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Premio Estense

Quest’anno il Premio Estense celebra il sessantesimo anniversario e con l’occasione riviviamo i suoi 60 anni di storia attraverso un ciclo di articoli scritti con la collaborazione di due studenti del master in giornalismo dell’Università di Bologna, Chiara Putignano e Giuseppe Nuzzi. Vi presentiamo il terzo articolo che descrive il legame tra il Premio Estense e gli anni Sessanta – che ne hanno visto la nascita – caratterizzati da un fermento che riguarda anche il versante intellettuale e culturale.

Quest’anno il Premio Estense celebra il sessantesimo anniversario e con l’occasione riviviamo i suoi 60 anni di storia attraverso un ciclo di articoli scritti con la collaborazione di due studenti del master in giornalismo dell’Università di Bologna, Chiara Putignano e Giuseppe Nuzzi. Vi presentiamo il secondo articolo che racconta cosa è il Riconoscimento Granzotto e come è nato.

Quest’anno il Premio Estense celebra il sessantesimo anniversario e con l’occasione riviviamo i suoi 60 anni di storia attraverso un ciclo di articoli scritti con la collaborazione di due studenti del master in giornalismo dell’Università di Bologna, Chiara Putignano e Giuseppe Nuzzi. Vi presentiamo il primo articolo che racconta cosa è il Premio e come è nato.

Oggi, mercoledì 8 novembre, alle ore 10, al Teatro Nuovo di Ferrara, Gaia Tortora, vincitrice del Premio Estense 2023 con “Testa alta, e avanti”, ha incontrato gli studenti degli istituti superiori di Bologna, Ferrara e Modena partecipanti all’edizione 2023/2024 del Premio Estense Scuola, che sono stati“giornalisti per un giorno” e hanno potuto rivolgere direttamente domande all’autrice, per ottenere spunti e idee utili a realizzare il lavoro da presentare al concorso.      

Federico Rampini, vincitore del 39° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione”, e Gaia Tortora, vincitrice del 59° Premio Estense

La cerimonia di premiazione al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara si è aperta con l'omaggio al Presidente Giorgio Napolitano e il ricordo di Andrea Purgatori, vincitore del Premio Granzotto 2021

La quartina finalista del Premio Estense 2023

I quattro autori finalisti sono Paolo Borrometi con “Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana”, Ezio Mauro con “L’anno del fascismo. 1922. Cronache della Marcia su Roma”, Gaia Tortora con “Testa alta, e avanti” e Marcello Sorgi con “Mura. La scrittrice che sfidò Mussolini”. A Federico Rampini verrà conferito il 39° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione”

Un libro intenso e vibrante, resoconto preciso di una storia incredibile, allucinante e dolorosa. Gaia Tortora, a 40 anni dall’arresto di suo padre, uno dei volti più noti della Rai insieme a Mike Bongiorno, Corrado Mantoni e Pippo Baudo, racconta la sua storia e quella della sua famiglia in “Testa alta, e avanti”. Il libro è finalista alla 59esima edizione del Premio Estense. La nostra chiacchierata.

Ci sono storie cosiddette minori che proprio minori non sono. La storia di Maria Assunta Volpi Nannipieri, colei che sfidò Benito Mussolini, è una di quelle. Marcello Sorgi, giornalista di lungo corso con il gusto della ricostruzione storica, tramite la riscoperta di questa figura femminile a lungo dimenticata e del suo caso di censura ci fa rivivere le contraddizioni di un Paese intero. E di un periodo storico, la dittatura fascista, tra i più accidentati della storia patria.

È morto questa mattina a Roma, dopo una breve malattia, il giornalista, sceneggiatore, autore Andrea Purgatori, classe 1953. La giuria tecnica del Premio Estense, nel 2021, lo aveva premiato con il Premio Granzotto per il suo particolare stile nel fare informazione. Il cordoglio di Gian Luigi Zaina e l'intervista che ci rilasciò per Farenews e Fare.

Dopo “L’anno del ferro e del fuoco” e “Anime prigioniere”, Ezio Mauro riprende in mano gli attrezzi del narratore, del giornalista e dello storico. L’oggetto della nuova e sorprendente indagine è il 1922, l’anno della Marcia su Roma, o “il periodo dei torbidi”, usando una terminologia mutuata dalla storiografia russa. “L’anno del fascismo. 1922. Cronache della marcia su Roma” è il racconto lucido e documentato di un golpe lungo 365 giorni.

Un Paese allergico alla verità. Che non rimuove il segreto di Stato su Portella della Ginestra e che condanna i suoi servitori e i familiari delle vittime di mafia a un’insostenibile damnatio memoriae. Paolo Borrometi, condirettore dell’agenzia di stampa Agi, è un giornalista minacciato dalla mafia che è stato costretto a lasciare la sua terra e a vivere sotto scorta. Con il suo libro “Traditori” ci accompagna in un viaggio doloroso e amaro nella storia d’Italia in cui denuncia i criminali che mirano a creare confusione nel Paese per raggiungere i propri interessi illegittimi. La nostra intervista a uno dei quattro finalisti del Premio Estense 2023.

