenze, e declinata in progettazione e brevetti dedicati. Le risposte tecnologiche man mano si sviluppano in un settore vengono studiate e ‘migrate’ in un altro. Dalla nostra nascita abbiamo mantenuto lo spirito di ricerca, l’innovazione deriva dalle richieste del cliente: nuovi problemi portano a nuove soluzioni”. 

Met Srl è un’azienda di Bologna, player di riferimento nella progettazione di generatori e impianti a ozono totalmente made in Italy. Con un approccio orientato all’individuazione di soluzioni su misura, l’azienda è in grado di operare in qualsiasi settore interpretando di volta in volta situazioni ed esigenze specifiche. Dall’ambito medicale a quello agroalimentare, dal settore dei trasporti a quello della sanificazione degli ambienti, Met propone un ampio ventaglio di prodotti e di soluzioni in grado di valorizzare le capacità sanificanti e deodorizzanti dell'ozono nell’ottica di un’economia e di una produzione sempre più attenta all’impatto ambientale.
Met, l'ozono come sostituto dei fitofarmaci

Michele Poggipolini - Amministratore Delegato POGGIPOLINI
La nostra azienda è nata 70 anni fa, ci occupiamo di viti, di fissaggi. Lavoriamo principalmente nel settore aeronautico, dove dobbiamo competere con colossi americani e francesi, che rappresentano il 90 per cento del mercato. Per essere competitivi abbiamo dovuto investire molto, non solo in capitale umano ma anche in tecnologia. Veniamo dal settore della Formula 1, ma abbiamo dovuto ampliare gli orizzonti, spingendoci in nuove nicchie di mercato. È stata la sfida più importante e l’abbiamo fatto puntando sui processi, sulle linee di produzione, con investimenti considerevoli ma che ci hanno consentito di crescere. Con le nostre viti in titanio non siamo solo nell’aeronautica ma anche, ad esempio, nell’automotive”. 

Oggi Poggipolini è uno dei primi dieci player al mondo nel segmento della forgiatura a caldo di fissaggi hi-tech, alle spalle di colossi americani e francesi del settore con fatturati di oltre 2 miliardi di euro. Tra i clienti ci sono Leonardo, Ferrari, GE-Avio, Safran, Mercedes, Boeing, McLaren, Porsche, Lamborghini, Ducati, Bugatti. Negli ultimi cinque anni ha fatto investimenti rilevanti per crescere con una accelerazione che la diversifica consentendole di entrare in nuovi mercati grazie alle innovazioni apportate sui processi produttivi.
Tutto parte dagli investimenti in ricerca e sviluppo: 15 milioni di euro investiti nel periodo 2015-2020, con una media che anche oggi continua a viaggiare intorno al 20% del fatturato. Oggi c’è un centro di innovazione tecnologica, che si chiama Speed Up Lab, che risponde alle sfide future e che alimenta la tech valley; nel nuovo stabilimento di San Lazzaro di Savena, di fronte al Manufacturing Center of Excellence inaugurato nel 2019, è nata la nuova casa dell’innovazione di Poggipolini. Si tratta di un centro di sviluppo e di sperimentazione aperto a startup, fornitori, clienti ed università. Obiettivo: lavorare in modo aperto puntando a realizzare soluzioni tecnologiche rivolte al settore aeronautico, spazio, difesa e nuova mobilità. Con gli investimenti fatti dal 2015 è stato brevettato un processo produttivo di stampaggio a caldo per fissaggi in titanio, in grado di realizzare 100 viti al minuto contro 1 vite al minuto del processo impiegato fino ad ora. Processo che ora è installato nel nuovo sito produttivo, chiamato Factory of the Future, che si estende su ventimila metri quadrati. Il processo è tutto in linea, dalla materia prima al prodotto finito.
Podcast Poggipolini

Valentina Bianchini - General Manager ENCAPLAST
Ci occupiamo di packaging per il settore medicale e farmaceutico ed esportiamo in oltre 35 paesi. L’approccio all’innovazione è stato seguito a partire dalla sostenibilità: attenzione ai costi, scelte strategiche e ricerca sui macchinari e sulle produzioni. L’anno prossimo depositeremo il nostro primo bilancio di sostenibilità. Un altro pilastro è l’adesione a un progetto di welfare di distretto, #wecare, nato un anno fa a cui hanno aderito quindici realtà non solo del settore medicale. Attraverso anche la collaborazione di Confindustria Emilia, stiamo portando avanti progetti che cercano di rendere il nostro territorio attrattivo e di aiutare i ragazzi, fin dalle scuole medie, a conoscere le nostre imprese

