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La lunga storia di una istituzione come il Premio Estense è fatta non solo di persone, ma anche di luoghi. Come il Teatro Comunale, dove ogni anno si assegna l’Aquila d’Oro nel corso della cerimonia conclusiva. Oppure, a pochi passi proprio dal teatro, Palazzo Muzzarelli-Crema. Al suo interno ci siamo incontrati con Riccardo Maiarelli, che è stato vice presidente di Confindustria Emilia tra il 2017 e il 2019 e, nello stesso periodo, presidente della Fondazione Premio Estense.
"Il Premio Estense è uno dei fiori all'occhiello di Ferrara. È una delle più importanti manifestazioni culturali che Confindustria Emilia propone alla comunità". A parlare è Riccardo Fava, amministratore delegato di Baltur e Italtherm, due importanti aziende nell’ambito del riscaldamento e della climatizzazione. Per ben otto anni, dal 2006 al 2014, è stato presidente della Fondazione Premio Estense.
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Concludiamo la carrellata delle interviste ai quattro finalisti al Premio Estense 2021 con Alessandro Sallusti, autore, insieme a Luca Palamara, de "Il Sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana (Rizzoli, 2020)". Il direttore di Libero si contenderà la vittoria dell'Aquila d'oro il prossimo 25 settembre al Teatro Comunale di Ferrara.
"Sono da sempre socio dell’Unione industriali di Ferrara, che all’epoca fece nascere l’Estense. Ho visto tutte le edizioni del premio". Siamo stati nella biblioteca ariostea, nella sala che ospita la tomba di Ludovico Ariosto. Nella sala accanto una sezione della biblioteca dedicata al Premio Estense raccoglie tutti i libri che hanno partecipato dalla nascita a oggi. A parlare è Leopoldo Santini, quasi 86 anni, imprenditore di lungo corso.
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La passione sfegatata per i colori della Juventus non è la novità e non è il punto di partenza del libro. Il "bianco e nero" del titolo ('Gianni Agnelli in bianco e nero' scritto a quattro mani dai fratelli Mazzuca) è per dire luci e ombre, aspetti noti e meno noti di un grande capitano di impresa come Gianni Agnelli. Che nasceva proprio il 12 marzo di cent'anni fa. La nostra intervista a Giancarlo Mazzuca, insieme al fratello Alberto finalista del Premio Estense 2021.
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Un viaggio a ritroso nel tempo. Nel labirinto dei ricordi e della memoria del Paese Italia. L'elenco telefonico di Roma del 1946 è l'artificio letterario, ma anche la solidissima prova documentale, con cui Walter Veltroni da l'abbrivo al percorso narrativo di "Labirinto Italiano". La nostra intervista a uno dei quattro finalisti del Premio Estense 2021.
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Incontriamo Paolo Saini di fronte al castello Estense. Ci indica la Colubrina: "È una riproduzione di una vecchia arma degli Estensi", spiega. "Un'arma che era tra le più grandi all'epoca in Italia. È stata ricostruita e donata alla città nel 1985 dall’associazione degli industriali. Oggi portiamo avanti questa tradizione dando come omaggio al vincitore del Riconoscimento Granzotto una Colubrina d’argento". Paolo Saini è un imprenditore ferrarese ed è vice presidente della Fondazione Premio Estense.
Francesca Nava è una giornalista nata e cresciuta a Bergamo. Come rivela il suo profilo sul sito web del quotidiano "Domani", con il quale collabora, è documentarista e autrice di inchieste televisive sul mondo della sanità, dell’immigrazione e della radicalizzazione terroristica. Per quanto ci riguarda è una dei quattro finalisti del Premio Estense 2021 con il libro-inchiesta "Il focolaio. Da Bergamo al contagio nazionale (Laterza, 2020)". Un libro che mette in crisi le ricostruzioni ufficiali di autorità sanitarie e decisori politici. Ma anche il racconto di uomini e donne che non ci sono più a causa del Covid e di scelte non fatte o fatte troppo in ritardo.
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Classe 1953, giornalista di razza coriacea. Per lui parlano articoli, servizi e inchieste sui temi più caldi della storia italiana. Il mestieraccio ha avuto digressioni e slittamenti verso cinema e scrittura (sempre con pellicole e libri che hanno messo al centro la vivisezione dei fatti). La giuria tecnica del Premio Estense lo ha premiato per il suo particolare stile nel fare informazione. Parla Andrea Purgatori. Scomodo per professione: "Giù le mani da Report e dalle fonti dei giornalisti".
Non lo ha mai conosciuto personalmente 'lo zio Giorgio' (così lo chiamavano in famiglia), eppure, oltre ad averne ereditato il nome, in qualche modo lo ha accompagnato per anni, sorridendogli dall’angolo di una scrivania. È Giorgio Piacentini, presidente della Casa di Cura e del Poliambulatorio Quisisana di Ferrara. L’altro Giorgio Piacentini, il fondatore del Premio Estense, era fratello di suo nonno Fausto Piacentini. Lo abbiamo incontrato a inizio giugno, nel cortile della sede ferrarese di Confindustria Emilia.
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