Uno sguardo mai scontato sui fatti della geopolitica, dell’economia e degli affari internazionali è quello a cui ci ha abituato il 39esimo vincitore del premio Gianni Granzotto, Federico Rampini. Editorialista del Corriere della Sera e già corrispondente della Repubblica da New York dal 2009, ha esordito come giornalista nel 1979 scrivendo per Rinascita. È stato vicedirettore del Sole 24 Ore e inviato e corrispondente da Parigi, Bruxelles, San Francisco, Pechino. Ha insegnato nelle università di Berkeley, Shanghai e in Bocconi. La nostra chiacchierata per Farenews.

Gli studenti dell'IIS Aleotti - Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara, 1° classificato

Seguono sul secondo e terzo gradino del podio rispettivamente l’IPSSEOA Vergani di Ferrara con “Le parole che non vi ho detto” e il Liceo Scientifico Alessandro Tassoni di Modena con “Come una guida durante il cammino: nei 75 anni della Costituzione italiana”.

Mercoledì 24 maggio a Ferrara si è riunita la Giuria tecnica del Premio Estense, presieduta da Alberto Faustini, che ha selezionato i quattro volumi finalisti scelti tra i 69 candidati, il numero più alto della storia del premio giornalistico. Contestualmente, la giuria presieduta dal presidente della Fondazione Premio Estense, Gian Luigi Zaina, e composta da sette imprenditori ha assegnato a Federico Rampini il 39° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione” con il parere favorevole della giuria tecnica

Il verdetto è arrivato alla quinta votazione, con 23 preferenze, dopo un confronto attento tra la giuria tecnica presieduta da Guido Gentili e quella popolare sulla quartina finalista che vedeva in campo anche “La scuola ci salverà” (Solferino) di Dacia Maraini, “Il campo di battaglia” (La Nave di Teseo) di Maurizio Molinari e “Claretta l’hitleriana” (Longanesi) di Mirella Serri. A Giovanna Botteri il "Granzotto"

L’Italia, per ragioni storiche e geopolitiche, riveste all’interno della comunità internazionale una grande importanza strategica. E oggi più che mai è un ‘campo di battaglia’ e di sfida per tutto l’Occidente. Il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, con “Il campo di battaglia. Perché il Grande Gioco passa per l'Italia” ce ne spiega le ragioni profonde.

Una rilettura non convenzionale di uno dei simboli del Novecento femminile, suffragata da documenti inediti e da una ricca messe di notizie ricavate da lettere e diari. Con “Claretta l'hitleriana. Storia della donna che non morì per amore di Mussolini” Mirella Serri ci porta indietro nel tempo su uno dei capitoli più controversi della nostra storia recente. "Non una sciocca, non soltanto una delle mantenute di Stato ma un’abile e astuta calcolatrice".

Un libro per capire la scuola italiana, ma soprattutto per spazzare via cliché e luoghi comuni. Un messaggio d’amore nei confronti della cultura e delle giovani generazioni, che  Dacia Maraini, autrice finalista del premio Estense 2022, ci consegna all’interno di un volumetto a metà tra prosa giornalistica e letteratura. “La scuola”, ci ricorda l’autrice, “può fare la differenza soprattutto in momenti di crisi”.

Quirinalista, ovvero un esperto di fatti legati alla presidenza della Repubblica. Tra i finalisti del Premio Estense c’è anche Marzio Breda con il suo “Capi senza Stato”. La nostra intervista al giornalista di lungo corso del Corriere della Sera tra fatti e 'off the record' degli ultimi cinque presidenti della Repubblica. "Per fortuna ho ottenuto la loro fiducia e ho cercato di farne un uso responsabile. Vale a dire che, quando mi veniva chiesta riservatezza, la garantivo, offrendo comunque ai lettori la genesi delle loro scelte con cognizione di causa. Senza faziosità o storture".

Una laurea in Filosofia e un dottorato in Storia del cinema alla Sorbona. Poi la grande passione per il giornalismo con gli inizi sulla carta stampata e l’approdo in Rai. Per 13 anni è stata corrispondente di guerra, da Sarajevo all’Iraq, prima di andare negli Stati Uniti, poi in Cina e adesso in Francia. Giovanna Botteri è la vincitrice dell’edizione 2022 del premio Granzotto. "Umiliato da decenni di servilismo, nei confronti del potere politico e delle lobby, il giornalismo ha in questo preciso momento storico un’opportunità unica: tornare a essere credibile agli occhi delle persone. In gioco c’è la democrazia".