Impresa familiare fondata dalla famiglia Neri nel 1980 nel distretto medicale di Mirandola, unisce tecnologie evolute, macchinari all’avanguardia e capitale umano d’eccellenza. Tutto ruota attorno a nuovi prodotti e materiali e quindi di riflesso all’evoluzione dei macchinari utilizzati per le produzioni. Oggi i clienti sono grandi multinazionali e realtà virtuose che operano nel campo dei dispositivi medicali o prodotti farmaceutici: si va dall’America al Giappone, passando per l’Europa. C’è poi la ricerca, tanta e distribuita nel tempo come una costante irrinunciabile. In questi ultimi anni sono partiti dallo studio di applicazioni con nuovi materiali mirati a soluzioni più sostenibili, con un ulteriore focus negli ultimi 12 mesi verso nuove soluzioni alternative per via della difficoltà di reperimento delle materie prime. Con una forza lavoro di oltre 85 dipendenti e un’importante presenza nel mondo in più di 30 paesi, offre soluzioni packaging per medie e grandi aziende del settore biomedicale e farmaceutico, ma anche piccoli lotti personalizzati per specifiche richieste, curate e sviluppate dal dipartimento di Ricerca e Sviluppo e dal dipartimento Tecnico. Una ricerca su misura, come un abito sartoriale: Encaplast sviluppa soluzioni personalizzate per l’85% dei prodotti.
Podcast Encaplast

Alessandro Cillario - Co-Founder e Co-CEO CUBBIT
La nostra impresa nasce da quattro studenti universitari a Bologna. Eravamo un ingegnere informatico, un fisico, un giurista e un economista e la nostra idea era di creare una tecnologia che potesse garantire ai dati di essere più sicuri, più sostenibili, più economici. Ci siamo riusciti. Ovviamente un’innovazione deve avere un valore sul presente ma anche sul futuro. Sul presente il nostro cloud distribuito permette di rispondere a tre esigenze che le imprese hanno: più sicurezza dei dati, costi ottimizzati nel mondo IT e sovranità digitale. Abbiamo fatto esperienze internazionali, raccogliendo fondi anche all’estero, ma abbiamo voluto fortemente rimanere qui, dimostrando che anche in questo settore si può fare”. 

Startup bolognese di deep-tech, oggi primo provider europeo di cloud storage distribuito. Oggi l’azienda conta una cinquantina tra dipendenti e collaboratori con un’età media sui 29 anni e più di 10 milioni di euro raccolti da partner e investitori globali come Barclays, Techstars, la Commissione Europea e i più importanti investitori italiani; questi ultimi, entrati nel corso dell’ultimo Series A round chiuso a luglio 2021. Dal 2020 la società ha distribuito i propri prodotti a più di cinquemila clienti in oltre 70 Paesi nel mondo e ad oggi conta oltre 45 milioni di documenti protetti sulla propria infrastruttura distribuita. E proprio nell’Aprile 2022, Cubbit ha annunciato il lancio del programma Next Generation Cloud Pioneers dedicato al mondo B2B. Questo progetto consente il salvataggio e la condivisione di dati in modo sicuro alle 50+ realtà italiane aderenti e che operano in svariati settori: dall’ICT alla manifattura, passando per la Pubblica Amministrazione.
Podcast Cubbit

Marianna Vollaro - CEO ENDURA
"La nostra storia è partita tre generazioni fa in Emilia-Romagna. Il primo sito produttivo è stato a Ravenna, poi dal 2013 siamo arrivati anche in India. Per noi la co-creazione, la collaborazione creativa, è un elemento fondamentale che arriva dall’interno, attraverso un dialogo con gli stakeholder che hanno un obiettivo comune con l’azienda. L’innovazione, negli ultimi anni, l’abbiamo affrontata sotto tanti punti di vista, a partire dagli stimoli verso i collaboratori, perché possano esprimere la loro creatività, e anche con forti investimenti in nuovi impianti, nuovi processi, digitalizzazione”.  

Endura è una realtà che sviluppa, produce e vende principi attivi e sinergizzanti per insetticidi domestici e per la salute pubblica da oltre cinquant’anni. Headquarter a Bologna, attività di ricerca e sviluppo a Ravenna e stabilimenti produttivi tra Italia e India. La squadra è composta da 130 dipendenti con un’età media sui 40 anni, un fatturato consolidato che si aggira sui 80 milioni di euro per un mercato globale che abbraccia 65 Paesi e una crescita costante del +7%, con un raddoppio dal 2018 del +15%. L’azienda investe in media oltre il 7% del fatturato in ricerca e sviluppo e nel centro di eccellenza lavorano a tempo pieno 22 persone tra tecnici e data scientists. Più di vent’anni fa Endura ha pensato ad un processo innovativo per la produzione del PBO, abbandonando l’uso dell’olio di sassafrasso, per la cui produzione era necessario tagliare alberi d’alto fusto. In Endura c’è anche un progetto di co-creazione pervasivo a tutti gli ambiti dell’azienda. Si chiama “Stage & gate”: i collaboratori possono portare le loro idee e queste vengono vagliate attentamente.
Podcast Endura

Francesco Possati - Vicepresidente MARPOSS
Noi creiamo strumenti di misura per i processi produttivi per le aziende. I nostri clienti installano nelle loro linee di produzione i nostri sistemi per verifica e monitorare l’attività. Cerchiamo di rispondere alle nuove domande del mondo industriale ed è nella sensoristica che troviamo la prima applicazione Marposs di AI. Il secondo aspetto in cui applichiamo l’AI è il controllo di processo: il nostro obiettivo è stato non solo essere fornitori di un apparecchio di controllo ma fornire un miglioramento dell’intero processo produttivo dei clienti. È una sfida che prosegue, e per farlo serve capitale umano che, al di là della competenza e delle conoscenze, abbia valide capacità di approcciarsi al lavoro, oggi si chiamano soft skill”.

Leader mondiale nella fornitura alle grandi case costruttrici automobilistiche e nelle applicazioni per i settori aerospaziale, energetico e ancora per quelli dell’elettronica di consumo e dei recipienti in vetro.  L’azienda produce un’ampia gamma di prodotti: si va dai componenti meccanici prima, durante e dopo il processo di fabbricazione fino ai controlli di processo e alle condizioni delle macchine utensili. E ancora dai test di tenuta per tutti i settori industriali alle linee di assemblaggio e di controllo automatiche. Oggi questo colosso hi-tech conta 3.500 dipendenti distribuiti in 25 Paesi e con 80 uffici complessivi. Il fatturato aggregato previsto si aggira attorno ai 500milioni con un previsionale di crescita del +20%. L’investimento in R&D è l’8% delle risorse, stanziato anche per partecipare a programmi di ricerca internazionali. Oggi il pezzo meccanico viene controllato non più toccandolo fisicamente, ma facendogli una scansione che permette grazie all’autoapprendimento delle macchine di comprenderne eventuali difetti. Così entrano in ballo tecniche di visione e intelligenza artificiale per quella che oggi viene definita la fabbrica intelligente. Oggi prova ad ampliarsi nel mercato, diversificando i settori, seguendo i cambiamenti tecnologici e dedicando investimenti di R&D alla transizione legata alla mobilità elettrica.
Podcast Marposs

Claudio Mingozzi – Global R&D Business Finance & Adm Manager di BASELL POLIOLEFINE ITALIA
Come gruppo siamo uno maggiori produttori al mondo di materiale plastico. Nel nostro centro ricerche di Ferrara abbiamo 400 ricercatori, è uno dei più grandi al mondo. La nostra storia industriale nasce da un binomio vincente tra l’industria e il suo capitale umano e il mondo della ricerca universitaria. Questo vale ancora, in particolare per trovare soluzioni riguardanti un materiale come la plastica. Le sfide del prossimo futuro sono appunto quelle della sostenibilità e su questo il nostro centro si sta concentrando: stiamo lavorando a una tecnologia innovativa per il recupero chimico del materiale plastico, per tornare alle materie prime che l’hanno originato”.

Il sito produttivo e il Centro Ricerche di Ferrara di LyondellBasell fanno parte di un complesso multisocietario situato in Emilia-Romagna. L’insediamento ha una lunga storia nel settore delle poliolefine e continua a concentrarsi su questa tradizione di innovazione. Grazie al contributo di circa 900 dipendenti, l’azienda è presente in tre aree: Centro Ricerche ‘Giulio Natta’, con laboratori e impianti pilota; produzione catalizzatori e produzione polimeri, con le tecnologie Spheripol e Catalloy. Ferrara è attualmente il sito più grande al mondo di LyondellBasell per lo sviluppo e la produzione di catalizzatori Ziegler-Natta; la sua forza risiede nell’integrazione esistente tra ricerca di base, tecnologie di processi e produzione finale. I polimeri realizzati a Ferrara (polipropilene e resine poliolefiniche avanzate) sono utilizzati in un’ampia varietà di applicazioni in diversi settori, dall’alimentare al medicale, dal tessile all’automobile.

Federica Minozzi - CEO di IRIS CERAMICA GROUP
Abbiamo sempre lavorato con l’innovazione e la sostenibilità come pilastri fondanti della nostra azienda e la nostra storia lo dimostra, dalla produzione a zero emissioni inquinanti ai prodotti che riducono l’inquinamento. Per noi il futuro che stiamo lanciando ora riguarda due grandi temi: il primo è la realizzazione del primo impianto in Italia di produzione di idrogeno verde, per alimentare i nostri forni, e qui siamo ormai in dirittura d’arrivo. Il secondo è un cambio di paradigma: non pensare alla ceramica come prodotto finito, la piastrella, ma come materia. Ho sviluppato una visione per cui reingegnerizziamo costantemente per renderla la migliore materia prima con cui realizzare soluzioni che migliorino l’interazione uomo-ambiente. È un modo attraverso cui si può pensare al riuso del materiale unendo il concetto di upscaling, quindi trasformare dando valore aggiunto”.

Iris Ceramica Group è punto di riferimento mondiale per il design e per lo sviluppo di superfici naturali in ceramica di alta gamma destinate a soluzioni innovative e progetti di architettura. Con oltre 60 anni di esperienza imprenditoriale, il Gruppo è presente in più di cento paesi.
Iris Ceramica Group conta circa 1.500 dipendenti nel mondo, guidato dallo spirito imprenditoriale del CEO Federica Minozzi Ha sede a Fiorano Modenese, con sei stabilimenti in Italia tra le province di Modena e Reggio Emilia – e due siti produttivi all’estero, in Germania e Stati Uniti.
Il Gruppo opera nel mercato di alta gamma con differenti marchi storici, riconosciuti tra i più importanti player del made in Italy nel panorama internazionale. Tra i più prestigiosi nel settore design e architettura: Ariostea, Fiandre Architectural Surfaces, FMG - Fabbrica Marmi e Graniti, Iris Ceramica, Porcelaingres , SapienStone, Seventyonepercent e Stonepeak.

Marco Hannappel, presidente e ad di PHILIP MORRIS ITALIA
“Dalle parole ai fatti, dentro alle imprese, si passa in un solo modo: mettendo soldi alla voce innovazione. L’innovazione da noi è pressoché totalizzante. In Philip Morris dal 2016 si è deciso di puntare molto sullo stabilimento di Crespellano. Lo abbiamo scelto al posto di uno stabilimento tedesco per un semplice fatto: solo qui avevamo la certezza di trovare un’eccellenza assoluta dal punto di vista dell’ecosistema industriale. Packaging, meccatronica, agroindustria: 3 asset non banali concentrati in un solo luogo”.

La storia di Philip Morris in Italia ha compiuto 60 anni: inizia infatti nel 1963, negli anni del “miracolo economico italiano”, a Zola Predosa, in provincia di Bologna, con l’apertura del sito produttivo di Intertaba S.p.A., specializzato nella produzione di filtri ad alto contenuto tecnologico per il Monopolio italiano. Negli anni successivi l’azienda continua a crescere, attraverso una filiera integrata - che dal seme della pianta di tabacco arriva fino alla produzione di prodotti senza combustione - ponendo le basi per la svolta che renderà l’Italia il centro della trasformazione dell’intero gruppo Philip Morris a livello mondiale. Nel 2014 l’annuncio della realizzazione, sempre in provincia di Bologna, del primo polo produttivo al mondo per la realizzazione di prodotti innovativi del tabacco senza combustione: Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna diventa il centro internazionale per “costruire un futuro senza fumo”, anche mediante la sostituzione delle sigarette con prodotti innovativi senza combustione per quei fumatori adulti che altrimenti continuerebbero a fumare. Un investimento di oltre €1,2 miliardi. Nel 2022 il 99% degli investimenti in R&D e il 74% di quelli commerciali sono stati dedicati ai prodotti senza combustione. Oltre 980 scienziati, ingegneri e tecnici nel nostro reparto R&D sono dedicati allo studio e allo sviluppo di questi prodotti. Perseguendo la visione di un futuro senza fumo, Philip Morris International si è impegnata affinché 40 milioni di fumatori adulti passino a prodotti senza combustione entro il 2025.

Elisabetta Verardo, ad di EVOTEC MODENA
“Siamo una multinazionale la cui missione è scoprire e sviluppare terapie cellulari altamente efficaci da rendere disponibili ai pazienti. Attualmente siamo impegnati in molte aree tra cui neurologia, psichiatria, oncologia, malattie metaboliche e infettive. Operiamo a livello globale con 17 siti ed impieghiamo oltre 4.900 collaboratori altamente qualificati. Siamo in Italia dal 2017, a Modena dal 2022. Emilia? Vuol dire essere calati in un tessuto produttivo sano, resiliente e ricco di stimoli”.

Evotec Modena è entrata a far parte del gruppo Evotec dal 1 luglio 2022, in seguito all’acquisizione di una spin-off dell'Università di Modena e Reggio Emilia, nata come “venture” tra un’azienda biomedicale produttrice di bioreattori per il supporto epatico e tecnologia chemio-ipertermica per il cancro e alcuni ricercatori dell'Università di Modena e Reggio Emilia, con una lunga esperienza nella terapia cellulare e genica. Le sue competenze distintive sono la terapia cellulare e genica con l’utilizzo di cellule pluripotenti indotte, lo sviluppo e la produzione conto terzi di ATMP nonchè lo sviluppo di sistemi tecnologigi per il drug delivery e rappresentano un patrimonio di conoscenze strategiche per il nostro Paese. La struttura comprende una sede di 1200 m2 con equipe di ricerca, sviluppo e produzione in GMP di medicinali per la cell&gene therapy e sarà oggetto di investimenti significativi per la sua espansione nei prossimi anni.

Marco Palmieri, fondatore, ad e presidente di PIQUADRO
“Siamo nati a Gaggio Montano, un piccolo paese dell’appennino bolognese. E da lì abbiamo creato un modello organizzativo aperto a tutti i mercati del mondo. Il vero salto culturale, dal punto di vista imprenditoriale, lo abbiamo avuto nel passaggio dal modello b2b al b2c con i canali retail ed e-commerce. Da quel momento in avanti stakeholder e interlocutori non erano più centinaia ma milioni: è lì che ho avuto la sensazione del variato paradigma di business. Emilia per me significa essenzialmente due cose: attaccamento al territorio e intraprendenza ai massimi livelli”.

Quotato in Borsa Italiana dal 2007, ha circa 1.110 dipendenti e il 31 marzo ha chiuso l’esercizio 2022-2023 a 175,6 milioni, con un utile netto in crescita di oltre il 46% a 6,5 milioni di euro. Il gruppo Piquadro, tra i leader del made in Italy di trolley, borse e valigie per il business e il viaggio e bags da donna, oltre al marchio omonimo, ha in portafoglio anche The Bridge e Lancel. La rete distributiva del Gruppo conta 175 punti vendita che includono 81 boutique a insegna Piquadro (53 in Italia e 28 all’estero), 13 The Bridge in Italia e 81 per Lancel (61 in Francia e 20 all’estero).

Claudio Domenicali, ad di DUCATI MOTOR HOLDING 
“Attaccamento e orgoglio, sono i due valori cardine dell’emilianità produttiva. Qui c’è una capacità unica di governare il cambiamento in corsa che davvero non ha pari nel resto d’Italia. Per quanto ci riguarda, dico che il 2023 è stato finora un anno molto positivo. Ovviamente ci aspettiamo qualche rallentamento dal contesto globale, ma nulla di così preoccupante da mettere in discussione ordini e volumi produttivi. Style, sophistication e performance sono le carte vincenti del brand Ducati”.

Il 2022 è stato un anno straordinario per Ducati con cifre record per vendite, fatturato e utile operativo che si aggiungono alle vittorie eccezionali ottenute nel mondo delle corse, che ha visto la Casa motociclistica bolognese conquistare la tripla corona in MotoGP e WorldSBK. Ducati ha superato per la prima volta nella storia il miliardo di euro di fatturato (1 miliardo e 89 milioni di euro), segnando un aumento del 24% rispetto al 2021 (878 milioni di euro), grazie a un portfolio prodotti attrattivo in grado di generare maggiori volumi di vendita. Anche l'utile operativo è notevole, con un record di 109 milioni di euro, corrispondente a una crescita massiccia del 77% rispetto al 2021 (61,5 milioni di euro). Di conseguenza, anche il livello di redditività aziendale aumenta, raggiungendo un margine a due cifre del 10%. Il 2022 è stato eccezionale anche in termini di risultati commerciali. Ducati ha chiuso l'anno con il record di 61.562 moto consegnate agli appassionati di tutto il mondo, segnando una crescita del 3,6% rispetto al 2021. Anche il primo trimestre 2023 ha fatto segnare risultati di consegna record con 14.725 moto consegnate agli appassionati clienti in tutto il mondo, segnando un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2022.
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